“Fuori i fascisti dalla biblioteca di Nardò”, MA PIPPI MELLONE NON MOLLA
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il consigliere comunale di maggioranza di Nardò Pierpaolo Giurì (nella foto), promotore dell’iniziativa, ci manda il seguente comunicato in relazione alla contestata presentazione del libro di casa Pound di cui leccecronaca.it si è occupata ieri ________
Presentazione del libro: “VENTI – Anni di conferenze nella trincea culturale d’Italia”
Nardò, città del dialogo e della pluralità culturale. Polemiche strumentali, fuori luogo e figlie di una cultura retrograda.
Nardò ribadisce il suo ruolo di città aperta al confronto e alla pluralità delle idee, confermandosi come polo culturale di riferimento per chiunque voglia esprimere le proprie opinioni, nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione Italiana.
L’amministrazione comunale di Nardò, quindi, non cederà alle pressioni dei censori e di quanti si ammantano del diritto di decidere della libertà altrui. La città è di tutti e non di chi, con arroganza, vuole concedere patenti di diritto alla parola a Tizio o Caio.
Il libro “VENTI – Anni di conferenze nella trincea culturale d’Italia”, sarà presentato in un evento promosso dal consigliere comunale Pierpaolo Giuri l’11 gennaio 2025.
Un impegno concreto per il pluralismo
Negli ultimi anni, l’amministrazione della città ha ospitato innumerevoli eventi e personalità di spicco della sinistra italiana. Da Roberto Saviano a Walter Veltroni, passando per Pietro Grasso, Marco Travaglio, Gianrico Carofiglio e Michele Santoro, la città ha accolto voci diverse, rappresentative di molteplici sensibilità, garantendo sempre un confronto costruttivo e rispettoso. Nardò non è una città di monocultura, ma di culture.
Anche la Biblioteca Comunale si è distinta come luogo di dialogo e dibattito, ospitando recentemente numerose iniziative della Lista Civica Collettiva, nota per la sua distanza politica dall’attuale maggioranza. Collettiva, movimento presente alle scorse elezioni contro l’amministrazione Mellone, è rappresentata da leader bocciati dall’elettorato locale ma premiati dalla politica regionale. Questo non ha impedito loro di utilizzare gli spazi pubblici per promuovere le proprie iniziative, dimostrando come l’amministrazione garantisca un pluralismo reale e non di facciata.
La Biblioteca ha inoltre accolto eventi organizzati da associazioni culturalmente e politicamente lontane dall’amministrazione comunale, a riprova che a Nardò il diritto alla parola e al confronto non è mai negato, nemmeno a chi è notoriamente e sonoramente stato sconfitto in tutte le elezioni degli ultimi anni.
Le dichiarazioni
“Organizzare la presentazione di questo libro è un’occasione per riaffermare i valori di apertura e democrazia che da sempre guidano la mia attività politica e quella della nostra amministrazione,” ha dichiarato il Sindaco Pippi Mellone. “A Nardò non c’è spazio per la censura: ogni idea ha il diritto di essere espressa e rispettata. La nostra città è e rimarrà una piazza aperta al confronto e al dialogo.”
Il consigliere Pierpaolo Giuri, vicino ai promotori dell’iniziativa, ha aggiunto:
“Questo evento è un invito a riflettere su vent’anni di dibattiti e sul ruolo delle idee nella nostra società. A Nardò abbiamo costruito un modello culturale che non esclude nessuno, ma che anzi invita al confronto e al dialogo con tutti, anche con chi ha visioni differenti dalle nostre. Dispiace che, in un clima così fortemente democratico, un gruppo di soggetti facinorosi arroganti e poco democratici, nascosti dietro ad uno stuolo di sigle vuote, si preoccupi di impedire momenti di riflessione e dialogo ad altre persone. A loro e a tutti i cittadini di Nardò chiedo: qualcuno è mai venuto a tentare di impedire lo svolgimento di eventi che hanno visto protagonisti attivisti e politici di sinistra? Rispondo io per voi: no, non è mai successo!”
