POLVERE DI STELLE / ENIGMATICA E TRASGRESSIVA BARBARA STANWYCK
di Elena Vada _________
MA CHI È? Si chiederanno molti di voi.
Qualcuno la ricorderà nel telefilm “LA GRANDE VALLATA”, in cui ricoprì il ruolo di una madre di famiglia, nel Far West.
Il personaggio le diede una grande notorietà e confermò le sue doti d’attrice, consentendole, infatti, di vincere un Emmy Award.
La serie televisiva, fu trasmessa in Italia dal 1979, su RAI 1, poi Canale 5 e Italia 1.
Oggi vi parlo di BARBARA STANWYCK
Enigmatica, strana, dotata di un fascino particolare, trasgressivo, diverso.
Bionda si, ma con il naso storto.
Portamento austero ed elegante.
Si presentò al colloquio con il grande regista Frank Capra, per un provino, un po’ trafelata, per niente sexy e neanche ‘in tiro’.
Di malavoglia rispose alle domande.
Ad un certo punto, saltò su come una furia, gridando: “Al diavolo, non le importa nulla di quello che le dico”.
Si accordarono che, Capra, avrebbe visionato il provino che aveva sostenuto per un altro film. Quando il regista guardò la pellicola, quell’ interpretazione di Barbara, lo commosse fino alle lacrime e disse:
“Sotto quella timidezza un po’ tetra, cova il fuoco di una Duse o di una Bernhardt”.
Barbara Stanwyck, pseudonimo di Ruby Catherine Steven, nacque a Brooklyn il 16 luglio 1907.
Rimase orfana a quattro anni e per diversi anni fu affidata a famiglie nelle quali non trovò l’ affetto desiderato. Grazie alla sorella Mildred, iniziò a lavorare come ballerina di fila a Broadway, fino ad arrivare ad esibirsi negli spettacoli di Ziegfeld. Grazie a un piccolo ruolo in una commedia in cui impersonava proprio una ballerina di fila, fu notata da alcuni talent scout che la portarono a Hollywood.
Dopo alcune piccole parti, ottenne il ruolo di protagonista nel film Femmine di lusso (1930), al quale seguirono La donna del miracolo (1931) e Proibito (1932), tutti diretti da Frank Capra, e Amore sublime (1937) di King Vidor.
Bravissima nei ruoli drammatici, fu però inimitabile, come dark lady, dal fascino inquietante, nei film noir americani degli anni Quaranta. Interpretò personaggi spesso ambigui o addirittura perversi, in linea con quel tanto di misoginia che era proprio del genere: Flesh and fantasy (1943; Il carnevale della vita) di Julien Duvivier; The strange love of Martha Ivers (1946; Lo strano amore di Marta Ivers) di Lewis Milestone; Sorry, wrong number (1948; Il terrore corre sul filo) di Anatole Litvak.
Ebbe due matrimoni, Frank Fay (1928) e Robert Taylor (1932). L’ attrice ebbe, anche altre due relazioni significative con l’attore Rex Cherryman e con Robert Wagner.
Nell’ambiente cinematografico era tra le persone più amate, stimate e chiacchierate. Rimase molto amica con molti attori per lunghi anni, ad esempio con William Holden, che ha sempre ricordato che doveva a lei la sua carriera, visto che lo aveva imposto come protagonista in diversi film.
Gli attribuirono moltissimi amanti, tra uomini e donne: Howard Hughes, John Wayne; James Cagney; James Stewart; Henry Fonda; Gary Cooper; Charles Boyer; Kirk Douglas; Glenn Ford; Edward G. Robinson; Cary Grant; Fredrich March; Anthony Quinn; Tyrone Power; Gene Kelly; William Holden; William Powell; George Raft; Douglas Fairbanks jr; Cesar Romero; Jean Pierre Aumont; Marlyn Monroe; Claudette Colbert e Tallulah Bankhead.
Tutta Hollywood, sarebbe, dunque, passata nel suo letto. Barbara Stanwyck seppe tener testa alle maldicenze e alle carogne che chiacchieravano alle sue spalle e continuò nella carriera senza risparmiarsi. Era davvero bisessuale? Non si sa.
Il film più bello che ha girato, secondo me, è “La fiamma del peccato” (Billy Wilder 1944 – sette candidature ai Premi Oscar) che la consacra una delle più incisive dark lady – e una delle più grandi attrici – che abbiano mai dominato lo schermo, nei film noir (nella foto).
Barbara Stanwyck morì il 20 gennaio 1990, all’età di 82 anni, per insufficienza cardiaca congestizia e malattia polmonare ostruttiva cronica al Saint John’s Health Center di Santa Monica, in California.
Secondo la critica cinematografica, Nell Minow, la Stanwyck è “l’ attrice più eternamente moderna dell’Età d’Oro di Hollywood”.
Ottene quattro nomination agli Oscar, come miglior attrice protagonista.
L’ American Film Institute l’ ha inserita all’ 11° posto, tra le più grande Star della storia del cinema.
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( 24 – continua )
Category: Cultura
La ricordo nei telefilm. Brava
Bellissimi film. Consiglio ‘il terrore corre sul filo’