FRA AMPUTAZIONI E ABBATTIMENTI, A LECCE IL MASSACRO DEGLI ALBERI, NEL SILENZIO ASSORDANTE DEL NUOVO SINDACO E IN QUELLO IMBARAZZANTE DEL VECCHIO. leccecronaca.it HA CERCATO LE VOCI DI CHI DENUNCIA QUESTA FOLLIA
(g.p.) __________ Bruno Vaglio ha postato oggi sul suo profilo di Facebook la foto che abbiamo riprodotto sopra, con la seguente didascalia: “Ecatombe arborea in viale Japigia a Lecce… Pini domestici senza problematiche fitosanitarie e con un livello di rischio di instabilità assolutamente tollerabile stanno facendo questa che va considerata una ingiustificata fine… qualcuno dovrebbe rispondere con argomentazioni tecnicamente consistenti di fronte a questo altrimenti inspiegabile disastro ecologico urbano!”.
Ora, egli è agronomo di professione, quindi non parla per motivazioni ideologiche, o scientifiche, ma per competenza.
Dal canto suo, sempre su Facebook, Giuseppe Calzolaro, che agronomo non è, è architetto dell’informazione, ma che prima di tutto è un uomo di buone letture, ha scritto, accanto l’altra foto che riproduciamo qui al fondo:
” Ἑαυτὸν τιμωρούμενος (O, Il punitore di se stesso) La fatica di essere albero (adulto e sano), nel contesto, fulminato, urbano. Gli alberi hanno molti nemici, soprattutto in città. L’uomo è il primo di essi. In vista del Giro d’Italia, a Lecce, si provvede a tagliare, capitozzare e abbattere oltre 1800 alberi sani. (Grazie, sempre, all’ecologico PNRR). La Città evento, in tal modo, ha dichiarato guerra al Respiro. Sputtanando il futuro delle comunità, soprattutto dei più giovani. Avanti così, miopi amministratori, la maglia rosa olezza di morte. È vostra”.
Cita Terenzio, e dunque Menandro, Calzolaro, per quella che a Lecce non è più una commedia, dell’incompetenza, del pressappochismo, della cecità, ma che è diventata già una tragedia.
La tragedia di una città che si appresta ad ospitare una tappa del Giro d’Italia, un pomeriggio in tutto e con tutto il rispetto per la nobile e importante manifestazione, un evento sportivo come tanti, per giunta effimero: e che ad esso sacrifica il proprio futuro, immola la sua identità.
Fa loro fortissima eco social Silvia Pedone, dottore in scienze agrarie e docente di scienze naturali, del Coordinamento associazioni per gli alberi e il verde urbano: “Ma quale insana articolazione del pensiero può suggerire a un gestore del patrimonio arboreo urbano pubblico di distruggerlo a tamburo battente per consentire delle riprese video di una manifestazione sportiva? Di certo ci sarebbe da aspettarsi una levata di scudi, per lo meno da coloro che la fisiologia degli alberi devono averla per forza masticata in qualche modo e in qualche tempo. Attendiamo trepidanti … Siamo tutt’orecchi!”.
Inutile. Ogni tentativo di documentata mediazione illustrato dalle associazioni è caduto nel vuoto, proprio nemmeno considerato dai ‘competenti’ assessori e tecnici comunali.
Scrive Alberto Siculella, presidente dell’ associazione Mind Menti Indipendenti, dal canto suo ha dichiarato:
“Sì, gli alberi vanno potati, nei tempi, nei modi, se necessario. Sì gli alberi vanno abbattuti, quelli malati, quelli morti.
Dopo anni di abbattimenti, crolli, incendi, in cui abbiamo assistito ad un aumento delle isole di calore, ad una graduale desertificazione della città, pretendiamo un cambio di passo con un approccio tecnico, utile e sostenibile. Ed invece continuiamo a sentire un disco rotto, fatto di affermazioni prive di supporto tecnico come per le potature che comprometteranno le funzioni ecosistemiche e l’apparato radicale, in favore di una non ben decifrata <<pulizia e sicurezza>>.
È intollerabile continuare a brancolare nel buio, procedendo con abbattimenti e potature scriteriate, anche lì dove non vi è alcuna criticità. Attività che hanno peraltro un costo, ben più alto di una corretta cura e gestione. È ancor più ridicolo, sentire che occorre sfoltire “per far respirare”: l’antitesi dei principi della fotosintesi.
