UN RINGRAZIAMENTO AI MEDICI DEL VITO FAZZI DI LECCE
di Valerio Melcore _______ Sono trascorsi oltre sei mesi da quando mi recai presso l’Ospedale Vito Fazzi di Lecce, perché quella difficoltà a respirare, già avvertita nei giorni precedenti, era aumentata.
Giunto al Pronto Soccorso, a differenza di quello che mi aspettavo, fui accolto immediatamente, fatto sdraiare su una barella e indossare la maschera per l’ossigeno. Mentre aspettavo di sapere cosa mi stava succedendo, un medico mi prese in consegna, il dottor GIRASOLI Claudio, un cardiologo, che guardando il medico che mi aveva accolto all’ingresso, gli fece il gesto col pollice alzato dicendogli che la prognosi che aveva azzardato era corretta, embolia polmonare.
Embolia polmonare? Rivolto al dottore, gli chiesi cosa avessi e lui con molta calma mi disse che il mio corpo è pieno di emboli. Sapendo bene, per aver vissuto un lutto in famiglia, che anche a causa di un solo embolo si può morire, gli chiesi quale fosse in Italia la migliore struttura ospedaliera che potesse trattare quella patologia. Dell’ospedale di Lecce non mi fidavo.
Il dottor Girasoli mi guardò sorridendo e spiegò che per me quello di Lecce era il miglior ospedale possibile e che se mi fossi alzato dalla lettiga dopo tre passi sarei potuto finire al Creatore. Per cui mi misi l’anima in pace e mi affidai ai medici pregando il Padreterno che desse loro una mano.
Sette lunghi giorni e sette notti, nel reparto di terapia intensiva cardiologica e poi altrettanti nel reparto di cardiologia. Il dottor Girasoli aiutato da un suo collega e da quegli angeli che sono le infermiere, mi misero gli aghi nelle vene dei polsi e uno nella giugulare, quest’ultimo credo che servisse per introdurre un liquido specifico atto a scioglier quei benedetti, maledetti, emboli. Ci tengo a ringraziare quelle splendide persone che si prendono cura dei pazienti 24 su 24, che sono gli infermieri/e insieme a tutti gli operatori socio-sanitari.
Il dottor Girasoli mi tranquillizzò, tornando sull’argomento affrontato all’ingresso nel Pronto Soccorso, spiegandomi che lui era originario di Roma, che aveva conosciuto diversi ospedali nella capitale e che quello di Lecce di certo è una buona struttura ospedaliera che si colloca oltre la media nazionale. Il giorno dopo andò via perché aveva preso dieci giorni di ferie. Mi salutò dicendomi di tenere duro che ci teneva a rivedermi al suo rientro. Cosa che fece, fu molto gentile e di ciò gli sono grato.
Ovviamente come tutti i salentini che si rispettino, quando qualcuno finisce in ospedale, famiglia, parenti, amici si mobilitano, per trovare un “aggancio”, qualcuno a cui raccomandare il proprio caro. Un medico, un infermiere, un barelliere, un usciere, insomma qualcuno che ci permetta di avere un trattamento di favore.
E io, come disse qualcuno a mia insaputa, mi ritrovai con un santo in paradiso.
Per cui pure io ebbi la mia brava e bella infermiera specializzata, che il giorno dopo il ricovero venne a trovarmi e mentre io facevo i conti col Padreterno, lei mi faceva l’ennesimo prelievo, all’incirca uno ogni mezz’ora, mi fece un sorriso e mi disse. ” Sono Rossana, l’amica di tua nipote, di qualsiasi cosa hai bisogno…” ringraziai con un cenno del capo.
Dopo il primo giorno si presero cura di me il dottor DONATEO Mario, il dottor GARZYA Massimiliano, il dottor STENDARDO Antonio, la dottoressa MARINO Elena, la dottoressa MAZZELLA Tiziana, il dottor DE LEONARDIS Michele e infine, ma come suol dirsi, non per ultima, la simpaticissima dottoressa CUCURACHI Maria Rosaria.
Spero di non aver dimenticato nessuno.
La professionalità dei medici e del personale, accompagnate dalla componente umana che si manifesta in un profondo rispetto per il paziente sono componenti benefiche che contribuiscono senz’altro alla ripresa sia fisica che psicologica dell’ammalato.
Quanto sopra a dimostrazione che anche nel nostro Salento abbiamo strutture sanitarie eccellenti che meritano tutto il nostro supporto, in un periodo in cui, a ragione o a torto, si tende a sottolineare gli aspetti negativi, mi pare giusto lodare le tante professionalità e il quotidiano lavoro svolto da tante persone con amore nei confronti degli ammalati e di cui siamo testimoni.
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Anche se fanno il loro dovere….SONO E SARANNO SEMPRE EROI GRAZIE ANGELI!!!!!