..E MO BASTA! AL MINISTRO VALDITARA GIRANO GLI ASTERISCHI E SCRIVE AI DIRIGENTI DELLE SCUOLE ITALIANE

| 21 Marzo 2025 | 0 Comments

(g.p.) __________ Era – è – da alcuni anni una forma estrema, in ogni caso inopportuna, del ‘politicamente corretto’, quella di mettere un asterisco – ad esempio: buongiorno a tutt* – con ciò nella mente degli scriventi volendo abrogare il maschile e femminile, con ciò quindi volendo significare che non esistono differenze di genere.

Con tutto il rispetto per tutti e tutte e per ogni visione ideologica e politica di questo mondo, dicimocelo francamente: una cazzata, per quanto imposta in alcune scuole con tanto di comunicazione ufficiale da presidi che si credono all’avanguardia.

Adesso basta, almeno nelle scuole italiane, dove si insegna l’Italiano, ha tuonato oggi il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, 64 anni, di Milano, in quota Lega, che in svariati modi si sta dando da fare per arginare il degrado culturale, a cominciare da bambini e ragazzi, e per contrastare l ‘analfabetismo funzionale’, cioè l’incapacità di chi, pur sapendo in teoria leggere e scrivere, in concreto non riesce a capire il senso di una frase anche semplice, a cogliere il senso di un concetto anche elementare, di cui sono vittime un terzo degli Italiani.

Oggi ha fatto avere ai dirigenti scolastici, come si chiamano adesso i Presidi, e ai direttori generali, come si chiamano adesso i Provveditori, la circolare che qui di seguito riproduciamo integralmente (la citata, prestigiosa Accademia della Crusca è la più antica accademia linguistica del mondo, fondata nel 1583: nei suoi oltre quattro secoli di attività si è sempre distinta per lo strenuo impegno degli studiosi ed esperti che la compongo a mantenere pura la lingua italiana).  ___________

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DEL MERITO

DIPARTIMENTO PER IL SISTEMA EDUCATIVO E DI FORMAZIONE

AI Dirigenti scolastici delle Istituzioni
scolastiche statali e paritarie di ogni
ordine e grado
Ai Direttori generali e ai Dirigenti titolari
degli Uffici scolastici regionali

Oggetto: Chiarimento circa l’uso del simbolo grafico dell’asterisco (*) o dello schwa (ə) nelle
comunicazioni ufficiali delle istituzioni scolastiche

Con la presente nota si intende fornire un chiarimento in merito all’impiego – che si è potuto
rilevare talvolta nelle comunicazioni ufficiali di alcune istituzioni scolastiche – del simbolo grafico
dell’asterisco (*) o dello schwa (ə), simbolo dell’alfabeto fonetico internazionale (IPA) che
rappresenta un suono indistinto non presente nella lingua italiana, anche se esistente in alcuni dialetti.
Al riguardo, l’Accademia della Crusca ha avuto modo di precisare più volte che l’impiego
nella comunicazione scritta e istituzionale di segni grafici, come gli asterischi, al posto delle
desinenze o di altri segni estranei alla tradizione ortografica italiana, come lo schwa, non è
grammaticalmente corretto secondo le attuali regole della lingua italiana. Pertanto, è stato
raccomandato di attenersi alle strutture grammaticali codificate per garantire chiarezza, leggibilità e accessibilità di testi e documenti.

In particolare, nel parere del 24 settembre 2021 pubblicato sul sito istituzionale
dell’Accademia della Crusca si afferma che “L’asterisco non è […] utilizzabile, a nostro parere, in
testi di legge, avvisi o comunicazioni pubbliche, dove potrebbe causare sconcerto e incomprensione in molte fasce di utenti, né, tanto meno, in testi che prevedono la lettura ad alta voce.”, stante in quest’ultimo caso l’impossibilità della resa fonetica.


Per quanto riguarda lo schwa, nello stesso parere si afferma che sul piano grafico il segno
per rappresentarlo (la e rovesciata) non è usato come grafema neppure in lingue che, diversamente dall’italiano, hanno lo schwa all’interno del loro sistema fonologico.
Nel parere del 9 marzo 2023, reso al Comitato Pari opportunità del Consiglio direttivo della
Corte di Cassazione, l’Accademia della Crusca afferma: “Va dunque escluso tassativamente
l’asterisco al posto delle desinenze dotate di valore morfologico (“Car* amic, tuttquell*che
riceveranno questo messaggio…”). Lo stesso vale per lo scevà o schwa…”

Ancora, nel parere del 10 maggio 2024, sempre con riferimento all’uso dell’asterisco e
dello schwa, l’Accademia afferma “[…] che la lingua giuridica e burocratica non sia sede adatta per sperimentazioni innovative che portano alla disomogeneità e compromettono la lineare
comprensione dei testi.”


Pertanto, al fine di assicurare correttezza e chiarezza nelle comunicazioni ufficiali, si
raccomanda di attenersi alle regole della lingua italiana che consentono l’utilizzo di soluzioni
linguistiche comunque conformi alla tradizione ortografica italiana.

Il Capo Dipartimento
Carmela Palumbo

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Politica

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.