POLVERE DI STELLE / HEDY LAMARR, LA DIVA GENIALE
di Elena Vada ________
STUPENDA, FANTASTICA, MERAVIGLIOSA!
Bellezza senza trucchi, aggiustamenti, incertezze, correzioni, limiti, dubbi, ritocchi.
Una bellezza che Dio ha voluto e creato, in un momento di grande ispirazione, credo.
La definirono ‘La donna più bella del mondo’.
Nonostante ciò, è stata tradita e abbandonata. Sottovalutata e disprezzata.
Una bellezza disarmante che lascia interdetti, senza parole, come la Venere di Milo, la Gioconda al Louvre, la Maja desnuda, la Camille di Monet, le signore di Boldini.
Dissero: ‘Bigger than life’: leggendaria.
Ed era, anche, intelligentissima.
Oggi vi parlo di: HEDY LAMARR, la diva geniale.
Nacque a Vienna nel 1914, dallo studioso Emil Kiesler, dirigente di banca e dalla pianista ebreo-ungherese Gertrud “Trude” Kiesler.
Nata per il palcoscenico. Fin da bambina si cimenta nella recitazione, ma è, anche, interessata alle invenzioni tecnologiche che suo padre le illustrava quando andavano a passeggio.
Da piccola, a sei anni, costruì un carillon con una scatola di metallo e gli ingranaggi di un vecchio orologio.
Un genio in erba.
Studentessa brillante, molto stimata dai propri professori, nella facoltà d’ingegneria, che tifavano perché continuasse a studiare e sperimentare.
Invece si iscrisse alla prestigiosa scuola di recitazione del regista Max Reinhardt, nonostante il dissenso della famiglia (fu lui a lanciarla come attrice, pare).
Sugli anni dell’ infanzia e adolescenza ci sono versioni diverse. In molte interviste, Hedy parlò dei genitori, come di persone poco affettuose.
Hedwig Eva Maria Kiesler visse un’esistenza avvolta nel fascino del mito. Come una dea nell’ Olimpo.
Ma, era una donna dall’identità complessa e articolata.
Con il nome di Hedy Lamarr fu, per il pubblico di Hollywood, un personaggio esotico, sensuale ed ammaliante.
Ricca di intelligenza e fascino, si distingueva da tutte le sue colleghe, vantando risorse inesauribili.
Carnale, disinibita, spudorata, inquietante.
Amanti e mariti si susseguirono, nella sua vita, senza vergogna.
Disse: “Amanti. Usate sempre queste parola per definire gli uomini che ho avuto. Non credo sia il termine corretto, per me gli uomini sono un’altra cosa – E cosa? – le chiese il giornalista – Scoperte, spesso tremende”.
Nel privato mostrò invece un inaspettato genio inventore, con un’incredibile voglia di capire e fare. Diventò, agli occhi del mondo, la ‘donna indipendente e un po’ folle’.
Bella e intelligente?! SI, lo era.
Diva e genio. Donna libera e scomoda.
Le luci del palcoscenico accentuarono la distanza tra queste sue personalità che, a riflettori spenti, si mescolarono in un percorso di vita particolare e sofferto. A volte inspiegabile.
A 17 anni fece scandalo nel suo ruolo da protagonista in Estasi, la pellicola del regista cecoslovacco Gustav Machatý che fu il primo film non pornografico, a ritrarre il rapporto sessuale e l’orgasmo femminile.
Affermerà di essere stata costretta a girare la scena e ingannata sul potere di ingrandimento dell’obiettivo. Pare che il primo orgasmo femminile della storia del cinema sia, in realtà, una smorfia di dolore provocata dalla puntura di uno spillo sulla coscia di ‘Eva’.
Nel 1933 Hedy Lamarr sposò il mercante d’armi Friedrich Mandl, che fece di tutto per impedire la diffusione di Ekstase, comprando quante più copie del film gli fu possibile e che cercò di ostacolare la carriera di attrice, della moglie, facendola vivere segregata.
Mandl era molto ricco. Forniva munizioni ai regimi in Germania e in Italia: non era raro che nella sua casa-castello fossero organizzati ricevimenti cui parteciparono anche Benito Mussolini e Adolf Hitler che adorava l’attrice austriaca.
Nel 1937, Hedy abbandonò Mandl e scappò a Parigi, (travestita da cameriera e con le tasche piene di gioielli) dove conobbe il produttore cinematografico statunitense Louis B. Mayer, tra i fondatori della casa di produzione cinematografica Metro-Goldwyn-Mayer, alla ricerca di nuovi talenti in Europa.
