CHIUSA ANCHE L’UNICA EDICOLA DEL RIONE SANTA ROSA A LECCE
di Giuseppe Puppo _______
Stanno là, chiuse, abbandonate, e dimenticate. C’è tanto di malinconicamente strano in tutto questo, di decadente, di surreale, con un’ultima locandina che grida al mondo la propria verità senza che nessuno sia ormai più interessato ad ascoltarla. Templi disadorni, di speranze, e di illusioni, di delusioni e di attese, del giornalismo che come l’amore brucia la vita e fa passare il tempo.
Le edicole stanno morendo tutte quante inesorabilmente.
I giornali cartacei, alcuni ridotti a testimonianza storica, ormai li leggono solo più pochi anziani irriducibili, ma riescono a sopravvivere perché prendono laute sovvenzioni dello Stato, anche se poi lo spazio lo trovano su internet con le loro edizioni digitali, facendo concorrenza ingiusta a chi fa informazione solamente sul web e quindi non prende soldi pubblici con cui sopravvivere.
Le edicole, questa anomalia tutta italiana, che facevano parte integrante e rilevante del nostro costume, da anni versano in condizioni critiche dal punto di vista commerciale, diventate ormai pressoché insostenibili: una dopo l’altra, chiudono.
L’ultima in ordine di tempo a Lecce quella di fronte la chiesa del rione Santa Rosa (nella foto).
Aprì negli anni Settanta e fu un momento di felicità, di benessere quasi. Santa Rosa aveva già un’edicola, la sola per i lunghi e meravigliosi anni Sessanta: una stanzetta ricavata in un fabbricato in cui un signore gentile e affabile a noi ragazzini elargiva dosi di benessere, con i fumetti, le buste assortite e le bustine delle figurine dei calciatori.
Quando aprì la seconda, sembrò un lusso. Ma i tempi erano propizi, i ragazzini erano cresciuti e compravano riviste di informazione, di costume, di musica, di politica, ah eh sì, sempre fumetti, anche se di altro tipo.
Se la memoria non mi inganna, questa, la seconda, in posizione strategica di fronte la chiesa, fu aperta da un ex calciatore del Lecce, di cui adesso mi sfugge il nome e in breve divenne per il quartiere una botta di vita.
Per tantissimi anni, al Sud del Sud dei Santi, a Lecce, periferia della periferia, quelle edicole sono state l’appuntamento possibile con il mondo altrimenti così lontano, in un Salento ancora misconosciuto e relegato ai margini di tutto: passavano da là, da quelle due edicole, fermenti sociali e brividi erotici, passioni sportive e interessi politici, fotoromanzi e Oscar Mondadori, al costo di pochi spiccioli si potevano respirare, ci si poteva nutrire cuore e mente.
Poi la prima, in posizione più decentrata, si avviò verso un prematuro declino e in tempi più recenti chiuse, mentre si affermava quella rimasta unica in zona, davanti la chiesa, sempre in tempi più recenti poi rilevata da un’intera famiglia, che la gestiva facendo i turni.
Hanno resistito nelle difficoltà economiche degli ultimi anni, poi pochi giorni fa hanno chiuso definitivamente.
Ora rimane solo una cupola senza senso, che sopravvive solamente per i ricordi di chi la frequentava un tempo felice.
Category: Costume e società, Cronaca, Cultura
Anche per me, come ben dice l’autore di questo bel pezzo, con l’edicola finisce per sempre un po’ del nostro tempo migliore.
Eh si Giuseppe, quanta verita’…..la prima edicola di fronte alla Chiesa di Santa Rosa, e’ stata del grande Pietro De Santis, vecchia gloria del calcio , sia come calciatore che come allenatore. Dopo un bel po’ di anni passo’ al figlio Fabio, mio caro amico. Una storia di altri tempi con persone di altri tempi. L’edicola era un punto di riferimento per noi bambini e il compianto Pietro ci trattava come un papa’.
Come disse qualcuno “la storia siamo noi” e sono grato a un’eccellenza del quartiere, nonche’ mio ex compagno alle medie, che ricorda spesso e volentieri, con la sua grande professionalita’, la vita nel nostro Rione Santa Rosa. Non per niente continuera’ sempre ad essere la nostra grande Storia D’Amore. Grazie Direttore Giuseppe Puppo.
Un altro punto di riferimento che va via. È un momento di tristezza per noi che abbiamo vissuto e ancora viviamo il nostro rione come appartenenza
Edicola che vedevo anche dal balcone di casa mia, i proprietari molto simpatici e gentili. Io e mio fratello compravamo le bustine dei calciatori e dei cantanti. Vecchi ricordi!