POLVERE DI STELLE / DAVID NIVEN, C’ERA UNA VOLTA HOLLYWOOD
di Elena Vada ___________
Rappresenta una bella pagina del cinema Hollywoodiano.
La più fascinosa ed intrigante “faccia da birichino”, apparsa sugli schermi di Hollywood, con quei baffetti a fiammifero, quel modo altezzoso da Sir inglese, che diventa comprensibile e gradevole attraverso la composta, misurata, pacata ma, ‘ironica’ recitazione. È il tipico English Gentleman. Irreprensibile nel modo di vestire e nel comportamento.
Non bellissimo ma charmoso, sofisticato, di classe, elegante e con un portamento da ‘Ufficiale gentiluomo’.
Disse: “… L’ attore?: immaginatevi di essere meravigliosamente strapagati per travestirvi e giocare. È come essere Peter Pan”.
Oggi vi parlo di DAVID NIVEN
Arguto e spiritoso oratore, famoso per la sua sagacia.
Possiamo dire oggi che, con il suo strano tipo di umorismo, inventò il ‘British humor’, (umorismo inglese) o freddura.
I suoi personaggi, nei film, dovevano essere essere come lui, nella vita di tutti i giorni: flemmatici, impeccabili, perennemente raffinati.
La nostra Claudia Cardinale, al suo fianco nella pellicola del 1964 ‘La Pantera Rosa’, con protagonista Peter Sellers, disse: “Conservo il ricordo della classe, dell’eleganza di David Niven, più che un attore: un gentiluomo, che ogni donna vorrebbe avere sempre accanto. Uno che ti apriva le porte, che aveva l’eleganza di camminare sempre un passo dietro di te, che ti porgeva il braccio alla minima difficoltà sulla strada”. Niven le disse: “Con gli spaghetti, sei la più bella invenzione degli Italiani”.
Vinse il premio Oscar per Tavole Separate nel 1958, ma i suoi film più famosi sono La pantera rosa (la prima, quella con Capucine e Claudia Cardinale, oltre che naturalmente Peter Sellers), Il prigioniero di Zenda, La voce nella tempesta, Il giro del mondo in 80 giorni, La capannina (con Walter Chiari e Ava Gardner, esilarante commedia teatrale),
Non mangiate le margherite, L’impareggiabile Godfrey, I cannoni di Navarone, Scala al Paradiso, La vergine sotto il tetto, 55 giorni a Pechino.
TUTTI CONSIGLIATI!
James David Graham Niven nacque a a Belgrave Mansions – vicino a Londra – il 1° marzo 1910. Figlio di un ufficiale (morto nel 1915 nella battaglia dei Dardanelli) e della nobile francese Henrietta de Gacher.
Nei primi anni Trenta si diplomò alla Royal Military Academy di Sandhurt come sottotenente della British Army. In questo periodo acquisì i tratti distintivi di stile ed eleganza che saranno la caratteristica peculiare, nella sua intera carriera d’attore. Fuggì dalla Argyll, Sutherland Highlanders, (scuola ufficiali) con l’aiuto di un commilitone e partì per gli Stati Uniti.
Il 6 settembre 1933 giunse a New York, dove svolse, senza successo, l’attività di piazzista di bevande alcoliche. Dopo aver trascorso un periodo alle Bermuda e Cuba, approdò a Hollywood nel 1934.
Quando il suo certificato di nascita arrivò dalla Gran Bretagna, ottenne il visto per gli Stati Uniti e poté lavorare a Hollywood, dove fu accettato dal Central Casting come “Tipo anglosassone numero 2008”.
Niven fece le sue prime apparizioni sul grande schermo come comparsa nei film La costa dei barbari (1935) e La tragedia del Bounty (1935), che lo portarono all’attenzione del produttore cinematografico indipendente Samuel Goldwin, il quale gli fece sottoscrivere un contratto e diede inizio alla sua carriera affidandogli un breve ruolo in Splendore (1935).