L’anno seguente si trasferì a Hollywood dove iniziò una produzione molto intensa, con più di 30 film, alcuni di notevole successo.
Nel 1940 recitò in La febbre del petrolio con Clark Gable e Spencer Tracy, due anni dopo con Gable in ‘Corrispondente X’.
Altri film: Le fanciulle della follia (1941), Gente allegra (1942), Crepi l’astrologo (1944), I cospiratori (1944), Venere peccatrice (1946), Disonorata (1947), Sansone e Dalila (1949 film di enorme successo internazionale) L’amante (1950), Le frontiere dell’odio (1950), L’avventuriera di Tangeri (1951), L’amante di Paride (1954), L’inferno ci accusa (1957) e L’animale femmina (1958), suo ultimo film.
Con lo scoppio della Seconda guerra Mondiale, Hedy Lamarr offrì il suo aiuto al governo americano.
Venne collocata nel dipartimento di tecnologia militare e lì si rese conto che i segnali radio che guidavano i siluri dell’esercito nordamericano erano molto facili da intercettare.
Così, insieme all’amico compositore George Antheil, creò un sistema di rilevamento di siluri radiocomandati. Il sistema si ispirava proprio alla musica: funzionava su ottantotto frequenze, (l’equivalente dei tasti del pianoforte) ed era in grado di far saltare i segnali di trasmissione tra le frequenze dello spettro magnetico.
Ancora oggi questo sistema viene usato per i sistemi di localizzazione via satellite, come il GPS, che fu il precursore del wifi.
Incredibilmente, però, i soldati americani non furono in grado di apprezzare questa scoperta e ci si rese conto della sua grandiosa importanza solo vent’anni dopo, con la crisi dei missili cubani.
“È tipico della vita di un genio convincersi di cose che a tutti sembrano assurde. Il problema è che poi, quando si scopre che il genio ha ragione, è la vita di tutti noi a mostrarsi per quello che era: assurda”. (Alessandro Barbaglia: L’invenzione di Eva).
Hedy ama i riflettori, qualunque sia il motivo per cui sono puntati su di lei; ama il suo ingegno e ama sé stessa. Pubblica la propria biografia. Probabilmente manipola e tesse la trama della sua vita, la inventa e la infiocchetta in modo da guadagnarsi un posto al centro della pubblica attenzione.
L’eredità straordinaria di Hedy Lamarr non è l’invenzione del Wi-Fi, della telefonia mobile: è il coraggio di aprire una strada nuova, col corpo e, soprattutto, col cervello.
Con la determinazione, che le ha permesso e concesso di accedere, ad un mondo da cui, certamente, sarebbe stata, automaticamente, esclusa perché ‘donna’ e perché troppo bella per essere intelligente, anzi geniale.
Fu un’anima persa. Se aveva un’ anima.
Senza identità né amore. Indossava sempre, la maschera da dea, ma maledisse il suo volto che, a suo dire, le portò “tragedia e mal di cuore”, e “calamitò sei sfortunati uomini nel matrimonio”.
Il 18 gennaio 2000, Hedy si mise qualche goccia di profumo e andò a dormire. “Era come se presagisse l’inizio di un nuovo viaggio” dice Segantini.
Il giorno dopo fu stroncata da un infarto (davanti la televisione accesa) nella sua villa ad Altamonte Springs, Florida, USA.
Lasciò più di tre milioni di dollari. Il suo agente Robert Lantz disse:
“L’unico grande amore di Hedy Lamarr fu Hedy Lamarr”
Viso angelico, corpo seducente e cervello attivissimo, non furono una fortuna, per questa donna. Ma, non lo sono per nessuna, se non si sanno gestire.
Le due cose: bellezza e intelligenza, a detta di molti, non sono compatibili…
Hedy disse: “Qualsiasi ragazza può apparire meravigliosa. Deve solo stare ferma e sembrare stupida”. Non c’è talento nella bellezza… Che sconfitta per noi donne!
Care amiche, la prossima volta che vi metterete il rossetto, ricordate che il fondo ‘a vite’ del tubicino, l’ ha inventato Hedy Lamarr.
Niente male, vero?!
Nel 2014 fu inserita nel National Inventors Hall of Fame statunitense, per il suo brevetto (US Patent No. 2,292,387).
In suo onore, il 9 novembre (data del suo compleanno) è proclamato ‘Giorno dell’inventore’ (il Tag der Erfinder) in Germania, Austria e Svizzera.
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( 15 – continua )
Category: Cultura
Interessantissimo!
Elena, qualche ‘bell’attore’, a Hollywood c’è ne sono tanti
Bella, geniale ma pure folle.
Ottima biografia
Bella. Davvero bella biografia e lei