IL NOSTRO OMAGGIO ALLA DONNA, LA CENSURA E LO SCONTRO TRA CULTURE DIVERSE.

| 8 Marzo 2025 | 0 Comments

Valerio Melcore_______Una scultura marmorea, un manichino in plastica, una foto in bianco e nero, un’immagine realizzata con l’Intelligenza Artificiale? Poco importa, quello che l’autore ha voluto fare è semplicemente rendere omaggio alla DONNA in questa giornata iconica. Ogni tanto in passato, ci è capitato di assistere a qualche anima bella, di destra e di sinistra, che per farsi un po’ di pubblicità a buon mercato, ha alzato il ditino censorio per mettere al bando un nudo artistico, o magari una pubblicità di un’azienda locale su un manifesto, mentre il mondo ci sommerge da clip musicali con donnine nude ed ammiccanti, per non parlare di scene di sesso esplicito, che film, programmi televisivi e internet ci propinano quotidianamente. Naturalmente i nostri eroi o le nostre eroine di fronte a colossi della canzone, della cinematografia o dei media televisivi, tacciono.
Poi però c’è un’altra censura molto più pesante e molto più pericolosa che si sta facendo strada, che comincia ad essere accettata, istituzionalizzata e che vorrebbe riportare indietro di qualche secolo la nostra società, catapultarci nel Medio Evo.
Vi ricordate quando furono coperte le statue dei Musei capitolini, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani, durante il Governo Renzi con Franceschini che era Ministro ai Beni culturali? Loro dopo l’accaduto si dissociarono e dichiararono che il nascondimento delle opere d’arte riconosciute come tali in tutto il mondo era stata un’iniziativa autonoma del personale del ministero.
Resta il fatto che l’Italia per compiacere il tiranno iraniano si calò le brache e le mise alle statue.
Qualche anno è trascorso e si va di male in peggio.
In Italia aumentano sempre più i cittadini di religione islamica e aumentano gli italiani che invece di rivendicare la loro religione, la loro cultura, la loro civiltà, ritengono che l’accoglienza e l’inclusione si faccia piegandosi alle leggi del Corano, in spregio delle leggi italiane e della stessa Costituzione.
Non è questa la sede per approfondire questi temi, mi limito a ricordare che ci sono Dirigenti scolastici che permettono che nella loro scuola ci siano ragazze che indossano il burka, per non parlare di altre barbare usanze, come la mutilazioni dei genitali o le spose bambine o la segregazione di donne, private di qualsiasi diritto, crimini che vengono reiterati su territorio italiano senza che le istituzioni intervengano con la necessaria fermezza per la paura di essere accusati di razzismo. Per non parlare poi di sindaci italiani che accettano che il marito possa ripudiare la moglie, senza neppure comunicarglielo, bastando allo scopo ripetere tre volte “Io ti ripudio”.
La Magistratura pure lei fa la sua parte, assolve il marito che picchia la moglie. “E’giustificato dal fatto che nel paese di origine la loro cultura lo permette. Il Tribunale di Brescia ha assolto Hasan Md Imrul, imputato di origini bengalesi a processo per maltrattamenti ai danni della ex, connazionale di 27 anni sposata in patria con nozze combinate.
Pure i social, prendono atto che una cultura si stia imponendo su quella italiana e si adeguano.
Eccone una prova.
Tre anni fa in occasione dell’8 marzo l’immagine riprodotta in alto fu pubblicata su Facebook, apprezzata dai tanti amici che si complimentarono per la bellezza dell’immagine.
Oggi Facebook, come fa spesso, mi ha ricordato questo mio post, che io ho condiviso, ma stranamente i nuovi parametri adottati oggi da Facebook hanno censurato questa immagine, che loro stessi mi hanno inviato.
Questo sta a significare che tre anni fa per Facebook, questo nudo era accettabile e che oggi, tre anni dopo non lo è più.

La Censura avanza, a nostra insaputa.
E visto che spesso come già detto le anime candide, che appartengono a questo o quel partito, destra o sinistra poco importa, condividono la stessa ignoranza in tema di storia dell’arte, ci siamo limitati a riportare ciò che facilmente potete trovare in rete, senza neppure doversi scomodare ad andare il libreria a comprare un libro di storia dell’Arte.

Da Wikipedia_
“Come genere quello del nudo è una questione complessa da affrontare per le sue numerose varianti, sia formali che estetiche ed iconografiche, e vi sono storici dell’arte che giungono a considerarlo come uno dei più importanti, se non quello di maggior importanza in assoluto, nella storia dell’arte occidentale; secondo lo storico, saggista e critico spagnolo Francisco Calvo Serraller, «la nudità non è solo una forma d’arte, ma è la stessa spiegazione – o logica – dell’arte occidentale: il punto drammatico od incrocio tra il naturale e il cielo, tra l’ideale e il vero, tra il carnale e lo spirituale, in definitiva tra il corpo e l’anima»[1]. Anche Javier Portúscuratore d’arte e conservatore del Museo del Prado, ritiene che «da secoli il nudo è stato la forma d’arte per eccellenza presente in Occidente, potendo esso esprimere al meglio tutti gli altri valori attraverso il colore e la materia pittorica».[2].

Category: Costume e società, Cultura, Io la vedo così

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