“La scomparsa è limbo, fatto di vite sospese, in un tempo indefinibile”. IL DRAMMA DELLE PERSONE SCOMPARSE E DEI LORO FAMIGLIARI NELL’INTERVISTA ESCLUSIVA A leccecronaca.it DI LAURA BARBIERI, PRESIDENTE “PENELOPE” LAZIO
di Cristina Pipoli __________
<<Il motto di Penelope è “Chi dimentica cancella, noi non dimentichiamo”>>
Inizia così l’intervista, e poi si presenta:
Sono Laura Norma Barbieri, presidente di Penelope Lazio OdV dal 2019, prima di me per molti anni lo è stata Natalina Orlandi, sorella di Emanuela la ragazza vaticana di cui si sono perse le tracce fin dal lontano giugno 1983. Scomparsa alla tenera età di 15 anni, così come Mirella Gregori.
D. Chi è l’attuale Presidente Nazionale di Penelope Italia OdV?
R. L’attuale Presidente Nazionale di Penelope Italia OdV è l’Avvocato Nicodemo Gentile.
D. Della Regione Puglia invece?
R. La Presidente della Regione Puglia è Annalisa Loconsole, molto esperta e ferrata anche sui minori, sottrazione nei matrimoni misti, da parte di uno dei genitori e adozioni illegali.
D. Quando e grazie a chi nasce “Penelope Associazione Nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse Onlus”?
R. È Gildo Claps a idearla e costituirla, nel 2002 a Potenza. Lui è il fratello di Elisa, scomparsa nel 1993 dalla Chiesa della Santissima Trinità. Solo 17 anni dopo, quello stesso luogo, restituisce alla famiglia un pugnetto di ossa. Erano di chi, a sedici anni, età di Elisa, sognava solo un futuro di bellezza. Penelope diventa voce, sostegno, aiuto concreto dei famigliari e degli amici delle persone scomparse. Cofondatore, Don Marcello Cozzi.
D. In quale anno è avvenuto un cambiamento all’interno dell’associazione?
R. Dal 9 dicembre 2002, in un uragano crescente di dolori e sconfitte, Penelope si trasforma in “farfalla” emblema di leggiadria e forza motrice, volando incessantemente per posarsi sulla spalla di chi viene colpito dalla sconcertante scoperta di non ritrovare più il proprio caro, da un minuto all’altro. Ed è da quel 2002 che Penelope inizia a tessere la tela di contatti e legami con le Istituzioni e con i media nazionali e locali. Penelope si impegna e lotta, con tutte le proprie forze e risorse umane, per dare voce a chi non ne ha.
D. Può raccontarmi delle conquiste ottenute?
R. L’istituzione della figura del Commissario Straordinario di Governo per le Persone Scomparse (Ministero dell’Interno) nasce nel 2007. Da allora, l’Ufficio, capitanato dal Commissario, persegue l’obiettivo di essere forza Istituzionale trainante, agendo da “trait d’union” tra la nostra Associazione, le Prefetture, le Forze dell’Ordine e la divulgazione del fenomeno, attraverso forti campagne per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, delle più grandi compagnie di trasporto con foto e appelli su cartelloni luminosi (Stazioni Ferroviarie, Aeroporti) affissione di locandine sugli sportelli bancomat, sugli autobus e spot sulle reti nazionali. Sigla di importanti Protocolli e modifiche nell’iter di denuncia e ricerca di scomparsi.
D. Ci può spiegare meglio la modalità?
R. La denuncia di scomparsa va accolta subito, (non certo dopo 48 o 72 ore) Sono le prime ore quelle fondamentali per cercare (non si faceva) e poter ritrovare la persona.
D. Poi, altri risultati ottenuti?
R. Anche ottenere l’approvazione di una Legge ad hoc. La 203 del 14 novembre 2012. Reiterate richieste affinché la denuncia venisse affiancata da una scheda RISC, che consiste nella raccolta di quanti più dati possibili riguardanti tutte le caratteristiche dettagliate, sia fisiche che, di abitudini, dello scomparso.
D. Quale sarà il prossimo passo?
R. Ottenere una banca dati dove vengano messe a disposizione delle Autorità Giudiziarie, i profili DNA del congiunto più prossimo allo scomparso/a. Così, in caso di ritrovamento di un cadavere ignoto, si possa eseguire immediato “match”, tra il corpo ed il congiunto che ne ha denunciato la scomparsa.
D. E poi?
Ottenere l’approvazione di una Legge che non punisca, oltre il dolore e l’angoscia, il famigliare che deve aspettare 10 anni per procedere alla “dichiarazione di morte presunta”. Noi chiediamo il dimezzamento dei tempi a 5 anni. Perché tutti quegli anni significano il “congelamento” di pensioni, passaggi di proprietà, eredità e molto altro per chi magari è in precarie condizioni economiche non avendo altri introiti. Difatti, a volte, chi scompare, è l’unico portatore di reddito famigliare o l’unico intestatario di beni. La “dichiarazione di assenza” non basta a risolvere.
