A NARDO’ I CONTI SENZA L’OSTE
di Graziano De Tuglie _________
L’avvicinarsi di scadenze elettorali alza il livello dello scontro politico amministrativo a Nardò; una ficcante interrogazione del consigliere Pierluigi Tarantino, di Fratelli d’Italia, punta diritto al cuore della situazione finanziaria del secondo comune, per numero di abitanti, della provincia di Lecce.
L’interrogazione parte con la richiesta di conoscere analiticamente le assunzioni di dipendenti comunali avvenute secondo i criteri dell’articolo 110 del Testo Unico degli Enti Locali; questa norma fornice ai sindaci in carico la facoltà di assumere personale nei ranghi del comune senza nessuna procedura concorsuale, a imperscrutabile giudizio del primo cittadino. Tali assunzioni sono valide per l’intera durata della carica di sindaco e cessano immediatamente allo spirare della carica in qualunque momento e per qualunque causa ciò avvenga.
La norma però stabilisce dei criteri percentuali rispetto all’organico dei lavoratori in servizio nel ruolo normale ed è proprio alla verifica di tale condizione che l’interrogazione presentata dal consigliere Tarantino tende. Si sono diffuse, infatti, alcune perplessità sulla regolare incidenza percentuale delle nomine fatte da Mellone rispetto alla dotazione organica vigente all’epoca delle assunzioni ex articolo 110; perplessità avvalorate dal repentino avvicendarsi di tre segretari generali comunali in un brevissimo lasso di tempo. Si tratta di ipotesi che sarebbe meglio chiarire a garanzia del corretto andamento amministrativo del municipio neritino anche per l’incidenza che alcuni provvedimenti di assunzione discrezionali potrebbero avere sul bilancio economico finanziario del comune di Nardò.
Nella seconda parte dell’interrogazione del consigliere Tarantino si pone l’attenzione sulle ripercussioni che i mutui contratti dalle sindacature Mellone potranno avere, nei decenni a venire, sul bilancio di Nardò. A fronte di numerose opere pubbliche finanziate con appositi bandi, nazionali ed europei, a fondo perduto risultano esistere mutui contratti per opere molto costose; di questi impegni finanziari non esiste un quadro completo ed esauriente delle rate in pagamento ma solo striminziti riepiloghi talvolta neanche ufficiali ma indicati in generici e parziali comunicati stampa.
I mutui stipulati pongono, però, una seria ipoteca sulle future amministrazioni il cui operato potrebbe essere ingessato alla sola gestione ordinaria e alla ricerca di fondi per onorare le rate annuali di debito.
In prospettiva questa interrogazione mette spalle al muro il sindaco attuale di Nardò costringendolo a indicare chiaramente la situazione economica finanziaria dell’Ente che gestisce e il peso, in prospettiva, degli impegni che sono stati assunti negli anni in cui ha ricoperto il ruolo.
Il fatto che l’interrogazione sia destinata soprattutto a sindaco e dirigenti bypassando gli assessori fa ipotizzare che, forse, gli stessi siano ritenuti marginali nel processo decisorio comunale.