LA MOBILITAZIONE DEI CITTADINI TROVA CONFERME IN CONSIGLIO COMUNALE: UGENTO E’ COMPATTA NEL DIRE NO ALL’AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA
di Daniela Casciaro __________
Ieri, giovedì 13 marzo 2025, alle ore 19.00, presso l’Auditorium della Scuola Secondaria di Primo Grado in Via D’Annunzio a Ugento, si è tenuto il tanto atteso Consiglio Comunale monotematico, come richiesto dal Comitato “No Burgesi”.
In un’aula gremita di cittadini, la discussione si è focalizzata sulla delibera regionale che prevede la sopraelevazione della discarica di Soccorso, situata in località Burgesi. L’incontro ha rappresentato un momento cruciale nella battaglia per la difesa ambientale della comunità.
Convocato dal Comitato “No Burgesi”, il consiglio ha visto l’approvazione unanime di una mozione che delega il Sindaco di Ugento e l’amministrazione comunale a intraprendere ogni iniziativa necessaria per contrastare la delibera della Giunta Regionale dell’11 febbraio 2025, relativa al Piano dei rifiuti.
La delibera prevede la delocalizzazione dei rifiuti ad Ugento, con l’espansione della discarica di Soccorso per 190mila metri cubi, collegata all’impianto di biostabilizzazione situato in località Burgesi. Una prospettiva che ha suscitato notevole apprensione tra cittadini e istituzioni locali.
Il Sindaco Salvatore Chiga, dopo aver introdotto la tematica e delineato la situazione attuale, ha lasciato la parola ad Antonio Nuzzo, referente del Comitato “No Burgesi”. Nel suo intervento, Nuzzo ha sollecitato una partecipazione attiva e responsabile per la salvaguardia dell’ambiente, sottolineando l’importanza della salute nelle scelte politiche. Inoltre, ha proposto l’istituzione di una consulta ambientale per risolvere in modo definitivo la questione Burgesi.
Durante la seduta, sono intervenuti, oltre al il sindaco, i consiglieri di minoranza del Comune di Ugento, gli amministratori di Presicce-Acquarica, Salve e Taurisano, e i consiglieri regionali di opposizione Dino Basile, Paolo Pagliaro e Cristian Casili. Tutti hanno espresso una ferma opposizione alla sopraelevazione della discarica, sottolineando i gravi rischi ambientali e sanitari per la zona.
Il Consiglio Comunale di Ugento, all’unanimità, ha votato a favore dell’impugnazione della delibera regionale davanti al Tar, ribadendo il proprio impegno per la tutela del territorio.
Anche i cittadini hanno partecipato attivamente al dibattito, manifestando il proprio dissenso verso il progetto di ampliamento della discarica.
Nel primo pomeriggio, il consiglio comunale era stato preceduto da un incontro a Palazzo dei Celestini, durante il quale la consulta ambientale della Provincia di Lecce ha ricevuto le proposte delle associazioni ambientaliste sulla questione rifiuti. Nel corso dell’incontro, è stato richiesto alla Provincia una posizione chiara e un impegno concreto sul problema rifiuti.
In questa occasione, il sindaco di Ugento Salvatore Chiga ha accolto la proposta avanzata da quello di Corigliano, Dina Manti, per convocare un’assemblea dei sindaci finalizzata a definire la posizione di ogni amministratore provinciale sulla questione.
Nel frattempo, il Comune di Presicce-Acquarica ha annunciato che oggi convocherà la Conferenza dei Capigruppo, estendendo la partecipazione ai rappresentanti dei Comuni di Salve, Taurisano e Morciano di Leuca, con l’obiettivo di concordare una linea comune e un’iniziativa condivisa. Nel frattempo,
il Comitato “No Burgesi” ha ribadito che non fermerà le proprie attività e che nuove iniziative sono in programma nei prossimi giorni.
Questa mobilitazione rappresenta un’importante tappa nella lotta contro l’inquinamento e per la difesa dell’ambiente, dimostrando il valore della partecipazione attiva e della collaborazione tra cittadini e istituzioni per il bene comune.
