GLI OPPOSITORI A CONVEGNO HANNO RIBADITO IL NO AMPLIAMENTO DELLA PISTA PORSCHE DI NARDO’
di Graziano De Tuglie ________
Ancora in alto mare la questione dell’ampliamento della Pista sperimentale del Nardò Tecnhical Center che tanto timore suscita nelle associazioni e nelle persone che hanno a cuore l’ambiente.
Nonostante la proroga, per altri sei mesi, della sospensione dell’accordo di programma stipulato dalla regione Puglia, gli enti locali interessati, la Porsche (proprietaria del NTC) l’orizzonte non sembra essere privo di nubi.
In un convegno tenutosi a Lecce il 21 novembre scorso (una volta Festa nazionale degli Alberi oggi oscurata da una delle tante, e inutili, giornate mondiali) promosso da Italia Nostra sez.Sud Salento, Custodi del Bosco dell’Arneo, Gruppo Intervento Giuridico sono state ribadite le gravi preoccupazioni che l’ampliamento dell’impianto, a scapito di duecento ettari di bosco, fa pendere sulla testa del territorio a ridosso dello Jonio.
La proroga della sospensione fa sospettare che si stia tentando di indorare la pillola per far comunque passare l’abbattimento degli alberi costruendo “compensazioni” più allettanti per gli enti locali e l’opinione pubblica.
I dubbi, condivisi anche dalla Lipu e dal WWF che hanno partecipato attivamente al convegno sono stati espressi dall’ex magistrato Ennio Cillo (nella foto) che analizzando le osservazioni della Porsche depositate al Tar contro il ricorso degli ambientalisti e alcune azioni degli organi e uffici della regione Puglia ha detto: “Rileviamo che la Regione non ha adottato Misure di Conservazione per le ottanta Zone speciali pugliesi, bensì solo per quella in cui ricade l’impianto, trascurando ogni riferimento ai piani di gestione e ignorando la valutazione di numerose specie di flora e fauna presenti”.
Si legano “i più significativi fenomeni di frammentazione ecologica alla presenza del circuito”, ma irragionevolmente e in mancanza di studi adeguati si demanda la raccolta dei dati alla redazione del piano di gestione forestale, la cui realizzazione e gestione per i prossimi dieci anni verrebbe assegnata a Ntc-Porsche, che ha interesse a favorire il proprio insediamento con impatto negativo sugli habitat.”
Come pure sono stati evidenziati macroscopici errori nelle relazioni connesse come in passi in cui si accenna a sottopassi ferroviari o stradali questi ultimi riferiti alla Statale 16 che sono inesistenti nell’area specifica e anzi sono lontani dozzine di chilometri; a riprova di quanta poca cura si ponga anche nel riprendere relazioni relative a ben altre questioni e che si ripropongono pari pari nel caso dell’Arneo.
Nel convegno si è altresì rilevato come si continuino ad ignorare i pesanti rilievi mossi dalla Comunità Europea e il ricadere il territorio scelto per l’ampliamento nella Zona di Protezione Speciale “Palude del Conte”.
Come pure nessun apertura è stata segnata sulla vexata questio dell’interesse pubblico, forzosamente introdotto per semplificare l’iter burocratico di un’azione che è esclusivamente di interesse privatistico; ed anche l’invito ad utilizzare aree degradate contigue ma esterne all’area di espansione progettata.
Continua a destare clamore l’assoluto silenzio di altre, grosse associazioni ambientaliste che hanno deciso di guardare altrove spalleggiando, sostanzialmente, il devastante progetto. Progetto che ha suscitato e suscita veementi proteste nella parte più sensibile dell’opinione pubblica, proteste totalmente ignorate dalle amministrazioni locali del territorio che, dopo aver rilasciato, frettolosamente e senza consultare le popolazioni, il proprio parere favorevole hanno ignorato il dibattito scaturito dimostrando di seguire logiche avulse dagli interessi delle cittadinanze che amministrano e delle peculiarità dei loro territori. _________
LA RICERCA nel nostro articolo del 25 novembre scorso
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