Il contesto dell’evento
La presentazione del libro, che si terrà il prossimo 11 Gennaio presso la Biblioteca Achille Vergari, approfondisce l’attività di CasaPound, da tempo lontana dalle competizioni politiche e dedita a iniziative di promozione sociale. L’associazione, nata come primo centro sociale non di sinistra in Italia, si è distinta per aver introdotto un modello alternativo nel panorama culturale del Paese, offrendo nuovi spunti di dibattito e riflessione. La città di Nardò si conferma così come un faro di pluralismo e apertura, ospitando eventi che arricchiscono il patrimonio culturale e sociale della comunità e stimolano la discussione. _________
LA RICERCA nel nostro articolo di ieri
Category: Costume e società, Cultura, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo
«Non sono d’accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo». Quante volte vi siete riempiti la bocca con frasi di questo genere, ma alla prova dei fatti poi i radical chic della sinistra dimostrano tutta la loro paura a confrontarsi con chi non la pensa diversamente da loro.
Non ho simpatia per Iannone e per l’organizzazione che rappresenta, ma chi c’è dalla parte di chi gli a vorrebbe impedire di parlare? ANPI associazione che a sempre difeso i crimini compiuti dai comunisti, durante ala guerra e soprattutto a guerra finita. Togliatti gli fece un’amnistia per salvarli dalla galera. La CGIL sindacato quando 250mila italiani scapparono dalle loro case per non finire massacrati nelle Foibe dai Partigiani comunisti, alla stazione di Bologna versò sulle rotaie il latte che la Croce Rossa Italiana aveva portato per rifocillare i bambini. Vogliamo vedere quanti soldi prendono le altre associazioni dagli enti pubblici per continuare a diffondere odio e intolleranza?
“Non è accettabile la scelta dell’amministrazione comunale di concedere la biblioteca comunale di Nardò per la presentazione del libro ‘Venti’, che racconta i 20 anni di storia di CasaPound, a cui interverrà anche il presidente Gianluca Iannone”. Lo dichiara il consigliere del M5S Cristian Casili.
“Quel Iannone – continua Casili – condannato per l’occupazione abusiva con altri militanti del palazzo in via Napoleone III a Roma, in cui ha sede ancora l’organizzazione neofascista, nonostante le ordinanze di sgombero e le sentenze di condanna. Lo stesso Iannone protagonista di manifestazioni con il saluto romano e finito a processo per istigazione alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali. Autorizzare la ‘celebrazione’ di CasaPound in un tempio della cultura, qual è la biblioteca comunale, è una mancanza di rispetto per tutta la comunità. Per questo aderirò insieme a tanti altri cittadini al presidio antifascista convocato per sabato 11 gennaio dalle 17 alle 20 in Piazza Umberto I a Nardò. La nostra costituzione è antifascista e tutti siamo chiamati a difenderne i valori”.
Cristian Casili è un esponente del Movimento 5 Stelle, movimento che del PD diceva che era un partito di delinquenti, e che delinquenti erano i suoi alleati, il M5S diceva inoltre che il PD era il Partito di Bibbiano che rubava i bambini alle madri per consegnarli alle coppie lesbiche amiche degli amici. Oggi il Partito di Conte non solo è alleato del PD, ma utilizzi lo stesso linguaggio. A Casili andrebbe ricordato che ha governato con la la Lega di Salvini, quella che per il PD era l’estrema destra. A Casili qualcuno dovrebbe ricordare che la nostra Costituzione, va studiata e non limitarsi a ripetere gli slogan che i comunisti ripetono da decenni, perché nonostante tra i padri fondatori ci fossero personaggi come Togliatti che era al servizio di quel macellaio di popoli che risponde al nome di Stalin, la Costituzione non è antifascista così come non è anticomunista. Semplicemente i partiti che la scrissero avendo paura che gli italiani potessero votare per il disciolto Partito Nazionale Fascista, messo fuorilegge dal Re, per cui vietarono la ricostruzione di tale partito. Casili dovrebbe sapere che per esempio Giorgio Pisanò fondò il Movimento Fascismo e Libertà e denunciato dai comunisti fu assolto dall’accusa di apologia perché qualsiasi gruppo politico che sia rispettoso delle leggi italiane ha titolo di esercitare i diritti che la Costituzione riconosce a tutti i cittadini. E se il concetto di Democrazie Libertà di Casili è quello di chiudere la bocca a chi non la pensa come lui allora siamo messi davvero male.