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LA RICERCA nel nostro articolo del 10 marzo scorso
“Ieri sera ho partecipato ad Ugento al Consiglio comunale monotematico per dire No alla riapertura della discarica Burgesi. Una decisione presa dal governo Emiliano e che certifica il totale fallimento del Piano regionale dei Rifiuti, ma a pagarne il prezzo non può essere pagato dal nostro territorio anche perché siamo in presenza non solo di un ampliamento, ma di un rischio sanitario. Già dal 2016, infatti, che ci fossero pericoli per la salute e la tutela dei cittadini, tant’è che viene presentata un’interrogazione all’allora Governo nazionale per avere un finanziamento per bonificare l’area. Un anno dopo, nel 2017, viene fatta una delibera dall’allora Giunta regionale per aumentare i pozzi per migliorare i monitoraggi dell’area interessata dalla discarica. Nel 2018 l’ARPA effettua dei rilievi e riscontra i valori sopra soglia (falda e suolo inquinati). Quindi oggi io mi chiedo e chiedo: come può il presidente Michele Emiliano e l’assessore all’Ambiente, Serena Triggiani, pensare al sopralzo della discarica di Burgesi se il suolo, il sottosuolo e la falda sono inquinati?
“Non si tratta di fare una battaglia populista e, soprattutto elettorale, ma è necessario contrastare tecnicamente la scelta del Governo Regionale e io, nella qualità di consigliere regionale, sono disposto insieme alle comunità di Ugento, Presicce/Acquarica, Salve, Taurisano, Morciano e Patu’ ad incaricare una o più società esterne per effettuare rilievi e indagini nell’area in oggetto per dimostrare l’impossibilità tecnica per il sopralzo della discarica perché solo così si può bloccare una scelta scellerata fatta da Governo regionale che è capace solo di politiche clientelari!”
14 marzo 2025
“Il dibattito ieri in consiglio a Ugento – dichiara Casili – ha rappresentato un momento di confronto significativo con i cittadini e le associazioni.
Nel mio intervento ho ribadito quanto già detto al direttore del dipartimento Ambiente Garofoli, ovvero che la nostra regione non si trova in emergenza rifuti ed è quindi incomprensibile una decisione come quella del sopralzo dell’impianto di Burgesi che non può e non deve essere considerato di soccorso.
Come gruppo del M5S siamo contrari alla delibera di Giunta e abbiamo fatto una proposta per escludere il ricorso tanto alla discarica di Burgesi, quanto a quella di Corigliano d’Otranto. Le falde della provincia di Lecce, da cui si attinge l’acqua che arriva nei rubinetti dei salentini, non possono correre il rischio di ulteriori contaminanti, soprattutto in un periodo epocale di forte crisi idrica.
Una posizione chiara già illustrata nel corso dell’audizione che si è tenuta lo scorso lunedì in commissione Ambiente su mia richiesta. Dalla scorsa legislatura sto seguendo con attenzione la questione della discarica di Burgesi, monitorando con richieste periodiche gli interventi del Piano straordinario per la verifica ambientale.
Il no all’ampliamento non è una questione di campanile, ma poggia su motivazioni oggettive: non si possono continuare a chiedere sacrifici a comunità che hanno già pagato tanto negli anni sia da un punto di vista ambientale che di salute. E l’ ‘indennità di disagio’ in favore dei Comuni che ospitano le discariche non può essere una risposta.
Sono al fianco dell’amministrazione comunale di Ugento in tutte le iniziative che vorrà intraprendere per opporsi all’attuazione della delibera regionale”.
Tutto vero e giusto,non ne possiamo più.che vadano a scherzare con la salute loro ,che noi abbiamo già avuto i nostri lutti e le nostre malattie.ora BASTA.
