POLVERE DI STELLE / INIMITABILE E INDIMENTICABILE WALTER CHIARI

| 22 Dicembre 2024 | 4 Comments

di Elena Vada _______

Di lui dissero: “Solare ed espansivo come i pugliesi, matto ed esagerato come i veneti, entusiasta e generoso come i milanesi” 

l ’enciclopedia Treccani lo definisce “Uno dei più grandi talenti del cinema e del teatro leggero italiano”.

Oggi vi parlo di  WALTER CHIARI di cui, quest’ anno è occorso il centenario dalla nascita.

Erano gli anni della grande RAI. Lui ebbe la straordinaria capacità di entrare in contatto empatico con il pubblico, con il quale interagiva e dialogava nei suoi spettacoli, ricchi di spassosissimi monologhi in tutti i dialetti e tante caratterizzazioni.

Trasformava, in chiave comica, aspetti quotidiani della nostra società, rappresentando i comportamenti dell’italiano medio, in modo esilarante. Diverso da Sordi che pur è maestro nel genere. Lui era più macchiettista, ironico, scherzoso, spontaneo, popolare. Uno showman.

… Si rideva, si rideva. Si rideva tanto, in modo semplice e genuino.

Fu eccezionale nel varietà televisivo anni sessanta. Allegro, estroso, spigliato, vivace.  

BELLO. 

Sciupafemmine. Ebbe flirt e storie d’amore con le più famose attrici e cantanti dell’epoca, dopo Marisa Maresca, ballerina di cabaret, che lo lanciò: Anita Ekberg, Silvana Pampanini, Sylva Koscina, Anna Magnani, Lucia Bosé, Elsa  Martinelli, Mina e pure Maria Gabriella di Savoia… eee Ava Gardner. 

Iva Zanicchi dice di essersi ‘salvata’… mah?!

Era sempre in primo piano nelle cronache rosa e sui rotocalchi in bianco e nero.

Famose le scazzottate con i paparazzi.

L’incontro con Ava avvenne a Roma, dove l’ attrice aveva terminato le riprese del più bel film della sua carriera, ‘La contessa scalza’ di Joseph L. Mankiewicz.

Fu durante il cocktail party, in occasione del lancio del film.

Walter e Ava diventarono così la coppia più famosa, invidiata  e inseguita d’Italia.  Il comico, che in quel momento, era la star di Canzonissima, trovò il tempo di portare la diva hollywoodiana ad Andria, in Puglia, dalla sua famiglia.

Innamoratissima, Ava seguì Walter ovunque. Per oltre un anno girarono insieme l’Italia per le repliche dello spettacolo ‘Il gufo e la gattina’ di Bill Manhoff, regia di Chiari.

Questa storia d’amore, come cominciò finì.

Non si sa bene perché. Forse per l’ imitazione di Walter, dell’ ex marito Frank Sinatra, in una serata di “troppo alcool”.

Pare che, Ava, furiosa, lasciò il tavolo e prese il primo volo per gli Stati Uniti. 

Walter Michele Armando Annichiarico nacque a Verona, da una famiglia di origini pugliesi, l’ 8 marzo 1924.

Fu un ottimo sportivo, campione di: box, tennis, nuoto e pure bocce.

Abbandonati gli studi, trovò lavoro in una ditta come radiotecnico, ma fu subito licenziato per aver distrutto tre valvole nel tentativo di riparare un apparecchio. 

Fu assunto in una banca, ma di nuovo licenziato perché scoperto da un superiore mentre imitava Adolf Hitler, in piedi sulla scrivania; chiamato dal capo ufficio e invitato a ripetere lo sketch in sua presenza, venne  prima applaudito, ma poi mandato via.

Riprese gli studi e conseguì la maturità al liceo scientifico.

Walter Chiari girò numerosi film, ma raggiunse una grandissima popolarità con la partecipazioni a ‘STUDIO UNO’, varietà televisivo del sabato sera, regia di Antonello Falqui.

Successivamente fu mattatore in ‘CANZONISSIMA’ nel 1968 con Mina e Paolo Panelli. I suoi monologhi e barzellette conquistarono tutti gli Italiani.

Quando, negli anni ’60, Chiari e Campanini (sua spalla storica) dal palcoscenico dell’avanspettacolo si trasferirono in televisione, ripescarono i loro duetti più apprezzati dal pubblico. 

Tra questi il famoso ‘I Fratelli De Rege’.

Lo schema era semplice: Campanini (spalla) faceva il saccente e presuntuoso. L’ intelligente facile all’arrabbiatura che esordiva fin dall’inizio, dopo una breve introduzione, con la battuta: “Vieni avanti cretino!”.

A questo punto faceva il suo ingresso Walter Chiari con la bombetta calcata fin sopra le orecchie, naso e baffi finti. Mentre il primo domandava, ordinava e perdeva la pazienza, il secondo balbettava e storpiava le parole. L’effetto era davvero esilarante.

Durante le riprese del film ‘Sono strana gente’ (1966 M. Powell) conobbe Alida  Chelli. I due si sposarono nel 1969: Walter le telefonò da Sydney, dove stava girando il film ‘Squeeze a Flower’ e le disse “Sono vestito da frate davanti a una fontana, se accetti di sposarmi, mi ci butto dentro!”. Due giorni dopo, in una chiesa di Sidney, si sposarono.

