“La politica è molto fluida e tutto può succedere”. INTERPELLATO DA leccecronaca.it SUL CASO DELLA CENTRALE A BIOGAS DI CAFORE, IL CONSIGLIERE COMUNALE DI SURBO SALVATORE CATALDI PROVA A SMARCARSI DALLA FLUIDITA’
di Giovanni Gemma ________
Salvatore Cataldi, , 45 anni, militare, è l’unico 5 stelle nel Consiglio comunale di Surbo. Dopo un decennio di attivismo, vivendo tutte le fasi del Movimento – «nel 2018 ero da solo, ora siamo una ventina attivi», dice con orgoglio – si è ritrovato nei pochi mesi da consigliere una doppia patata bollente: da un lato, conciliare il “vecchio” M5S con il “nuovo corso”, da eletto; dall’altro, gestire assieme alla coalizione di centrosinistra l’affare Cafore.
Consigliere, lei è entrato in Consiglio solo in questa primavera, anche se la sua esperienza da attivista pentastellato dura da un decennio. Si potrebbe dire che lei è stato poco fortunato: praticamente, si ritrova in un momento in cui la sua forza politica ha dovuto affrontare un duro percorso. Come l’ha vissuta?
L’ho vissuta partecipando in modo attivo, portando delle mie proposte fra le 22 000 presentate nella pre-fase della Costituente, che poi hanno dato vita alla querelle di NOVA e al voto finale degli attivisti del Movimento.
Lei, come l’amministrazione di Surbo in cui siete in maggioranza, si oppone al progetto della centrale a biogas in zona Cafore. Eppure, la transizione ecologica è uno dei capisaldi del M5S: come concilia le due istanze?
Guardi, le due istanze potrebbero essere riassunte in una risposta plausibile, quella di una programmazione attenta degli enti preposti sentite le comunità locali nell’individuazione delle aree interessate alla “transizione energetica” tenendo presente le zone pressate da insediamenti industriali o da insediamenti culturali che con ricaduta portano turismo sui territori evitando anche un consumo d suolo eccessivo e un portar via metri quadri di verde alle comunità locali. Chiaramente è un mio modestissimo parere.
Il Salento è la terra di TAP, che proprio in questi giorni – oltre alle beghe legali con la Regione – sembra non sia messa così bene, come infrastruttura. Comunque, ormai il gasdotto c’è. Ma se lei tornasse indietro, sosterrebbe ancora il movimento No TAP?
Sì lo sosterrei, e sa perché? Perché dove vi è espressione di una cittadinanza attiva con delle sensibilità con dei cittadini che con il loro fare cercano di difendere la propria Terra, gli stessi devono avere il diritto di essere ascoltati, il diritto di poter essere incisivi nella difesa di un bene comune come l’ambiente, anche se la realtà poi si scontra con l’interesse nazionale, quello stesso interesse che diversifica le fonti di approvvigionamento energetico e che ahimè rende sterili la battaglie come quella contro TAP.
Di recente sembra essersi chiuso il percorso della Costituente del MoVimento. Ha dovuto dire addio al garante; da “portavoce”, si sente un debito di riconoscenza con Grillo?
Si mi sento di ringraziare Grillo per quello che mi dato in modo indiretto, una voglia di tornare a seguire la politica, di metterci la faccia e di dotarmi di nuove parole, parole che mi hanno dato la forza anche nei momenti di difficoltà di andare avanti come attivista del Movimento, parole definite guerriere come partecipazione, onestà, comunità, solidarietà, sostenibilità – parole che hanno come obbiettivo azzerare i privilegi, garantire dignità ad ogni persona, proteggere l’ambiente e mandare a casa tutti i corrotti. Forse senza quelle parole pronunciate da Grillo con veemenza io oggi non sarei qui a raccontarmi da lei come attivista e portavoce del Movimento 5 Stelle.
Lo stesso Grillo si era arrogato il diritto di – cito testualmente – «biodegradare il MoVimento», essendone fondatore con Casaleggio. Allora viene da chiedersi: in Salento vi siete mai sentiti biodegradati?
Biodegradati? No, direi non ancora radicati. Forse ciò che è mancato al Movimento è stato proprio questo, non radicarsi, non essere parte di una comunità aprendosi a tutti coloro che vogliano iniziare un percorso da cittadini attivi, o chi non si senta appartenere né alla destra, né alla sinistra, ma si senta forte nel cuore la voglia di ricostruire uno Stato sociale da troppo tempo dimenticato, la voglia di partecipare in modo attivo alla politica della propria città, la voglia di difendere ciò che è della collettività come l’arte, l’ambiente i beni comuni in generale, ma soprattutto la voglia di provare a ridare dignità a chi l ha persa…ecco come vedo io la mia forza politica…
Dalla Costituente esce fuori anche l’ok alle alleanze, previo contratto programmatico. A Surbo siete in coalizione con un sindaco civico, ma fra poco arriverà la sfida delle regionali, e la Provincia di Lecce sembra più un fortino azzurro: come la vede?
Guardi la politica è molto fluida, e tutto può succedere, dire che sia fortino di quella forza piuttosto che di quell’altra credo che abbia bisogno di approfondimenti sui vari territori e quindi non mi pronuncio. So soltanto che da dopo la Costituente il Movimento, credo, grazie ad un impulso forte che darà ai gruppi territoriali, potrà dire la sua a livello locale.
Ritiene soddisfacente la collaborazione nel fonte progressista nel suo Comune?
Non ho difficoltà nel dirle che la collaborazione nel fronte progressista è soddisfacente e cresce ogni giorno più che mai.
A Noicattaro l’amministrazione con un sindaco 5 stelle ha stabilito un salario minimo comunale. A Collepasso la sua collega, la consigliera Vantaggiato, l’ha proposto – ma è stato bocciato per un cavillo burocratico da una maggioranza di centrosinistra. Lei ha già provato a fare una proposta simile?
Vorrei un attimo prima di risponderle precisare che non si tratta di realizzare un salario minimo comunale, ma di prevedere una premialità per i contratti di appalto o di concessione aventi oggetto l’acquisizione di servizi o di forniture o l’esecuzione di opere o lavori, con particolare riguardo agli affidamenti ad alta intensità di manodopera di cui all’articolo 57 del Codice, come previsto [cita testualmente; ndr] dall’art. 5, comma j delle legge regionale n° 19 di maggio 2024. Fatta questa premessa, posso dirle che sto approfondendo la questione con anche il mio Sindaco, e tutta la maggioranza e che è mia intenzione, una volta avuti tutti i pareri del caso, proporre tale premialità per il Comune di Surbo.
A proposito di vicini politici, il Movimento Regione Salento a Surbo e Trepuzzi si è dichiarato contrario alla centrale a biogas. Ma dove conta, cioè nella giunta leccese (in cui è in maggioranza), non ha detto una parola. Accogliete anche loro nel “campo largo” dei “No Cafore”?
Certo, chiaramente parlo per me, la battaglia contro l’insediamento di un impianto agricolo di digestione anaerobica per la produzione di biometano in località Cafore , deve essere di chi lo voglia, deve essere di tutti i cittadini surbini, trepuzzini, leccesi che vogliano difendere quel territorio da un impianto di quelle dimensioni. _______
LA RICERCA nei nostri articoli del 15 e 28 novembre, e del 29 ottobre scorsi
Bene, più che giusto.
Complimenti a Salvatore e agli altri collaboratori.