IL PRANZO DELLA DOMENICA / IL CALCIO E’ ANCORA BELLO SOLO A CASA DI ANDREA POLO
di Raffaele Polo ______
Diciamo subito che san Martino è uno dei santi più conosciuti e venerati: la sua offerta del mantello al povero è universalmente apprezzata e non è un caso che l’estate di San Martino coincida proprio con questa leggendaria e umanissima vicenda che è, purtroppo, sempre più lontana dalla nostra pagana realtà…
A Taviano, il protettore della città è proprio san Martino e, perciò, vista la vicinanza con la domenica, abbiamo accettato con grande piacere l’invito che ci ha fatto Andrea Polo, e siamo adesso con lui e la sua famiglia, a gustare un ricco menù squisitamente salentino.
Mentre Elisa, Emma e Giulio si alternano tra tavola e cucina, non possiamo fare a meno di rivolgere all’autore di ‘Quando il calcio era bello’ la domanda che, ormai, è tradizionale perchè gliela rivolgono proprio tutti:
«Ma allora, adesso il calcio non è più bello?»
Andrea ci guarda sornione poi, soppesando le parole, ci risponde:«In realtà il calcio è sempre bello e affascinante. Però, al calcio contemporaneo manca l’essenziale…»
Veniamo interrotti dall’arrivo delle pittule che, come ormai ogni salentino sa, vanno gustate calde. E in quattro e quattr’otto, ne ammiriamo la fattura: con il cavolo, il baccalà, alla pizzaiola… buone, ottime.
«Dicevi che manca qualcosa al calcio di adesso. E che cosa, di grazia?» interroghiamo Andrea con l’ultima pittula, ancora bollente, in bocca. E con la coda dell’occhio, vediamo Emma avanzare con le rape ‘nfucate…
«Manca l’animo, che per me è tutto. Se ogni competizione si riduce ad essere un evento prettamente commerciale e sponsorizzato, allora è più interessante spostarsi ai campetti di periferia, dove gioca solo chi ha voglia, passione e, magari, lealtà…»
«Andrea, non ti pare di esagerare? Sembri un anziano che rimpiange i tempi perduti…»
Arriva Giulio con un grande piatto ricolmo di baccalà fritto. Lo segue Gaetano che è il gatto di casa, attirato dall’odore del pesce, con la coda ritta.
«Può darsi che tu abbia ragione, ma io esprimo il mio disappunto e propongo la mia speranza per un calcio più vero, più onesto, meno legato agli enormi interessi che gravitano attorno ad ogni singolo giocatore. Buonissimo questo baccalà, Elisa…», grida Andrea verso la cucina, da dove arriva un altro profumino.
Da fuori, in giardino, si sente latrare Cara, la cagnolona di casa, anche lei vuole festeggiare San Martino…
«E del Lecce attuale, cosa mi dici?»
Andrea non risponde, glissa e si riempie la bocca con le castagne bollenti che sono appena state sfornate.
«Lasciamo perdere, piuttosto ti è piaciuto il pranzo? C’è ancora posto per il dolce?»
Arriva una torta con mele e castagne, degna conclusione per il pranzo della domenica con Andrea, Elisa, Giulio, Emma, Cara e Gaetano…
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( 25 ‐ continua )
Category: Costume e società, Cultura
Ciao Andrea, un caro saluto a te ,tua moglie e i figli. Ci rivediamo?