ACQUA PE STA TERRA – 2 / ”La cisterna de casa mea nu se inche cchiui”

| 16 Marzo 2025 | 0 Comments

di Ivano Gioffreda __________ (RIPUBBLICHIAMO IL NOSTRO ARTICOLO DEL 20 GIUGNO 2024) __________

Ancora trenta, quaranta anni fa, in periodo invernale, quasi tutte le mattine le campagne erano ricoperte di gelo, le pozzanghere di acqua sulle stradine sterrate erano ghiacciate, lastre di pochi millimetri di spessore.

Quaranta, cinquanta anni fa, a fine estate, con l’arrivo dell’autunno, irrompevano le piogge. Pioveva per dieci giorni di seguito, a volte anche venti giorni, i contadini erano costretti a raccogliere le olive ad intervalli.

Ad Alezio possiedo un terreno con un pozzo di acqua sorgiva di prima falda. Uno dei tanti pozzi scavati manualmente e disseminati su tutto il territorio tra Sannicola, Alezio, Tuglie e Gallipoli. Pozzi che hanno permesso di irrigare gli agrumeti e gli orti.

In passato, l’arco ionico salentino, aveva il primato per la produzione degli ortaggi: pomodori, melanzane, angurie, peperoni, la famosa patata sieglinde pasta gialla di Galatina esportata in tutta Europa.

Tutte colture che necessitavano di tanta acqua.

Le campagne erano verdeggianti, tutti irrigavano e durante l’irrigazione il livello dell’acqua nei pozzi si abbassava ma all’indomani questi erano di nuovo pieni.

A distanza di pochi anni, le campagne sono deserte, abbandonate.

In tutta la contrada dove ho la mia campagna, ad irrigare siamo rimasti in due, io e Andrea Medvedich.

Tra l’altro, rispetto a prima, consumiamo il 50% in meno di acqua, ciò nonostante, il livello dell’acqua si è abbassato di tre metri.

In tutta la regione l’acqua dei pozzi artesiani (tranne poche aree centrali) si è salinizzata e in molti casi, la falda si è prosciugata, nonostante l’abbandono delle campagne.

Un vero disastro ambientale e climatico che si ripercuote sull’intera umanità.

Saranno cause naturali, cicliche, disboscamento o altro, sta di fatto che, la cisterna de casa mea, nu se inche cchiui e l’uomo non è un santo.

A mio modesto parere, occorrono più alberi e meno pannelli solari.

_________

LA RICERCA nel nostro articolo immediatamente precedente

L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo di ieri

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.