IL PRANZO DELLA DOMENICA / TEMPUS FUGIT CON CHRISTIAN FERRARI

| 16 Febbraio 2025 | 0 Comments

di Raffaele Polo __________

Percorriamo sempre con grande piacere via Roberto Visconti che, adesso, si chiama via di Biccari. In memoria della nostra adolescenza e del nostro maestro, Ernesto Alvino, che proprio in questa via aveva la ewdazione di Voce del Sud, ci soffermiamo con piacere a osservare i nuovi esercizi che non mancano mai, nella bella cornice della piazza leccese.

Notiamo un piccolo locale, con l’insegna che ci fa subito pensare ai tempi passati, quando gli artigiani erano sempre abili e presenti nel Salento. ‘Tarlociaru’, recita la scritta e, anche se è domenica e siamo all’ora di pranzo, la curiosità ci spinge a varcare la porta a vetri ed entrare nel magico mondo di un cultore degli orologi e dei precisi e affascinanti meccanismi che ci circondano e ci affascinano da subito.

«Prego, accomodatevi» ci dice un simpatico uomo, col camice bianco e un sorriso invitante, che reca un fumante piatto di spaghetti, depositato subito sul bancone.

«Non pensavamo di interrompervi proprio mentre vi accingete a pranzare…» ci scusiamo.

Ma la risposta è tranquilla e gentile: «Anzi, è un piacere, Sapeste com’è brutto mangiare da soli. Meno male che c’è lei, a farmi compagnia…» dice il nostro ospite, indicandoci una cagnolina che ci fa subito le feste.

«Si chiama Bia e oggi siamo qui per un lavoro urgente e un po’ monotono. Perciò ho pensato di preparmi il piatto per cui vado matto: spaghetti aglio olio e pan grattato… Accomodatevi e parliamo, tra una forchettata e l’altra…» 

Sulla parete, in cornice, alcuni articoli di giornale che parlano di lui, di Christian Ferrari, orologiaio tra i più conosciuti ed abili.

«La mia passione è chiaramente ereditata da nonno Rocco che, a Casarano, mi ha pazientemente mostrato e insegnato gli erudimenti, instillando nella mia mente giovanissima il desiderio di conoscere sempre di più questi meccanismi meravigliosi. Poi, il lungo percorso, l’esperienza ma soprattutto la passione mi hanno consentito di vivere di questo mestiere che io definisco ‘artigianato geniale’ perchè è rimasto tra le poche professioni che non potranno essere sconfitte dalla Intelligenza Artificiale»

«E l’oggetto orologio è ancora ricercato e utilizzato, soprattutto dai più giovani?»

«Potrà sembrare strano, ma proprio negli ultimi tempi i giovani hanno riscoperto questi meccanismi. E mi riferisco proprio all’orologio tradizionale, per intenderci…»

«Orologi svizzeri, allora?»  

Christian ride e si terge le labbra:«É un luogo comune associare gli svizzeri agli orologi: sono gli ingegneri italiani i migliori nel settore, senza alcun dubbio.»

«Ma cosa provi quando ti applichi al tuo lavoro?»

«Una sensazione meravigliosa è quella di far rivivere un vecchio meccanismo, è come avere la macchina del tempo e tornare indietro, velocemente, a verificare quanto erano abili i nostri nonni. Avrai capito che sono molto legato alle tradizioni, no? E, proprio per questo, il dolce con cui concludiamo questo semplice pasto non può essere che…»

«Il pasticciotto, certamente…»

Christian Ferrari, tarlociaro d’eccezione, sorride mentre scarta un profumato involtino: «Questo a Lecce si chiama ancora ‘sciù’. Ed era anche il preferito di nonno Rocco…»

Con la bocca piena di panna, non possiamo che ringraziarlo, salutarlo e uscire di nuovo in via di Biccari, che prima si chiamava Roberto Visconti. Bia agita la coda e ci guarda con gli occhioni amichevoli.

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( 39 ‐ continua )

Category: Costume e società, Cultura

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