NO ALL’AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA DI BURGESI: LE NOVITA’ SULLA PROTESTA

| 10 Marzo 2025 | 1 Comment

di Daniela Casciaro ________

Giovedì 13 marzo 2025, alle ore 19.00, si terrà un Consiglio Comunale monotematico presso l’Auditorium della Scuola Secondaria di Primo Grado in Via D’Annunzio a Ugento (nei pressi del Lidl). Il Consiglio, richiesto dal Comitato “No Burgesi”, avrà come ordine del giorno la discussione sulla delibera regionale relativa alla sopraelevazione della discarica di Soccorso in località Burgesi.

Per rafforzare l’opposizione a questa decisione, il Comitato ha invitato i sindaci di Presicce-Acquarica, Taurisano, Salve, Morciano di Leuca e Patù, a partecipare all’incontro e a unirsi per tutelare il territorio.

Il Comitato “No Burgesi”, inoltre, ha comunicato la sua assenza all’audizione regionale del 10 marzo, richiesta dai consiglieri Casilli e Pagliaro. Pur apprezzando l’iniziativa, il Comitato denuncia anni di immobilismo e promesse non mantenute da parte della Regione Puglia nella gestione del ciclo dei rifiuti.

“La Regione Puglia avrebbe dovuto affrontare questa emergenza in questi anni ,” si legge nella lettera inviata, sottolineando l’assenza di una pianificazione strategica a favore di una gestione basata solo sull’emergenza.

Il Comitato ricorda che nel 2018, durante una manifestazione presso la Regione, le associazioni avevano ricevuto l’impegno alla creazione di una cabina di regia per partecipare ai tavoli tecnici e ai monitoraggi della ex discarica Burgesi come evidenziato dalla stampa locale di allora. Tuttavia, queste promesse sono rimaste inattuate. L’obiettivo era vigilare sulle fasi di  monitoraggio del sito tristemente noto per  la presunta presenza di seicento fusti tossici sepolti illegalmente.

Il 23 gennaio 2025, le associazioni insieme ad alcuni assessori del Comune di Presicce-Acquarica hanno partecipato ad un incontro con l’Assessore all’ambiente Serena Triggiani, definito costruttivo. Durante il colloquio sono state avanzate richieste di accesso ai dati dei monitoraggi e di partecipazione ai tavoli tecnici relativi alla ex discarica Burgesi. Tuttavia, poche settimane dopo, il Comitato ha appreso della proposta di sopraelevazione della discarica di Soccorso annessa all’impianto di biostabilizzazione in località Burgesi  che ha suscitato delusione e indignazione.

La decisione regionale è definita dal Comitato “inaccettabile,” poiché aggraverebbe una situazione ambientale già compromessa, a cui si aggiunge un preoccupante aumento di tumori nella popolazione locale.

Alla luce dei recenti sviluppi, il Comitato ribadisce la sua opposizione a qualsiasi progetto di sopraelevazione e chiede la chiusura definitiva della discarica di Soccorso. Rivendica, inoltre, il diritto di accedere ai dati ambientali e di partecipare ai processi ambientali del territorio, come stabilito dalla Direttiva 2003/4/CE e dalla Convenzione di Aarhus.

Concludendo la lettera, il Comitato afferma: “Non accetteremo più rinvii o promesse non mantenute. Discuteremo soluzioni solo quando la Regione annullerà questa delibera con atti concreti e dimostrerà reale impegno. In caso contrario, intraprenderemo azioni ferme e decise, incluse iniziative legali. È tempo che la Regione Puglia restituisca  dignità al territorio e alla salute delle comunità locali”.

Intanto, tra i cittadini continua la campagna di sensibilizzazione e di protesta. In particolare, nella mattinata di domenica a Taurisano il  “Laboratorio Urbano” ha avviato una raccolta firma in piazza  che continuerà nelle prossime settimane.