I due divorziarono nel 1972, dopo aver avuto un figlio Simone, che oggi lavora in televisione, come il papà.

A Genova nel 1975, durante lo spettacolo “Chiari di luna”, disse: 

 “Quando fu appeso per i piedi a Piazzale Loreto, dalle tasche di Mussolini non cadde nemmeno una monetina. Se i nuovi reggitori d’Italia avessero subito la stessa sorte, chissà cosa uscirebbe dalle tasche di lor signori!”

SCANDALO! Chiari scatenò le contestazioni dei giornalisti politici e non, che su diverse testate della stampa nazionale, gli manifestarono tutto il loro sdegno e disapprovazione. Non oso pensare, cosa sarebbe accaduto se questo fatto, fosse successo ai giorni nostri.

Il 20 maggio 1970, mentre si stava recando negli studi della Rai, venne arrestato con l’accusa di consumo e spaccio di cocaina. Restò in carcere a Regina Coeli, per 98 giorni, tra maggio e agosto 1970, venendo scarcerato solo dopo aver pagato una cauzione di tre milioni di lire. Successivamente venne prosciolto dall’accusa di spaccio e condannato con la condizionale, per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale.

So a memoria la scenetta del “Sarchiapone” e ve la potrei recitare (guardatela,  la consiglio, è spassosissima ancora oggi).

L’ ho assorbita dal mio papà (che la ripeteva spesso) a cui quest’ attore piaceva tantissimo.

Ho conosciuto  personalmente Walter Chiari nel 1988, mentre provava al teatro Carignano di Torino, il ‘Re Ubu’ di Alfred Jarry, regia di Ugo Gregoretti. 

Me lo presentarono (Franco Gervasio regista) al ristorante macrobiotico “Erewhon” dove mangiavo abitualmente, perché vicino al mio luogo di lavoro e dove pure Chiari, si recava quotidianamente, giungendo a piedi dal teatro, dopo una lunghissima passeggiata, vista la distanza dal medesimo.

Lui era un salutista per quanto riguarda alimentazione e preparazione fisica (così mi fu descritto e raccontato da Gervasio, che lo seguiva come un’ombra).

Che emozione! 

Era carismatico, affascinante, simpatico, pieno di charme, intelligente, brillante e … bello. 

Sempre vestito in tuta da ginnastica, con una sciarpa al collo e niente più, nonostante fosse autunno inoltrato e facesse già freddo, qui a Torino. 

Parlava come un torrente in piena, ma non mi stancavo mai di ascoltarlo. Non chiedetemi che disse … Era un’ enciclopedia vivente.

Poteva dissertare, in scioltezza, su ‘qualsiasi’ argomento. Aveva un’ enorme cultura generale non ‘superficiale’ ma  ‘coltivata’ e ricca di aneddoti e particolari.

Ebbi l’ ardire di chiedergli: “Ma Ava Gardner?”

Rispose: “Le piacevano le orecchiette…” 

e, non aggiunse altro.

Lo vidi recitare nelle prove dello spettacolo… Non sapeva la parte, dimenticava le battute e rimediava imitando se stesso, nei De Rege.

Che personaggio!

Nel 1991, anno della sua morte, Chiari viveva nel residence Hotel Siloe, a Milano, dove la notte del 19 dicembre, rientrò verso l’ 1:30 circa. 

La mattina del 20 dicembre, non ricevendo risposte alle insistenti telefonate di amici e parenti,  si decise di entrare in camera dove l’attore fu trovato morto, ancora vestito dalla sera prima, seduto in poltrona davanti al televisore acceso. 

Causa del decesso: infarto miocardico. 

Aveva 67 anni.

Ai funerali, che si svolsero il 21 dicembre presso la chiesa di San Pietro in Sala, vicino al Teatro  Nazionale, dove l’attore spesso si esibiva, parteciparono più di tremila persone.

Sulla sua tomba c’è scritto: “Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato”.

Mina, nella nota introduttiva alla biografia di Walter, dice: “Formidabile macchina da guerra, divo assoluto. La gente lo scongiurava per avere un suo sguardo. Con un’inflessione di voce faceva svenire battaglioni di donne. Lui, adorato da tutti.”

Nonostante le sue grandissime capacità recitative, a Chiari non venne mai riconosciuto nessun merito a livello di premi.

Questa è una gravissima mancanza, per un uomo che ha dato moltissimo al cinema, al teatro, ma soprattutto al pubblico italiano, degli anni 50/60.

Ci ha lasciato in eredità il ‘sarchiapone’, che come ben sapete…. è: il sarchiapone, ovvio!

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( 16 – continua )

Category: Cultura

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Comments (4)

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  1. Giusy ha detto:

    WALTER CHIARI…Che ricordi meravigliosi! Quella era televisione… Comicità popolare.

  2. Marco ha detto:

    Mi sono commosso. GRANDE RAI, tempi bellissimi dove Walter Chiari era un re . Spettacolare showman.

  3. Paolo ha detto:

    Mi sono guardato ‘Sarchiapone’come consigliato.
    E il resto. Grande, grande

  4. Cecilia ha detto:

    Clara, Maria, Giuditta, Francesca, eccetera. Tutte d’accordo. Walter Chiari piaceva a tutte/i. A noi TANTO

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