IO E LEI / 2 – 2034

| 18 Aprile 2025 | 0 Comments

di Enrico Giuranno __________

Quando, adolescente, tutti i miei amici avevano il cellulare, l’unico a non avercelo ero io. Me lo regalarono loro ad un compleanno verso la fine delle superiori, proprio perché ero l’unico a non essere mai rintracciabile.
Era un Telit verde e mi sembrava avvenieristico e minuscolo. L’ho rivisto in un cassetto a casa di mia madre qualche tempo fa ed ho scoperto che era gigante.


Quando tutti avevano lo smartphone e usavano Facebook, io continuavo col cellulare tradizionale e resistevo al social, poi, con calma, dopo tutti e dopo averne sondato le possibilità approdai anch’io su Facebook, ma dal computer (ancora per lungo tempo, niente smartphone).
Il cellulare, creava dipendenza e poi anche Facebook, me ne resi conto dopo qualche anno e mi impegnai a liberamene. Ma come in tutte le dipendenze sono possibili e ci sono ricadute.


Questa lunga premessa per dire che sono fondamentalmente un pigro e spesso aspetto delle spinte per imparare ad usare strumenti nuovi.
La stessa cosa vale con l’intelligenza artificiale.


Ho provato a vincere la mia pigrizia guardando una conferenza di padre Paolo Benanti che pare sia il massimo esperto italiano di intelligenza artificiale. Il fatto che fosse un Francescano, chiaro e anche simpatico mi ha aiutato a dargli fiducia. Durante la conferenza ha mostrato alcune applicazioni attuali in ambito medico “profetizzando” la fine della figura del medico come la conosciamo e della classe media.


A partire da quella conferenza ho cominciato a giocare con la fantasia ed ho provato ad immaginare altre possibili applicazioni di questa macchina.


Vi racconto solo il mio incubo più brutto, per condividerlo e così esorcizzarlo:
Siamo nel 2034, io ho 50 anni. Mario Draghi è ancora saldamente al Quirinale, ma essendo passata la riforma costituzionale governa direttamente lui e il parlamento approva senza più nemmeno discutere. Siamo in lockdown da tre anni per evitare lo scioglimento dei ghiacci polari. Ma la morte non è stata ancora sconfitta e Draghi, nel fiore degli anni, muore.

Le elezioni non si possono fare, non c’è tempo da perdere e così dall’ambasciata americana ci regalano un algoritmo basato sull’agenda Draghi (che da oltre un decennio è diventata il programma del partito unico di governo). L’algoritmo funziona senza sosta, notte e giorno e non sbaglia mai (non può sbagliare), non si ammala e non muore.
Per tutti è il presidente ideale.


Giorgetti (presidente del Senato e presidente della Repubblica ad interim) propone lo scioglimento definitivo delle Camere, perché ogni retaggio di discussione è superato dalla tecnica. Qualche parlamentare accenna una protesta, ma quando l’algoritmo rassicura tutti, proponendo di lasciare stipendi e pensioni per tutti i parlamentari dimissionari, le proteste in parlamento finiscono.


Nel Paese comincia a serpeggiare una certa resistenza, un anziano, ma sempre gagliardo Giuseppe Puppo tuona su leccecronaca.it contro la dittatura dell’algoritmo, ma quello è il suo ultimo articolo. Di lui non si sa più niente.

Anche le proteste in piazza sono represse ferocemente. Io nella concitazione generale mi becco una manganellata in testa. Buio.


Mi sveglio. Controllo sul mio smartphone, Giuseppe Puppo e leccecronaca.it ci sono ancora, meno male, era solo un incubo.


Poi controllo meglio, ci sono ancora anche Mario Draghi, la sua agenda, l’ambasciata americana e sul mio WhatsApp c’è anche un occhio nuovo e gelido che mi guarda.
Non mi riaddormento più. ___________

2 – CONTINUA

(inviate il vostro contributo a: info@leccecronaca.it)

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LA RICERCA nel nostro articolo di ieri

Category: Costume e società, Cultura

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