LA POLEMICA / NIENTE FONDI PER IL NATALE A LECCE. DELLI NOCI A PAGLIARO: “Ma se non avete presentato nessun progetto?!? Sei sempre in campagna elettorale”. PAGLIARO A DELLI NOCI: “Ti brucia ancora la sconfitta”
(g.p.) _______ Ieri il sindaco Adriana Poli Bortone e il consigliere regionale Paolo Pagliaro avevano lamentato il fatto che alla città di Lecce non fossero stati assegnati dalla Regione Puglia fondi straordinari da destinare a manifestazioni per le prossime festività natalizie, assegnati invece ad altri capoluoghi.
Questa sera sulla polemica è intervenuto l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci (nella foto), con una dura e motivata nota politica.
Eccone il testo integrale:
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BASTA MISTIFICARE LA REALTÀ!
Ho grande rispetto delle Istituzioni e mai cado nella sterile polemica. Credo, però, che ora sia tempo di fare chiarezza, perché non si può continuare a mistificare la realtà a proprio vantaggio politico.
Per queste ragioni, ci tengo a dire che l’uscita del consigliere Pagliaro non è solo avulsa dalla realtà ma lontana dalle dinamiche amministrative e gestionali che il consigliere dovrebbe conoscere in qualità di amministratore.
Il riferimento è al Natale nella città di Lecce, a cui la Regione Puglia dovrebbe prestare attenzione economica. La sindaca di Lecce ieri e il consigliere regionale oggi accusano la Regione Puglia di non aver ricevuto contributi economici da parte dell’ente regionale per le prossime festività di Natale.
Intanto, nessun ufficio regionale ha ricevuto alcun progetto, idea, programma per le festività natalizie da parte del Comune di Lecce e si sa – qualora i fondi ci siano – per ricevere un contributo pubblico, considerando che gli enti pubblici a tutti i livelli non possono essere considerati dei bancomat da cui attingere al bisogno, occorre richiederlo formalmente presentando un progetto che deve essere valido, perché presentarlo non significa ricevere le risorse automaticamente. Vorrei anche ricordare che la collaborazione istituzionale non si ricerca solo per ricevere fondi, ma è indispensabile sempre, a prescindere dal colore politico delle amministrazioni.
In questo caso, però, il problema è ancora più profondo. Come il consigliere Pagliaro sa bene, la Regione Puglia attualmente non dispone di fondi per queste attività, perché da due anni Il Governo centrale non sblocca le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione che spettano alla Puglia e, in considerazione del fatto che il POR/FESR 2021/27 non prevede fondi per la cultura e i fondi sia POC sia FSC della passata programmazione sono completamente esauriti, non si riesce a sostenere non il Comune di Lecce ma l’intero settore della cultura, del turismo e del cinema.
Un fatto grave, per cui ci battiamo da due anni nel silenzio di tanti e dello stesso consigliere Pagliaro che invece di polemizzare, avviando con anticipo la sua campagna elettorale, farebbe bene ad interloquire al nostro fianco con il Governo, quindi con la sua parte politica, e di farsi portavoce di una situazione oramai insostenibile per un intero comparto che rischia il collasso, con un danno enorme per lo sviluppo sociale e culturale dei nostri territori.
Quando il consigliere Pagliaro afferma che i fondi ci sono per il Comune di Bari ma non per quello di Lecce mente sapendo di mentire, e lo fa provando ad avvelenare i pozzi così come ha fatto per l’intera campagna elettorale delle passate amministrative.
Si metta al nostro fianco in questa interlocuzione con il Governo per i fondi il consigliere Pagliaro, anche utilizzando i suoi rapporti politici con i rappresentanti del Governo di sua conoscenza, si metta al fianco delle 2700 imprese pugliesi che sono in attesa delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione e che, con la loro attività, genererebbero investimenti per circa un miliardo e ottocento mila euro.
Svolga la sua funzione politica, per la campagna elettorale c’è ancora tempo, a meno che non si viva la propria funzione politica come una perenne campagna elettorale.