A Ugento, Gemini e nei paesi limitrofi i cittadini hanno deciso di dare voce alla protesta con degli striscioni sulle proprie  abitazioni con la scritta “No” Burgesi e per ultimo quello apparso allo stadio di Lecce durante la partita Lecce – Milan. __________

LA RICERCA nel nostro articolo del 28 febbraio scorso

Category: Cronaca, Politica

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  1. Paolo Pagliaro, Fratelli d'Italia - tramite mail ha detto:

    Se la Puglia non è in emergenza rifiuti – come ha dichiarato oggi in audizione il direttore del dipartimento Ambiente della Regione – perché c’è bisogno di ricorrere all’ampliamento di discariche già sature come Burgesi a Ugento, o addirittura di aprire l’impianto di Corigliano d’Otranto, mai entrato in funzione perché potenzialmente pericoloso per l’ambiente e la salute? È una domanda senza risposta, quella con cui usciamo dall’audizione in Commissione Ambiente convocata su nostra richiesta, per avere chiarimenti sulla dissennata delibera della Giunta Emiliano dell’11 febbraio scorso, che ha aggiornato il Piano Rifiuti approvato nel 2021 dalla maggioranza di centrosinistra, con il nostro voto contrario. Un piano che prevedeva la riapertura della discarica di Conversano e la realizzazione di un nuovo impianto a Cerignola, a cui il governo Emiliano non è stato capace di dar seguito. Ed ecco che il problema, come sempre, si scarica sul Salento.
    Alla domanda sull’emergenza rifiuti in Puglia – che non è formale ma reale e drammatica in vista dell’estate, col rischio concreto di ritrovarci con i rifiuti per strada – chiediamo che siano il presidente Emiliano e l’assessora Triggiani a rispondere politicamente, perché la situazione in cui siamo precipitati ha responsabilità politiche. Dopo aver scelto di continuare a conferire i rifiuti indifferenziati nelle discariche private, con costi sempre più alti per i cittadini pugliesi, la giunta Emiliano decide ora di aumentare le volumetrie di tre impianti già saturi, due dei quali nel Salento, per far posto alla spazzatura della discarica di Autigno al collasso.
    Nell’audizione di oggi abbiamo voluto dar voce alla protesta sacrosanta dei sindaci e dei rappresentanti del territori di Ugento, Presicce Acquarica, Salve, Taurisano, che dicono basta al sacrificio ambientale, basta alle malattie tumorali che sono dilagate in questi anni seminando morte e dolore. E non c’è prezzo che valga quanto la salute, per cui la riduzione Tari prospettata dalla giunta per i conferimenti a Ugento la consideriamo un’offesa e non certo un incentivo. Siamo stanchi di essere considerati la pattumiera di Puglia. Quindi, a prescindere dalle rassicurazioni del rappresentante Arpa sui monitoraggi dei pozzi spia e delle matrici ambientali, ribadiamo il nostro no secco e irrevocabile alla sopraelevazione della discarica di Ugento, che ha già accolto, a colpi di emergenza, quasi il 50% in più dei volumi di rifiuti previsti, e che ora dovrebbe riceverne altre 190mila metri cubi. Una follia!
    Così come è una follia la messa in esercizio dell’impianto di Corigliano, realizzato sulla falda acquifera che disseta l’80% del Salento. Qui non si tratta di guerra di campanile, la battaglia in difesa dell’ambiente e della salute non ha confini di paese ma deve vederci tutti uniti contro l’ennesimo sopruso deciso da Bari. Noi abbiamo già dato troppo, abbiamo pagato un prezzo altissimo e non siamo disposti a ulteriori sacrifici. Perciò diciamo alla Regione che vada altrove a stoccare i rifiuti, certamente non a Ugento né a Corigliano. Siamo pronti alle barricate con i cittadini del nostro Salento, e chiediamo un confronto con il presidente Emiliano e l’assessora Triggiani, in una nuova audizione che abbiamo richiesto con urgenza”.

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