Così come è patetico ridurre le chiome ad ombrellini per il Giro d’Italia, per “favorire le riprese aeree”...
Il neo assessore Martini ascolti tecnici qualificati, non insegua il consenso di gente che preferisce evitare qualche macchia di resina sull’auto a qualche macchia nei polmoni. Da medico, dovrebbe ben conoscere l’impatto che il verde urbano ha sulla salute psicofisica di ogni cittadino.
Guidi perciò con buonsenso la città verso una gestione virtuosa e sostenibile, perché di questo modo di fare ne abbiamo davvero pieni i polmoni“.
Inutile, tutto inutile. Il neo assessore non ha manifestato nessuna sensibilità al riguardo. Del resto è un incompetente in materia, su cui inoltre non ha nessuna sensibilità politica, né personale, né di partito: si trova là solo per logiche matematiche del manuale Cencelli.
E il sindaco. Il sindaco, non sappiamo. Siamo legittimati a pensare che chi tace acconsente.
E l’opposizione? Ah, buoni quelli…Tacciono anch’essi. E tacciono perché AL RIGUARDO HANNO MOLTO DA FARSI PERDONARE NEGLI ANNI DELL’AMMINISTRAZIONE – SALVEMINI.
Oltre, dietro, sopra, sotto, fate voi, l’opposizione di centro – sinistra in consiglio comunale non c’è altro: manca fra i banchi di Palazzo Carafa chi si faccia carico della questione di impotanza vitale.
Così, forte del silenzio assordante del nuovo sindaco, e del silenzio imbarazzante di quello vecchio, l’opera di devastazione degli alberi, fra amputazioni dei rami e abbattimenti dei tronchi, va avanti.
Così il 13 maggio vedremo in tv una città globalizzata, un altro luogo omogeneizzato, decontestualizzato, dequalificato, un mero e insignificante elemento di arredo urbano, senza identità.
Avremo per un giorno la maglia rosa, e poi la maglia nera dei vandali per sempre.
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L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo del 21 febbraio scorso
Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Eventi, Politica, Sport
A cosa credete siano dovuti i casi di cancro in aumento vertiginoso nella provincia di Lecce? 5 milioni di ulivi sono spariti con la truffa xylella e per completare l’opera distruggiamo i pochi pini rimasti . Oltre il disgusto per tanta idiozia e malafede
PANE E NON CAVIALE !!!
Succede anche questo nella civile e ambientalista Italia verde : Vi e’ sempre un motivo per uccidere un albero ;
Nelle sale dei convegni , sulle riviste patinate , nelle fiere sono presentati progetti , idee, tecniche futuristiche , premiate città green che poi tanto green non sono, ecc.
Tutti bravi a mettere a dimora e proteggere alberi .
Poi esci fuori e vedi il reale , il quotidiano e ti scontri con una realtà completamente diversa .
E’ inutile illudersi : non si può dare il sofisticato caviale a chi soffre la fame ; c’è’ bisogno delle basi , di dare il PANE.
Viviamo in una bolla artificiale : dove tutto sembra andar bene e si viaggia verso il futuro , dove le stesse persone si compiacciono tra loro di quanto siano brave, preparate e innovatrici .
Poi fuori gli alberi sono maltrattati , sempre e più di prima , rimossi, feriti .
Una scusa vi e’ sempre : albero pericoloso , albero a fine ciclo, albero inclinato , albero con funghi , albero che ostacola il PNRR, a Milano esistono pure gli alberi disordinati da eliminare , alberi alieni …. E ora anche alberi che ostacolano le riprese televisive .
L’ immagine ( fornita da una gentile e preoccupata cittadina del Salento ) si riferisce alle potature devastanti in corso a Lecce .
Oltre 1800 alberi massacrati cosi ( con una spesa ingente , per di più non necessaria comunque )
Il 13 maggio 2025 il popolare Giro d’ Italia farà tappa proprio a Lecce : i viali alberati non devono ostacolare le riprese televisive dall’ elicottero !
Questo il motivo della devastazione ( irreversibile ).
Succede in Italia anche questo !
Siamo alla frutta …. e qualcuno si compiace con il caviale !