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Immediata la controreplica di Paolo Pagliaro appena arrivata in redazione con un apposito comunicato:
«Rispediamo al mittente (l’assessore Delli Noci) le accuse di “sterile polemica” e “mistificazione della realtà” a proposito delle mancate risposte della Regione alla richiesta di contributi per l’organizzazione di eventi pubblici per Natale e Capodanno da parte del Comune di Lecce. Nessun presunto “vantaggio politico” traiamo noi dal mettere in evidenza una realtà che invece l’assessore, ormai evidentemente risucchiato negli ingranaggi della macchina del potere, ha interesse a nascondere: la disparità di trattamento fra Bari e i capoluoghi delle altre province pugliesi, perfino nell’erogazione di contributi per le festività di fine anno. Il Capodanno in piazza barese, tramesso in diretta tv con il lauto contributo della Regione, è un esempio lampante che i soldi si trovano – anche senza bandi – quando c’è da mettere in luce Bari. Sempre e solo Bari, mentre per gli altri capoluoghi, in particolare salentini, non c’è un euro. L’elenco di manifestazioni, iniziative e politiche squilibrate a tutto vantaggio di Bari è lungo, servirebbero ore per stilarlo, e lo abbiamo evidenziato in molte altre occasioni, senza mai timore di smentita perché è la verità. Ferrovie sgangherate, infrastrutture carenti e antiquate (come la 4 corsie Lecce-Taranto che la Regione ritiene superflua), agricoltura in ginocchio (e si accorgono della xyella solo ora che è arrivata alle porte di Bari, dopo le offese alla qualità del nostro olio da parte di Emiliano, senza mai aver chiesto scusa ai nostri agricoltori), Aeroporto del Salento con i suoi pochi voli trattato come cenerentola, sanità pubblica smantellata, case popolari che cadono a pezzi, consorzi ASI da riformare, anni di ritardo nel bando per la gestione delle Terme di Santa Cesarea, e su tanto ancora l’assessore Delli Noci non ha mai risposto. Ora all’improvviso si sveglia e insorge. Accade, evidentemente, perché abbiamo toccano un nervo scoperto e sbugiardato politiche regionali fallimentari.
E qui veniamo alla colossale “mistificazione” dell’assessore a proposito dei Fondi di Coesione che vengono tirati in ballo e strumentalizzati ad ogni occasione, puntando il dito contro il Governo Meloni. Le feste di piazza, gli eventi e le luminarie non si pagano con le risorse FSC, che vanno impiegate invece per gli investimenti e per lo sviluppo del territorio. Cosa che il Governo nazionale ha ribadito a più riprese, bacchettando la Regione. E Delli Noci lo sa bene, ma “mente sapendo di mentire”. Lo avremmo voluto vicino in Consiglio regionale in tante nostre battaglie per il Salento, ma è sempre stato latitante. Adesso invece scatta, ma non a difesa di Lecce…
E non siamo noi ad “avvelenare i pozzi” ma lui ad intorbidire le acque per interessi elettorali, mentre accusa noi per una sconfitta che ancora brucia, evidentemente, a Lecce e non solo. Se gli elettori ci hanno dato fiducia, è perché sperano nel cambiamento e in politiche finalmente più eque, che mettano al centro gli interessi del Salento e di altre aree periferiche della Puglia come la Daunia, sradicando lo strapotere di Bari a cui lo stesso assessore Delli Noci collabora attivamente. La sua uscita di oggi è l’ennesimo autogol a porta vuota. Sappiamo tutti che, quando c’è la volontà politica, le cose si fanno. Si tratta solo di stabilire quando conviene: il vostro impegno sembra emergere solo quando serve a costruire bacini di utenza e consensi clientelari.
Se ho citato l’evento del Capodanno a Bari, per il quale i fondi si trovano senza difficoltà, è perché ho acquisito informazioni dirette dai protagonisti che ho menzionato nel mio comunicato. Tuttavia, l’assessore Delli Noci sembra più interessato a tentare di smentirci piuttosto che a leggere attentamente ciò che abbiamo scritto. Quando poi afferma che “la collaborazione istituzionale non si cerca solo per ottenere fondi ma è fondamentale a prescindere dal colore politico delle amministrazioni,” dimostra di avere ancora il dente avvelenato per la sconfitta elettorale a Lecce.
Vorrei ricordare all’assessore – ma già sappiamo che ci dirà che non è di sua competenza – che la nostra legge sulla fondazione Tito Schipa, approvata a luglio 2022, è ancora ferma nonostante i fondi stanziati, mentre la Fondazione Petruzzelli di Bari risucchia milioni di euro. E, visto che è ormai è sveglio, potrebbe spiegarci anche i motivi.
Appena ha letto il nostro comunicato è scattato come una molla, proprio perché teme di perdere consensi. Perché non ha commentato ieri dopo l’uscita del sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone?».
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Ecco quanto. I nostri lettori hanno tutta la documentazione per poter trarre da sé al riguardo le proprie valutazioni di merito.
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