IL MINISTRO CROSETTO A SORPRESA RILANCIA SULLA TRAGICA MORTE DI EDOARDO AGNELLI: “Non si è suicidato”
di Giuseppe Puppo __________ “NON HO MAI CREDUTO AL FATTO CHE EDOARDO AGNELLI SI SIA SUICIDATO. E NON SONO IL SOLO” – GUIDO CROSETTO SGANCIA LA BOMBA SULLA MORTE DEL FIGLIO DI GIANNI AGNELLI, PRECIPITATO DAL VIADOTTO DI FOSSANO NEL 2000: “ERA L’OPPOSTO DEL PADRE”
Articolo di oggi di “Dagospia”, che a sua volta riprende estratti di una lunga intervista fatta per il “Corriere della sera” da Aldo Cazzullo e Tommaso Labate al ministro della Difesa Guido Crosetto, 61 anni, di Cuneo, il quale racconta, condendole di tante rivelazioni inedite, le proprie origini e la propria carriera politica.
Il passaggio più forte di tutti dell’intervista, che Dagospia definisce “la bomba”, è il seguente:
«Conobbi Edoardo Agnelli una sera a una festa a Torino. Diventammo amici e in certe giornate condivisi le idee, la cultura e anche le inquietudini di quel ragazzo così colto, educato, cortese e così introverso da essere l’opposto del padre, l’avvocato. Lo dico senza problemi: non sono in possesso di una verità alternativa, ma non ho mai creduto al fatto che Edoardo si sia suicidato. E non sono il solo».
Fra quelli che fan compagnia al ministro in tale convinzione, ci sono anche io.
Anzi, mi sia permesso di ricordare che con la mia inchiesta giornalistica “Ottanta metri di mistero” (prefazione di Ferdinando Imposimato, Koinè, Roma – libro da tempo esaurito, spero che venga ristampato presto) fui io che nel 2009 aprii il caso a livello mediatico, che scoppiò subito dopo a livello multimediale e internazionale. Alla vicenda dedicai nel 2015 un altro libro, di seguito successivo, “Un giallo troppo complicato” (Tabula Fati, Chieti).
Oggi, la dischiarazione del ministro, su questo mistero italiano irrisolto, per di più di straordinaria attualità, collegato come è alla eredità della famiglia Agnelli e agli enormi capitali occutati nei paradisi fiscali, dove a mio avviso stanno le ragioni dell’omicidio.
Una dichiarazione sorprendente. Di una persona influente, che nel corso della sua già lunga carriera politica ha attraversato da protagonista alcuni momenti delicati della nostra storia più recente.
Durante la mie inchieste giornalistiche pensavo di aver interpellato tutti gli amici, o conoscenti, di Edoardo, di persona, per iscritto o per telefono avrò sentito almeno un centinaio di persone.
Che Guido Crosetto lo conoscesse, anzi che fossero amici, mi giunge nuova, non lo sapevo, non mi era mai spuntato da nessuna parte.
Infine, sorprendente per un’ultima ragione, che, verificando tutto quanto potesse essere collegato alla dichiarazione del ministro, prima di scrivere questo ‘pezzo’, ho scoperto solo adesso.
Guido Crosetto, allora nella Democrazia Cristiana, è stato sindaco di Marene, paese della provincia di Cuneo, dal 1990 al 2004, eletto sempre come indipendente nella lista civica, da lui creata, “Insieme per Marene”. Quindi per quindici anni, un lasso di tempo considerevole, per la conoscenza, diretta o indiretta, di tutto quello che avveniva nella sua zona.
Il corpo di Edoardo Agnelli venne trovato il 15 novembre 2000, sul greto del torrente Stura, alla base del viadotto Stura di Demonte lungo l’autostrada A6 Torino–Savona, zona vicina a Marene, anzi più facilmente raggiungibile appunto proprio dal paese di Marene.
Chiederò al ministro un’intervista, spero che me la conceda.
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L’APPROFONDIMENTO nei nostri articoli del 13, 14 e 15 novembre 2020