IL TAR CONFERMA LA LIMITAZIONE D’USO PER LA PISTA PORSCHE DI NARDO’

| 2 Gennaio 2025 | 0 Comments

di Graziano De Tuglie _________

Un provvedimento dello Spesal della ASL Lecce è stato confermato dal tribunale amministrativo di Lecce che ha respinto un richiesta di sospensione d’urgenza presentata da alcune società che lavorano nel complesso della Pista sperimentale dell’Arneo di proprietà della Nardò Tecnichal Center consociata Porsche.

Dopo il tragico incidente del 21 febbraio ultimo scorso,  nel quale ha perso la vita il 36enne Mattia Ottaviano, di Tuglie, driver dipendente di una ditta esterna che sulla pista del Nardò Technical Center stava testando una moto, lo Spesal dell’Asl leccese aveva prescritto il divieto di far correre contemporaneamente sulla stessa pista auto e motocicli; in particolare sull’anello ad alta velocità. Infatti l’ispezione del 21 marzo degli operatori dello SPESAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza Negli Ambienti di Lavoro) aveva comportato la modifica d’autorità del Documento di valutazione rischi per ridurre la possibilità di eventi nefasti come quello che aveva coinvolto il collaudatore di motociclette che, purtroppo, era defunto. Nel settembre scorso era stato confermato  il divieto, “quale misura di sicurezza a tutela della salute dei driver dei motocicli, di uso non contemporaneo dell’anello HSR di motocicli ed altri veicoli che hanno volumi e masse più grandi”.

Alcune società, appaltatrici esterne nella fornitura di operatori collaudatori, sono ricorse al Tar ritenendo il provvedimento sproporzionato rispetto alle modalità di collaudo in essere nelle sperimentazione dei veicoli a due o a quattro ruote; la giustizia amministrativa ha respinto ls richiesta di immediata sospensiva del provvedimento dello Spesal motivando  che  “spetta alla Pubblica Amministrazione il potere ampiamente discrezionale di stabilire la congruità o meno delle misure di prevenzione già adottate dall’imprenditore e in caso di ritenuta inadeguatezza indicare i rimedi e gli accorgimenti necessari per tale obiettivo”.

Per il Tar non sarebbe opportuno richiedere un ulteriore  approfondito studio che valuti il pericolo della presenza contemporanea in pista di autovetture e motocicli con diverse dimensioni e masse. Ma, in attesa di un tale studio il Tar conclude che  “il rischio di incidente grave tra moto e auto rimanga alto (sul piano concreto), anziché il più basso possibile, in contrasto con quanto riportato nel Dvr del 2021 e del 2024, considerati anche i modesti accorgimenti ulteriori introdotti nel Dvr 2024” Di conseguenza il Tar (presidente Enrico d’Arpe, relatrice estensore Maria Chiara Basurto) rimanda la questione all’udienza di merito del 25 marzo prossimo mantenendo in vigore le determinazioni dello Spesa a tutela della sicurezza dei collaudatori operanti sulle piste dell’impianto.

 Le società, patrocinate dagli avvocati Filippo Brunetti, Pier Luigi Portaluri, Annalisa Reale e Giorgio Portaluri, e l’Asl di Lecce, patrocinata dall’avvocato Mirko Conte, incroceranno le loro ragioni  nell’udienza di merito con la speranza che prevalgano le ragioni della sicurezza sul lavoro dei collaudatori su ogni ragionamento di mera convenienza economica. ________

LA RICERCA nel nostro articolo del 23 dicembre scorso

Category: Cronaca

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