DIARIO DEL GIORNO / GIOVEDI’ 16 GENNAIO 2025

| 16 Gennaio 2025 | 2 Comments

Buongiorno!

Oggi è giovedì 16 gennaio 2025.

La Chiesa festeggia San Bernardo.

Il 17 gennaio, come abbiamo visto nei giorni scorsi, ingloba nella figura di Sant’ Antonio Abate riti antichi, di epoche e religioni precedenti.

Ancora adesso, in questo giorno si benedicono gli animali domestici sul sagrato delle chiese dedicate al santo, e fino a qualche decennio fa era diffusa l’ abitudine di offrire doni in natura ai sacerdoti, i quali ricambiavano con immagini del santo da appendere come amuleti nelle stalle.

Un’ altra usanza di derivazione pagana è la preparazione di un dolce benedetto, che viene poi dato a uomini e d animali ammalati, perché sant’ Antonio, che resistette alle tentazioni, è considerato il vincitore del male.

A Villavallelonga, in provincia dell’ Aquila, si celebra la sagra delle fave cotte, distribuite insieme a una focaccia fatta di farina, sale, uova e anice, in ricordo di un’ antica venerazione contadina nei confronti del santo.

16 gennaio 1969. Lo studente cecoslovacco Jan Palach si dà fuoco in Piazza San Venceslao a Praga. E’ un gesto estremo di protesta contro l’ invasione sovietica, che in estate aveva stroncato con i carri armati la così detta ‘primavera di Praga’. La sua foto rimarrà per sempre nell’ immaginario collettivo come anelito di libertà. In Italia il Partito Comunista Italiano si schierò dalla parte dell’Unione Sovietica e contro i giovani cecoslovacchi che protestavano nelle università: lo strappo con l’Unione Sovietica da parte di Berlinguer avverrà solo molti anni dopo.

Proverbio salentino: MARINARU PIGGHIA LU PISCE, NANZI ALLU SIGNORE PASSA E NU LLU CANUSCE
Quando il marinaio prende (pesca) il pesce, davanti al Signore passa e non lo riconosce (non gli è riconoscente).
Nel momento del bisogno si prega il buon Dio, o comunque chiunque ci possa aiutare, affinché ci dia una mano. Ma una volta risolti i nostri problemi ci scordiamo di tutto, anzi a volte passiamo davanti a chi ci ha beneficiato, e facciamo finta di non vederlo.
Insomma come dire che la riconoscenza non è di questo mondo.

Category: Costume e società

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Comments (2)

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  1. Lucrezio ha detto:

    1969 In Italia il Partito Comunista Italiano strumentalizzò quella che erano state genuine proteste giovanili, fornendo mezzi e risorse. Quella protesta fu “montata” dai comunisti delle diverse colorazioni e sigle, sindaco compreso, sino a che qualche anno dopo degenerò nel terrorismo rosso. Mentre il PCI prendeva ordini e rubli, dall’Unione Sovietica, in Ungheria i giovani si davano fuoco e combattevano a mani nude i carri armati comunisti che invadevano la loro nazione.

  2. Genny ha detto:

    AVANTI RAGAZZI DI BUDA

    Avanti ragazzi di Buda,
    avanti ragazzi di Pest,
    studenti, braccianti, operai
    il sole non sorge più ad Est!

    Abbiamo vegliato le notti
    le notti di cento e più mesi,
    per l’alba radiosa di ottobre,
    quell’alba dei giovani ungheresi.

    Ricordo tu avevi un moschetto
    su, portalo in piazza, ti aspetto,
    nascosta tra i libri di scuola
    anch’io porterò una pistola.

    Sei giorni, sei notti di gloria
    durò questa nostra vittoria;
    al settimo sono arrivati
    i russi con i carri armati.

    I carri ci schiaccian le ossa,
    nessuno ci viene in aiuto.
    Sull’orlo della nostra fossa
    il mondo è rimasto seduto.

    Ragazza non dire a mia madre
    che io morirò questa sera;
    ma dille che vado in montagna
    e che tornerò in primavera.

    Camerati il plotone già avanza,
    già cadono il primo e il secondo
    finita è la nostra speranza,
    sepolto l’onore del mondo.

    Camerata riponi il fucile
    torneranno a cantare le fonti
    quel giorno serrate le file
    e noi torneremo dai monti.

    Avanti ragazzi di Buda,
    avanti ragazzi di Pest
    studenti, braccianti e operai,
    il sole non sorge più ad Est

    Avanti ragazzi di Buda,
    avanti ragazzi di Pest,
    studenti, braccianti, operai
    il sole non sorge più ad Est!

    Il 23 ottobre 2020, anniversario della rivoluzione, Pierfrancesco Pingitore è stato premiato con la Gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica ungherese per aver scritto il brano

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