“Siamo profondamente amareggiati dal contenuto della lettera del Comitato No Burgesi, che annuncia di non voler partecipare all’audizione di lunedì prossimo in Commissione Ambiente del Consiglio regionale, la seconda in due settimane, convocata su nostra richiesta. Un’audizione a cui abbiamo preteso la partecipazione della parte politica – presidente Emiliano e assessora Triggiani – perché ci mettano la faccia e si assumano la responsabilità della scelta di riaprire e sopraelevare la discarica Burgesi a Ugento.
Pur comprendendo la rabbia e lo scoramento del Comitato, teniamo a precisare che non siamo tutti uguali. È sbagliato e ingiusto fare di tutta l’erba un fascio, addossando all’intera classe politica regionale colpe che sono in capo a chi ha malgovernato e malgoverna questa Regione. Nella gestione dei rifiuti e non solo.
Per quanto ci riguarda già 18 anni fa, con i coraggiosi reportage de “L’Indiano”, la televisione di cui sono editore e che da sempre è in prima linea sulle questioni ambientali, denunciava i problemi delle discariche nel Salento, l’inquinamento delle falde acquifere, le criticità dell’impianto di Ugento. Temi scomodi ignorati dalla Regione, che ha continuato a portare avanti la scelta politica di incrementare le discariche nel Salento. Noi abbiamo avuto il coraggio di denunciare il partito delle discariche che c’era dietro questa scelta. Nel maggio 2021 organizzammo un sit-in davanti a Burgesi per chiederne la bonifica e per bloccare l’altra discarica. A quella manifestazione parteciparono esponenti dei Comuni di Presicce-Acquarica, Ugento e altri del territorio. Noi eravamo sul campo, lo siamo sempre stati.
E poi in Consiglio regionale la nostra battaglia è continuata con audizioni, interrogazioni, con tutti gli strumenti che ci ha consentito la nostra postazione di opposizione. Ma la maggioranza di centrosinistra è andata avanti come un bulldozer, e a ottobre 2021 ha approvato un Piano regionale dei rifiuti che prevedeva la riapertura della discarica di Conversano e la realizzazione di un nuovo impianto a Cerignola. Tutto rimasto sulla carta, mentre si decide di ampliare Burgesi e di aprire il sito di Corigliano. Una follia. Nel 2021 noi dell’opposizione votammo contro quel piano e alzammo le barricate in Consiglio regionale per bloccare l’attivazione della discarica di Corigliano, una bomba ecologica costruita sulla falda acquifera che disseta l’80% del Salento.
Ora che siamo in emergenza – anche se la Regione si ostina a negarlo – la Giunta Emiliano aggiorna il Piano rifiuti del 2021 e decide di sopraelevare tre discariche, due delle quali nel Salento. Immediatamente abbiamo tuonato contro questa ipotesi, contro l’ampliamento di Burgesi, abbiamo detto no a nuovi rifiuti perché il nostro Salento non è la pattumiera della Puglia. Non abbiamo mai avuto paura di denunciare che il Salento è bersagliato dall’inquinamento, di mostrare i numeri agghiaccianti delle patologie tumorali che ne derivano e che sono dilaganti. Non diciamo basta da giorni o settimane, lo diciamo da anni. Non è mancato il nostro impegno di opposizione ma è mancata la volontà politica del centrosinistra che governa la Puglia di chiudere il ciclo dei rifiuti e di realizzare discariche pubbliche. Tutto questo per continuare a ingrassare il partito delle discariche che ora sta battendo cassa per avere tutti gli arretrati delle differenze Tari per i rifiuti conferiti negli impianti privati, applicando la delibera Arera del 2023 con l’avallo dell’Ager, l’Agenzia regionale dei rifiuti che risponde agli indirizzi politici di chi comanda da vent’anni in questa Regione.
Quindi, caro Comitato No Burgesi, noi non ci stiamo ad essere messi nel mucchio su cui puntare il dito. Noi Ugento l’abbiamo difesa con forza da sempre, e da sempre abbiamo detto basta ai rifiuti nel Salento. Insieme possiamo fare opposizione ed essere più forti contro decisioni che vengono da Bari e che siamo determinati a bloccare”.