PARTITONA? NO, PARTITINA. PERO’ ORA IL LECCE DEVE RIUSCIRE A TROVARE LA FORZA PER CONQUISTARE LA SALVEZZA
(Rdl) __________
La Juventus per raggiungere la zona Champions League, il Lecce per raggiungere la salvezza: a sette partite compresa questa dalla fine del campionato, quelli in palio ‘stasera sono punti pesanti.
A Torino il cielo è coperto, la temperatura fresca.
Continuano le polemiche sulla decisione del prefetto che ha impedito la vendita dei biglietti ai tifosi giallorossi residenti in Salento, per motivi di ordine pubblico, per cui il settore ospiti, di solito assai affollato nelle trasferte del Lecce, questa sera è desolatamente pressoché vuoto.
In campo scendono agli ordini del signor Luca Zufferli di Udine le formazioni scelte da Igor Tudor e Marco Giampaolo:
Di Gregorio; Kalulu, Veiga, Kelly; Nico Gonzalez, Locatelli, Thuram, McKennie; Koopmeiners, Yildiz; Vlahovic.
Falcone; Gaspar, Baschirotto, Jean; Danilo Veiga, Coulibaly, Pierret, Gallo; Pierotti, Morente; Krstovic.
Parte forte la Juve, il primo tiro subito di Vlahovic, centrale, parato, e poi segna. Vlahovic serve Koopmeiners in area con una difesa giallorossa schierata male: conclusione di sinistro a incrociare che non lascia scampo a Falcone. 2′. 1 – 0.
Prova a reagire il Lecce: Krstovic vince un contrasto con Locatelli, conclude da fuori area e prende il palo, poi a seguire riconquista il pallone e impegna Di Gregorio, che devia in angolo.
Al minuto 6 Vlahovic questa volta sbaglia sprecando un’ottima occasione.
Si fa male Jean, che lascia il campo in barella, al suo posto entra Tiago Gabriel.
E’ in partita il Lecce, che quando può manovra con una certa disinvoltura. Il nuovo entrato e debuttante assoluto Tiago Gabriel salva bene in calcio d’angolo su un attacco pericoloso, si ripete pochi minuti dopo respingendo un’altra situazione pericolosa, la Juve continua a premere in maniera decisa.
Al minuto 31 corpo a corpo in area bianconera tra Krstovic e Renato Veiga, si trattengono, si ostacolano a vicenda, l’arbitro punisce l’intervento dell’attaccante. Altre occasioni dubbie, create da solo da Krstovic che si batte come un leone, vengono sempre, con regolarità disarmante decise a suo sfavore dall’arbitro di giornata, anzi, di nottata. Qui la decisione giusta sarebbe stata rigore ed espulsione.
Poi la Juve raddoppia. Tutta di prima l’azione iniziata da Thuram lasciato avanzare indisturbato, fino a servire Vlahovic che mette il pallone buono per la conclusione vincente di Yildiz. 33′. 2 -0.
Gallo, trovatosi solo davanti il portiere, conclude su Di Gregorio che riesce a respingere, comunque era fuorigioco.
Poi col risultato acquisito squadre al riposo.
Al rientro, Giampaolo leva Krstovic (incomprensibile, a meno che non ci siano stati problemi fisici, di cui comunque non si ha contezza) e Gallo, e mette Rebic e Sala.
Il primo cartellino giallo della partita viene sventolato nei confronti di Morente.
Padroni di casa ora sottotono, almeno rispetto a quanto mostrato per buona parte della prima frazione di gara, però gli ospiti non riescono a creare occasioni per riaprire la partita.
Altro cambio per i Giallorossi, N’Dri al posto di Pierotti.
Due azioni di seguito pericolose cotruite, ma non concretizzate, dagli ospiti. Padroni di casa più che altro in controllo.
Minuto 64, Vlahovic conclude da posizione decentrata, comoda la presa di Falcone.
Triplice cambio deciso da Igor Tudor: fuori McKennie, Vlahovic e Koopmeiners, dentro Cambiaso, Kolo Muani e Weah. La fisionomia della gara non cambia, a venti minuti più recupero al termine.
Entra Conceicao, esce Gonzales, da una parte, entra Helgason, esce Veiga dall’altra. Ma in questo secondo tempo il Lecce è lento e confuso, senza la necessaria confusione.
Dieci al termine.
La Juve sbaglia un’uscita difensiva, Rebic ha la palla buona, Di Gregorio fa il miracolo.
Cinque al termine.
IL LECCE ACCORCIA LE DISTANZE. BASCHIROTTO. 87′. 2 – 1.
Colpo di testa preciso, palo – rete, su cross di Helgason.
Subito dopo altro pericolo creato su traversone di Helgason su cui Rebic non riesce ad arrivare.
Solo tre i minuti di recupero.
Scontro N’Dri – Kelly, deciso per un nulla di fatto dall’arbitro, fra le proteste generali degli ospiti.
Finisce qui. La nuova Juve di Igor Tudor vince sempre allo stesso modo, nella sostanza, di misura e con gli aiutini arbitrali.
Il Lecce non fa la ‘partitona’ auspicata alla vigilia da Marco Giampaolo, fa una partitina, rispecchiando in pieno i limiti di questa squadra denotati abbondantemente fin qui, comunque decente, ma torna a casa con in mano un pugno di mosche.
Il bel finale, troppo poco e troppo tardi.
Ora in coda la situazione si fa sempre più difficile, per evitare la retrocessione servirà un’impresona.
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