“Svelarsi”: AL VIA A LECCE SABATO 25 UN CICLO DI INCONTRI TRA GIOVANI PER CONOSCERSI E CONFRONTARSI
“In qualità di studenti Unisalento abbiamo organizzato un ciclo di incontri che prende il nome di “SVELARSI”. Si tratta di uno spazio culturale all’interno del quale poter far nascere il confronto su temi sociali, attraverso la fruizione di materiale letterario, cinematografico e conoscitivo come strumenti di supporto e incontro”.
Con queste parole Alessio Mocavero, studente della facoltà di psicologia, descrive il progetto “SVELARSI” che si svolge presso l’ex Convitto Palmieri di Lecce, piazzetta Giosuè Carducci, a partire da sabato 25 gennaio ore 18-20.
“Come il titolo stesso del format fa intuire — prosegue Mocavero — gli incontri con cadenza bisettimanale per la durata di 2 ore, hanno come obiettivo quello di discutere di temi salienti di interesse personale e sociale. Si tratta di incontri nel sociale per conoscere se stessi.
Alcune tematiche sono quelle evidenziate dalla locandina del progetto (nella foto sotto; nella foto di copeRtina, ‘Gli amanti I’, di Renè Magritte, 1928, olio su tela): da dove viene la gelosia? Perché abbiamo paura? Come possiamo vivere serenamente una relazione? Quanto il codice familiare condiziona i nostri amori?”. Queste domande vengono volutamente poste nella prospettiva di un “Amore anticonformista, poiché l’amore non segue una morale” e come afferma Freud “Non siamo mai così indifesi verso la sofferenza come nel momento in cui amiamo.
Noi organizzatori quindi non saremo professori, in quando tutti studenti dell’Unisalento, semplicemente ci poniamo come promotori di temi di dibattito, ma porteremo anche sul tavolo i discorsi e gli argomenti che ci verranno suggeriti dagli stessi partecipanti”.
Questo ciclo di incontri si presenta, dunque, come un’inedita proposta che parte dai giovani e dal basso come in ogni democrazia partecipata. È la partecipazione il motore di cambiamento e sviluppo del mondo in cui viviamo.
La studentessa di psicologia Nina Marikla Adilardi afferma, infatti, che “fino a quando non partecipi non ti rendi conto di quanto è importante partecipare”.
Da tempo, del resto, si nota una dolente ed allarmante assenza della componente giovanile nel dibattito culturale e politico che significa presa di coscienza. Consapevolezza è conoscere le coordinate su cui si muove il soggetto che crea la realtà in relazione agli Altri, individuando le cause degli eventi. Partecipare significa possibilità di incidere su di essa, mentre la mancata partecipazione genera indifferenza ed apatia. La storia stessa si mette in moto e si svolge attraverso l’azione partecipata delle classi di giovani e studenti.
“Il progetto— prosegue Adilardi — consiste in un paio di ore di ritrovo tra studenti o giovani più in generale per sensibilizzare lo scambio interpersonale su temi e argomenti di vitale importanza per la crescita e il benessere di un sano e consapevole cittadino del mondo.
Affronteremo diverse questioni relative alle dinamiche affettive e a temi di rilevanza sociale, come il lavoro, sullo stile della autocoscienza portata avanti dai movimenti di riflessione sociale degli anni ’60 e ’70, guidati dalla spinta della formula “il personale è politico”, che tanto ha guidato i grandi movimenti culturali e le pratiche per l’emancipazione, a partire dalla nascita della psicoanalisi.
Sulla base di testi e altro materiale culturale e la stesura da parte degli organizzatori di relazioni tematiche volte a organizzare creativamente argomenti di studio e riflessione, si proporrà ai partecipanti un dibattito aperto e sincero che possa aiutare ognuno a sviluppare e socializzare temi su cui ancora sempre troppo spesso si rischia di inciampare, con esiti spesso disastrosi, come depressione e disturbi anti-sociali”.
Mocavero sottolinea: “Ne deriva un pomeriggio all’insegna del confronto provando a superare pregiudizi su un tema intimo e delicato ma di cui tutti siamo affetti. Così abituati a chiuderci in noi stessi, anche solo parlare risulta difficile, ci concediamo uno spazio di intimità e riflessione culturale sul tema che più tra tutti ci unisce”.
In tal modo conoscere e partecipare diventano per i giovani e tutti noi gli strumenti del benessere che diventa come la libertà di bakuniana definizione: il benessere del singolo si traduce in benessere della collettività, la libertà dell’individuo diventa libertà di tutti. Perché è la presenza e il riconoscimento dell’Altro che ci rendono liberi, sani, e perché no? felici.
Di seguito il calendario degli incontri:
25/01,
08/02
22/02
08/03
22/03
05/04
19/04.
Il corpo organizzatore è costituito da Simone Alfarano, Nina Marikla Adilardi, Alessio Mocavero, Francesco Tocci. Per info +39 388 108 4696, +39 340 311 9707.
Articolo e comunicazione giornalistica a cura di Michela Maffei, psicologa
Category: Costume e società, Cultura, Eventi