DIARIO DEL GIORNO / DOMENICA 27 OTTOBRE 2024
Buongiorno!
Oggi è domenica 27 ottobre 2023.
La Chiesa festeggia San Evaristo. Aveva questo nome un celebre, a suo tempo, calciatore, che negli anni Settanta faceva impazzire i tifosi, amici e nemici, con le sue invenzioni fantasiose sul campo, Evaristo Beccalossi.
Fra i nati oggi, Roberto Benigni festeggia 72 anni: attore comico, interprete e regista cinematografico, che tutti conoscono per le sue apparizioni televisive che hanno sempre fatto discutere, un po’ per i contenuti dissacranti, un po’ per i compensi al suo autore.
Sessantadue anni fa, il 27 ottobre del 1962. L’ areo privato su cui volava Enrico Mattei, Presidente dell’Eni, precipita nelle campagne intorno Bascape, in provincia di Pavia. Si compie il destino di un uomo che aveva osato sfidare le “sette sorelle”, le potentissime compagnie petrolifere multinazionali, e stava cercando di portare l’ Italia del “boom” economico verso l’ autodeterminazione economica, in accordo con i governi di allora che saggiamente privilegiavano il ruolo mediterraneo, e non europeo, del nostro Stato.
Benché le dinamiche dell’ incidente non siano mai state del tutto chiarite, sono numerosi gli indizi di responsabilità dei servizi segreti americani – ma secondo altri ci misero mano quelli francesi, che l’avevano nel mirino per l’appoggio dato all’indipendenza dell’Algeria – nell’ “incidente” che costò la vita ad Enrico Mattei: uno dei misteri italiani che almeno è abbastanza chiaro, oramai, nella sua sostanza.
Proverbio salentino: SE ESSE NA COSA LARGA FAZZU NNA ZAPPA SE ESSE NNA COSA STRITTA FAZZU NA FAUCE
Se esce una cosa larga faccio una zappa se esce una cosa stretta faccio una falce.
Si utilizza questo proverbio quando si vuole indicare qualcuno che si mette all’opera senza sapere cosa fa, e dove va a parare.
Questo “detteriu” nasce da quanto capitò ad un bravo fabbro.
Quelli di una volta, in grado di dare vita a qualsiasi attrezzo o utensile, partendo da un pezzo di ferro scaldato alla forgia e battuto dal martello sull’incudine sino a dargli la forma che avevano in mente.
Naturalmente tutti si rivolgevano a lui quando c’era da sistemare qualsiasi cosa avesse a che fare col metallo, persino la la ferratura degli zoccoli dei cavalli rientrava nelle sue competenze.
Un giorno il figlio che non aveva mai avuto testa per seguire le orme del padre, decise di andarlo a trovare in officina, prese un pezzo di ferro lo posò sull’incudine e cominciò a battergli sopra come un dannato, con quanta forza aveva in corpo.
Il padre non stava nella pelle per la contentezza vedendo che il figlio era andato a trovarlo e che sui era messo al lavoro di buona lena, così commosso si avvicinò chiedendogli a cosa stesse lavorando, ma questi non avendo la più pallida idea di ciò che sarebbe stato il risultato candidamente affermò:” se esce una cosa larga faccio una zappa se esce una cosa stretta faccio una falce”.
Il padre sconsolato prese una zappa che aveva appena preparato gliela consegnò, consigliandogli di andare a zappare, perché solo quello avrebbe potuto fare nella sua vita.
Quel figlio incapace, se fosse vissuto ai giorni nostri, sarebbe stato elevato a rango di artista.
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