Attendiamo inoltre l’approvazione per la fruizione di permessi retribuiti per i famigliari di scomparsi che, soprattutto nei primi giorni, oltre lo sconcerto, devono assentarsi dal luogo di lavoro, per affiancare nelle ricerche.
Anche qui, ce la faremo!
D. Per lei Penelope è?
R. La grande battaglia per non assistere più allo scempio di un migliaio, di cadaveri non identificati (circa 1000) che giacciono perennemente, ignoti e dimenticati, negli obitori degli Istituti di Medicina legale del nostro Paese. Penelope oggi è una grande realtà ed è presente in quasi tutte le Regioni italiane.
D. Offrite anche un supporto psicologico per i familiari che soffrono?
R. I famigliari, nel corso di questi anni, sono stati affiancati anche da Professionisti volontari che hanno messo e mettono a servizio delle famiglie, a titolo gratuito, le loro competenze: avvocati, psicologi, antropologi, criminologi, medici legali e molto altri. Lo facciamo perché l’attesa inizia per chi, in un giorno qualunque, al sorger o al calar del sole; SCOMPARE. Perché esce da un luogo qualsiasi e non fa più ritorno: per giorni, mesi, anni, lunghissimi anni e diventa “l’ergastolo dell’attesa” per chi resta.
La scomparsa, è limbo. Perché fatto di vite sospese, in un tempo indefinibile che, non restituisce né la vita, né la morte.
D. Ci può fornire i vostri contatti?
R. Ogni Regionale ha il proprio sito, le proprie pagine Social, un numero di Pronto Penelope attivo H. 24 7 giorni su 7. Numero a cui chiamare per chiunque si trova nell’improvvisa, smarrente condizione di non trovare più un proprio caro e ricevere informazioni, indicazioni e soprattutto aiuto mirato per poterlo ritrovare.
D. Cosa vuole dirci sui vari Presidenti di Penelope Italia?
R. Quasi tutti i Presidenti di Penelope Italia, sono famigliari di scomparsi con una propria dolorosissima storia personale.
D. Quante sono le persone scomparse e mai più ritrovate a oggi?
R. Il fenomeno è abnorme, dal 1974 ad oggi, le persone mai ritrovate che hanno lasciato in ogni famiglia un vuoto incolmabile, sono quasi 100 mila. Un esercito sommerso, che sono andati via, via a popolare la terra del niente, inghiottiti dalle tenebre del nulla e componendo una intera città sepolta.
Nello specifico l’età minorile più colpita dalla scomparsa sono gli adolescenti dai 14 ai 17 anni. Nel 2024 sono state presentate – tra adulti, giovani, anziani, minori (quindi figli, padri, madri, fratelli, sorelle, mariti, mogli) – circa 12 mila e più denunce di scomparsa.
D. La media dei ritrovamenti invece?
R. La media dei ritrovamenti, è di circa il 50%, molto superiore rispetto al passato. Anche perché grazie alla tanta formazione esercitata sulle Forze dell’Orine e le Prefetture, le denunce vengono accettate anche dopo poche ore dalla scomparsa, non più con attese assurde di 48/72 ore dall’evento. Si è finalmente compreso che sono le prime ore dopo il mancato ritorno di una persona, quelle fondamentali per avere la possibilità di ritrovarle.
D. Sui ritrovamenti dei cadaveri morti?
R. Questo è un altro dramma che viviamo è che quando chi scompare muore, viene ritrovato, nonostante l’effettuazione delle ricerche, casualmente da un passante, un cacciatore, un cercatore di funghi, noi diciamo a “chilometro zero”, ovvero nell’immediata prossimità del luogo della scomparsa.
D. Grazie per averci concesso questa importante quando significativa intervista…
R. Grazie infinite a leccecronaca.it e a lei in particolare, per parlare di Penelope: per noi significa, donare speranza ai famigliari che attendono e ai loro scomparsi.
Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Eventi
Complimenti dai complimenti dell’ associazione M.E.F.di Venezia alla bravissima Cri
Complimenti dai componenti dell’ associazione M.E.F.di Venezia alla bravissima Cristina Pipoli e alla associazione Penelope Lazio e altre associazioni che si dedicano a questo importante problema .
Purtroppo,a chi vive di persona questa problematica è come avvese una ferita aperta che non si chiudera mai,e noi tutti dobbiamo essere vicini e sostenerli moralmente.
Il presidente dell’ associazione M.E.F.
Arturo Berlati