Nel 1939, durante la seconda guerra mondiale, Niven fece ritorno in patria e si arruolò nuovamente. Fu l’unico tra le Star inglesi di Hollywood a rientrare, nonostante l’ambasciata britannica a Washington, lo invitasse a rimanere in America. Comandò lo squadrone ‘Phantom’ e prese parte allo sbarco in Normandia. Winston Churchill si complimentò personalmente con lui e il presidente Eisenhower gli conferì la Legion of Merit.
Fu amico di Errol Flynn con cui condivise casa e bagordi. Egi aveva il carattere all’opposto del suo, ma fu sempre ricordato da Niven, con malinconia ed affetto. Gli anni passati insieme furono segnati da un consumo alcolico fuori dall’ordinario, che Flynn non seppe mai frenare e nel quale, affogò la propria esistenza (foto).
Niven riuscì a salvarsi e a mantenersi sobrio ed integro. Altri colleghi attori affondarono, confondendo la propria esistenza con l’illusione del proprio sogno. Tutto questo è raccontato nel libro scritto da Niven “C’era una volta Hollywood” dove si rivela anche uno scrittore brillante.
Nel 1940 Niven si sposò con Primula Susan Rollo. Dal matrimonio nacquero due figli, David Jr. (1942) e Jamie (1945). La moglie morì nel 1946, all’età di 28 anni, per le conseguenze di una caduta accidentale, in cui riportò una frattura alla testa con danni cerebrali. L’incidente accadde durante una partita di nascondino nella casa dell’attore Tyrone Power.
La seconda moglie (1948), che sposò dieci giorni dopo averla conosciuta, fu Hjordis Paulina Tersmeden, indossatrice svedese ed attrice mancata. Adottarono due figlie, Il matrimonio fu burrascoso. La moglie ebbe relazioni anche semi-pubbliche con altri uomini e poco a poco divenne alcolizzata.
Niven si affermò come uno fra i più produttivi interpreti cinematografici e televisivi, rivelandosi bravo sia nelle commedie, che nei film drammatici o bellici. Niven divenne famos per i ruoli brillanti, come per quelli tragici.
Ironico e nello stesso tempo impegnato, raffinato e brillante, celebre per i baffi e la recitazione flemmatica, David Niven è considerato – insieme a Cary Grant – uno fra i più eleganti ed “aristocratici” attori britannici della Hollywood classica.
Nessuno, né prima né dopo, è stato elegante tanto quanto lui.
Affetto dal morbo di Lou Gehrig (una grave forma di sclerosi laterale amiotrofica), l’attore scelse di morire in un modo che sarebbe piaciuto ai personaggi da lui interpretati: si spense il 29 luglio 1983 nel suo raffinato chalet svizzero a Château-d’Œx, circondato dall’affetto di chi gli voleva bene.
Niven è l’ unico artista vincitore di un Premio Oscar ad una cerimonia di premiazione, che stava, anche, presentando. Alla sua prima e unica candidatura, nel 1959 conquistò l’Oscar come miglior attore per il ruolo del maggiore Pollock in Tavole separate, tratto dall’omonimo testo teatrale di Terence Rattigan (foto).
Niven presentò numerose serate per i premi Oscar. Nel 1975, mentre stava parlando al pubblico, un uomo completamente nudo fece, improvvisamente, irruzione sul palco correndo e facendo il segno della pace. Egli si girò verso l’uomo nudo e, senza scomporsi, senza cenno di sorpresa sul volto, lo osservò per qualche secondo, rimanendo con lo stesso sorriso in faccia.
Poi, girandosi verso il pubblico, disse: “Bene signore e signori, questo era inevitabile. È affascinante pensare che il solo modo che un uomo ha nella vita per strappare una risata sia mettersi nudo e… mostrare i suoi difetti”.
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( 26 – continua )
Category: Cultura
Un signore
Grande attore
Che classe! Da copiare. Bei film visto oggi. Grazie Elena
Sempre pacato ma incisivo. Bell’attore