LA STORIA / A SPECCHIA COME A BRESCELLO, IL PARROCO LITIGA COL SINDACO E POI SI SENTE MALE
(g.p.) ________ Ci vorrebbe la penna di Giovannino Guareschi, per scrivere di questa storia che sembra uscire dai uno dei suoi racconti della popolare saga di don Camillo e il sindaco Peppone, famosi anche al cinema degli anni Cinquanta.
Invece adesso non siamo al Nord, a Brescello, nella bassa padana, bensì a Specchia, nella bassa salentina, fra i cumuli di pietre da cui prende il nome. Poi, il sindaco non ha i baffoni alla Stalin: è un donna, Anna Laura Remigi il suo nome, avvocato, 60 anni, da quattro alla guida dell’amministrazione di questo piccolo, ma suggestivo paese al Sud del Sud dei santi.
Il paese è piccolo, appunto, la gente mormora: di lei dicono che sia accentratrice, se non autoritaria, litigiosa, se non prevaricatrice, pronta insomma ad attaccare briga un po’ con tutti, ex maresciallo dei Carabinieri compreso. Politicamente un passato comunista prima, dipietrista poi, simpatizzante ora dei Cinque Stelle, eletta nella lista civica denominata ‘Insieme si può’: tutto, insieme, insieme per tutto, un nome preso da lei evidentemente alla lettera, alla luce di quanto accaduto ieri sera…
Il parroco, poi, ovvio. Eccolo. E’ don Antonio Riva, uomo di fede, a sentire la gente che mormora, anzi un vero e proprio santo uomo, mite e gentile, fra l’altro capace di riempire la Chiesa di rinnovati fedeli assidui frequentatori, oltre che animatore nel volontariato.
Questi i personaggi ed interpreti della storia, di quello che è accaduto ieri sera.
E che cosa è successo ieri sera a Specchia?
E’ successo che ieri sera il sindaco ed il parroco hanno litigato. Motivo del contendere: la pretesa del sindaco di fare parte del comitato per le feste patronali in onore di San Nicola.
Narrano in paese che il sindaco si sia presentato seduta stante nella sede del comitato, mentre era in corso una riunione organizzativa, pretendendo di essere inserita fra gli organizzatori e minacciando in caso contrario di costituirne un altro, di comitato, in sede civile e amministrativa.
Il parroco si è opposto dapprima garbatamente, facendo presente le linee guida ecclesiali che impediscono la presenza di politici nelle faccende religiose; poi, a fronte della insistita pretesa, si è agitato a tal punto da accusare un malore.
Ed ecco arrivare il medico condotto del paese, a completare il cast della storia: per fortuna niente di grave, e meno male.
E’ finita così, almeno per il momento, l’accesa diatriba, con un malore, l’intervento del medico condotto, una rapida ripresa, arrabbiatura a parte e la riunione sospesa, per invasione di campo, come in una partita di calcio.
Ah, ci manca ancora il Vescovo…Un attimo, c’è anche lui. Già ieri sera stessa, monsignor Vito Angiuli, vescovo della diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca, appena informato dei fatti, ha mandato due suoi fidati collaboratori direttamente in paese per un’indagine conoscitiva.
Cosa gli abbiano riferito, non è dato sapere. Ma c’è da scommettere che questa storia di paese non finisce qui e come quella di Brescello diventerà una saga.
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Niente di nuovo sotto il cielo. Un sindaco comunista che pretende di dover controllare tutto anche la religione.