IO E LEI / 3 – I MIEI RIFERIMENTI LETTERARI PER APPROFONDIRE LA QUESTIONE
di Francesco Rodolfo Russo _________
Lettore di leccecronaca.it, mi sono imbattuto nell’articolo di Giuseppe Puppo che riferiva di una battaglia ingaggiata da una sua amica di Facebook contro l’Intelligenza Artificiale, installatasi senza alcuna autorizzazione sul suo telefono cellulare. Puppo riferiva poco del conflitto -pare che gli attacchi, le parate e le risposte non fossero propri di un incontro di fioretto- ma poneva a se stesso e al lettore alcune domande citando a titolo di esempio un film, Matrix del 1989 e due libri, Il capitalismo della sorveglianza e 1984.
Prenderò spunto da questo romanzo perché in questi giorni ho iniziato la lettura di 2084 la fine del mondo di Boualem Sansal, che dichiara di essersi ispirato al romanzo del “maestro” Orwel. Sansal premette che il romanzo «è tutto inventato» per poi terminare l’avvertenza con un’esortazione: «Dormite tranquilli, brava gente, è tutto assolutamente finto e il resto è sotto controllo.» La sottolineatura è mia.
Sansal ha immaginato un paese chiamato Abistan, in un futuro in cui il mondo è stato assoggettato da uno stato totalitario, dove si parla un’unica lingua che ha sostituito tutte le altre. Il passato non ha alcun valore e il potere è nelle mani di Yölah e del suo profeta terreno Abi. L’impressione, non avendo terminato la lettura del romanzo, è che una teocrazia che assomiglia tanto all’islamismo, dopo aver preso il potere non è intenzionato a lasciarlo. Il treno di Erlingen, pubblicato tre anni dopo da Editions Gallimard come il precedente, nel proporre uno schema narrativo nuovo, si rivela interessante e illuminante. In questo caso, Sansal esce allo scoperto e parla apertamente di teocrazia islamista.
Penso che non ci sia differenza tra chi sta elaborando una strategia per arrivare a una dittatura teocratica e chi, come l’Intelligenza Artificiale, installa un cerchio e suggerisce di farne uso se necessario.
È evidente che l’umanità non poteva rimanere alla preistoria, com’è palese che, per dirla con George Bernard Shaw, «La scienza è sempre imperfetta. Ogni volta che risolve un problema ne crea almeno dieci nuovi.»
In conclusione, fermo restando che la libertà individuale non deve essere invasa neanche da un cerchietto (che pur piccolo saccheggia e non sappiamo quanto), penso che l’argomento proposto da Giuseppe Puppo debba essere approfondito prima di esprimere un giudizio personale definitivo.
Suggerisco anche di fare un’incursione nel 1926 per esplorare il movimento letterario “Strapaese”, non per ritornare a un’autarchia culturale o isolarci in un paesello, ma per ritrovare nella provincia italiana, mediante le opere di Curzio Malaparte, Romano Bilenchi, Mino Maccari, Leo Longanesi, per citarne alcuni, i valori di una tradizione che ci appartiene e che puo farci rimanere saldi dinanzi a ogni tipo di sopraffazione, subdola o manifesta che sia. __________
3 – CONTINUA
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LA RICERCA nel nostro articolo di ieri
Category: Costume e società, Cultura