MAI NA GIOIA
(Rdl) _________ Fiorentina e Lecce, distanti in classifica, ma accomunate da un periodo negativo, in cerca entrambe di una vittoria scaccia crisi.
All’Artemio Franchi è una serata invernale di cielo coperto che minaccia pioggia sui 17.000 spettatori, dei quali un centinaio tifosi giallorossi.
Gli allenatori hanno sciolto gli ultimi dubbi e schierano le loro squadre così:
Raffaele Palladino: De Gea; Ranieri, Pablo Marì, Pongracic; Gosens, Mandragora, Cataldi, Ndour, Dodo; Beltran, Zaniolo.
Marco Giampaolo: Falcone; Gallo, Gaby Jean, Baschirotto, Guilbert; Pierret, Coulibaly; Karlsson, Berisha, Tete Morente; Krstovic.
Alla prima azione pericolosa della partita, la Fiorentina segna. Cross delizioso di Dodo sul secondo palo dove stacca benissimo Godens che la mette di precisione sull’altro palo. 9′. 1-0.
Inizia a piovere e per il Lecce piove sul bagnato.
La reazione è al 18′ in un tiro di Krstovic scattato sul filo del fuorigioco da posizione defilata: centrale, De Gea blocca agevolmente.
Episodio al minuto 36, quando Beltran, già ammonito, scivola tentando di agganciare il pallone, colpendo Pierret: l’arbitro, il signor Livio Marinelli, lo grazia.
Giampaolo comunque è un uragano, a bordo campo urla e gesticola: ce l’ha con i suoi, che non gli stanno piacendo.
Al minuto 44, Karlsson in area si trova un pallone d’oro tra i piedi: tenta scavalcare De Gea che però non si fa sorprendere.
Squadre al riposo dopo due minuti di recupero, con gli ospiti che finiscono il primo tempo in avanti e con Berisha che prende anch’egli un cartellino giallo.
I primi dieci minuti della ripresa se ne vanno senza scossoni.
I tifosi viola iniziano a rumoreggiare, di fronte all’atteggiamento dei loro giocatori, che dopo il gol non hanno fatto più niente di interessante. Dal canto suo, il Lecce ha costruito poco.
Zaniolo viene ammonito e protesta platealmente: nuovo atto di clemenza dell’arbitro.
Poi Giampaolo manda tre nuovi in campo, contemporaneamente, per l’ultima mezz’ora di partita: entrano Sala, Helgasson e Rebic, al posto di Gallo, Karlsson e Berisha.
Al minuto 69 girata di testa di Krstovic che finisce alta sopra la traversa complice una deviazione non ravvisata da Marinelli: si riparte da rimessa dal fondo.
Invece al minuto 73 l’arbitro vede bene un tocco col braccio di Pierret su colpo di testa di Gosens e assegna il calcio di rigore. Sul dischetto, va Beltran, che spiazza Falcone, ma dà troppa angolazione al pallone, finito sul palo.
Al 75′ conclusione al volo di Dodo, di poco fuori.
Padroni di casa in ripresa, ospiti ancora deludenti, nonostante il triplice cambio.
Dieci minuti al termine.
L’andamento della partita non cambia.
Ultimi cambi da entrambe le parti.
Scossoni nel finale.
Traversa di Beltran, dal limite dell’area, sul ribaltamento di fronte Veiga fa tutto bene, ma da ottima posizione conclude male, in pratica sprecando l’occasione per pareggiare.
Quattro minuti di recupero.
Perdite di tempo, crampi e così via.
Non succede niente di concreto, nemmeno nei due minuti di ulteriore recupero, in cui a mancare il gol sono i padroni di casa con Gudmundsson.
Brutta partita in generale e altra prestazione sottotono, senza grinta e senza identità del Lecce, che risolve i problemi della Viola, in particolare di Palladino, e si tiene tutti quanti i suoi.
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Mi è dispiaciuto tantissimo!!!