MODA / MODE – MIMOSE IL GIORNO DOPO
di Elena Vada __________
Ho una grande considerazione delle donne, tanta e tale che non festeggio l’8 marzo, non sono femminista e non credo nel patriarcato.
Purtroppo, nel ‘femminicidio’ SI’.
La maggiore forza fisica dell’ uomo, ci obbliga a soccombere, in situazioni di confronto fisico diretto.
Ma quanto siamo più brave ed intelligenti noi donne, tanto che spesso il maschio non s’accorge dell’ alito dietro la nuca, del sospiro nell’orecchio, del velato suggerimento, di cui si appropria e propone come propria idea o iniziativa.
“Dietro ogni grande uomo, c’è sempre una grande donna” disse Virginia Woolf.
“Dotata animi mulier virum regit”, ovvero “Una donna provvista di coraggio, sostiene e consiglia, il proprio uomo”.
Oggi, una donna può brillare, anche di luce propria e può esserci una grande donna, senza un grande uomo.
“Le donne che hanno cambiato il mondo, non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza” (Rita Levi Montalcini).
Non aggiungo l’elenco delle ‘Grandi Signore’ della storia.
Per me, Elena, come donna, nulla è stato semplice. Ho combattuto e sofferto, sono caduta e mi sono rialzata, mille volte nella vita, con tanto coraggio e determinazione, che sono le doti più importanti di noi donne.
La festa della donna, fu istituita per ricordare un incendio che uccise centinaia di operaie di una fabbrica di camicie a New York, l’8 marzo 1908.
Nel settembre del 1944, si creò a Roma, l’Unione Donne in Italia, (UDI) per iniziativa di donne appartenenti al PCI al PSI, al Partito d’azione, Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro; fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna, nelle zone dell’Italia libera.
Intanto, a Londra, veniva approvata e inviata all’ONU una “Carta della Donna”, contenente richieste di PARITÀ di DIRITTI e LAVORO.
Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la MIMOSA. Grazie a queste pioniere dei diritti femminili. Grazie di cuore.
Il 7 marzo 2025, il Consiglio dei Ministri del Governo presieduto da una “Donna”: GIORGIA MELONI”, ha approvato lo schema di disegno di legge recante “Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”, proposto dai ministeri della Giustizia, dell’Interno, per la Famiglia Natalità e Pari Opportunità, per le Riforme istituzionali e Semplificazione normativa.
Grazie a tutto il Governo: maggioranza e opposizione.
Grazie Giorgia, con te ce l’abbiamo fatta.
Purtroppo, nel ‘femminicidio’ SI.
La maggiore forza fisica dell’ uomo, ci obbliga a soccombere, in situazioni di confronto fisico diretto.
Ma quanto siamo più brave ed intelligenti noi donne, tanto che spesso il maschio non s’accorge dell’ alito dietro la nuca, del sospiro nell’orecchio, del velato suggerimento, di cui si appropria e propone come propria idea o iniziativa.
“Dietro ogni grande uomo, c’è sempre una grande donna” disse Virginia Woolf.
“Dotata animi mulier virum regit”, ovvero “Una donna provvista di coraggio, sostiene e consiglia, il proprio uomo”
Oggi, una donna può brillare, anche di luce propria e può esserci una grande donna, senza un grande uomo.
“Le donne che hanno cambiato il mondo, non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza” (Rita Levi Montalcini).
Non aggiungo l’elenco delle ‘Grandi Signore’ della storia.
Per me, Elena, come donna, nulla è stato semplice. Ho combattuto e sofferto, sono caduta e mi sono rialzata, mille volte nella vita, con tanto coraggio e determinazione, che sono le doti più importanti di noi donne.
La festa della donna, fu istituita per ricordare un incendio che uccise centinaia di operaie di una fabbrica di camicie a New York, l’8 marzo 1908.
Nel settembre del 1944, si creò a Roma, l’Unione Donne in Italia, (UDI) per iniziativa di donne appartenenti al PCI al PSI, al Partito d’azione, Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro; fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna, nelle zone dell’Italia libera.
Intanto, a Londra, veniva approvata e inviata all’ONU una “Carta della Donna”, contenente richieste di PARITÀ di DIRITTI e LAVORO.
Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la MIMOSA. Grazie a queste pioniere dei diritti femminili. Grazie di cuore.
Il 7 marzo 2025, il Consiglio dei Ministri del Governo presieduto da una “Donna”: GIORGIA MELONI”, ha approvato lo schema di disegno di legge recante “Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”, proposto dai ministeri della Giustizia, dell’Interno, per la Famiglia Natalità e Pari Opportunità, per le Riforme istituzionali e Semplificazione normativa.
Grazie a tutto il Governo: maggioranza e opposizione.
Grazie Giorgia, con te ce l’abbiamo fatta.
Ho una grande considerazione delle donne, tanta e tale che non festeggio l’8 marzo, non sono femminista e non credo nel patriarcato.
Purtroppo, nel ‘femminicidio’ SI.
La maggiore forza fisica dell’ uomo, ci obbliga a soccombere, in situazioni di confronto fisico diretto.
Ma quanto siamo più brave ed intelligenti noi donne, tanto che spesso il maschio non s’accorge dell’ alito dietro la nuca, del sospiro nell’orecchio, del velato suggerimento, di cui si appropria e propone come propria idea o iniziativa.
“Dietro ogni grande uomo, c’è sempre una grande donna” disse Virginia Woolf.
“Dotata animi mulier virum regit”, ovvero “Una donna provvista di coraggio, sostiene e consiglia, il proprio uomo”
Oggi, una donna può brillare, anche di luce propria e può esserci una grande donna, senza un grande uomo.
“Le donne che hanno cambiato il mondo, non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza” (Rita Levi Montalcini).
Non aggiungo l’elenco delle ‘Grandi Signore’ della storia.
Per me, Elena, come donna, nulla è stato semplice. Ho combattuto e sofferto, sono caduta e mi sono rialzata, mille volte nella vita, con tanto coraggio e determinazione, che sono le doti più importanti di noi donne.
La festa della donna, fu istituita per ricordare un incendio che uccise centinaia di operaie di una fabbrica di camicie a New York, l’8 marzo 1908.
Nel settembre del 1944, si creò a Roma, l’Unione Donne in Italia, (UDI) per iniziativa di donne appartenenti al PCI al PSI, al Partito d’azione, Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro; fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna, nelle zone dell’Italia libera.
Intanto, a Londra, veniva approvata e inviata all’ONU una “Carta della Donna”, contenente richieste di PARITÀ di DIRITTI e LAVORO.
Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la MIMOSA. Grazie a queste pioniere dei diritti femminili. Grazie di cuore.
Il 7 marzo 2025, il Consiglio dei Ministri del Governo presieduto da una “Donna”: GIORGIA MELONI”, ha approvato lo schema di disegno di legge recante “Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”, proposto dai ministeri della Giustizia, dell’Interno, per la Famiglia Natalità e Pari Opportunità, per le Riforme istituzionali e Semplificazione normativa.
Grazie a tutto il Governo: maggioranza e opposizione.
Grazie Giorgia, con te ce l’abbiamo fatta.
Category: Costume e società
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