IL FILO ROSSO DI ALFA TIENE SEMPRE UNITI
di Giuseppe Puppo _________
“Forse domani correrò
Dietro il suo treno”
Così cantava in “Amore bello” nel 1973 Claudio Baglioni, che all’epoca aveva la forza e la bellezza dei vent’anni, tanti quanti ne ha ora Alfa, cantautore genovese, con la città d’origine che da sola è una garanzia, sapiente adattatore – constatiamo – di ritmi rap in melodia tradizionale:
“Giuro, non ne posso più di fare a meno di te
E passare da fare tutto a un tutto da rifare
Ma guardaci adesso, che cosa siamo diventati
Da sconosciuti a innamorati
Poi da innamorati a sconosciuti”.
Capita. E’ un destino quasi obbligato per gli amori a distanza, che prima urlano strappano i capelli si disperano
Così vai via
L’ho capito, sai?
Che vuoi che sia
Se tu devi, vai
Mi sembra già che non potrò
Più farne a meno
e poi subiscono brancolano si arrendono
Questo amore ci fa dormire male cinque ore
Pensarci tutte le altre 19
E, giuro, non ne posso più di fare a meno di te
fino all’epilogo inevitabile
Vai via così
Finisce allora tutto qui
già
Ho visto il tuo fidanzato
Sì, quel calciatore mancato
Che dice che era in Serie A
Se non si fosse mai rotto il crociato.
Mezzo secolo dopo, è cambiato qualcosa?
No, non è cambiato niente.
La canzone di Claudio Baglioni, dati i tempi, non aveva il video, ma ce lo possiamo immaginare.
La canzone di Alfa il video ce l’ha. E’ per intero ambientato in una stazione ferroviaria. Alcune sequenze sono struggenti, come quando si vede lui che infatti corre dietro il treno che parte, o i due che mettono la mano l’uno sull’altra sul vetro del finestrino del vagone che comincia a muoversi. O lei che non sa se piangere o ridere, e fa tutte e due le cose insieme.
Certo, ora è in voga il gesto del cuore fatto con le prime due dita delle mani congiunte, ora non ci sono più le lettere, o i bigliettini, per iscritto, c’è WhatsApp
Ora che c’è solo Vodafone
A scrivermi di ritornare assieme a lei
Ma non è cambiato niente, per chi ha avuto, oppure ha, vent’anni ed ha avuto la fortuna di vivere un amore sfortunato, cresciuto con un grande amore intrecciato fra Milano Centrale, Torino Porta Nuova e Roma Termini, che lo ha fatto crescere e lo ha cambiato per sempre, migliorandolo pur facendolo soffrire.
Amare fa soffrire e chi non ha mai sofferto per amore, l’amore non sa che cosa sia.
Oggi come allora, c’è un filo rosso che unisce per sempre, comunque siano andate le cose, i due che hanno dato un ultimo bacio disperato in una stazione, un attimo prima di sciogliere l’abbraccio e vedere il treno allontanarsi all’orizzonte.
Category: Costume e società, Cultura
Non mi immagino Giuseppe che soffre per amore… l’apparenza inganna. Non mi piace Baglioni (troppo melenso). Solo alcune canzoni ascoltate con parsimonia… Ma,BEI TEMPI QUELLI!!! (Al commento, si uniscono tutte le ‘befane ‘)