IL MIO TEATRO DI POESIA / “Superstar Il Musical” IN QUELL’UNICA SERATA, DI RISATE E DI TRISTEZZE
di Giuseppe Puppo ______ Poi ho provato una strada nuova. Così, per sperimentare un’altra direzione, verso la comicità, il divertimento e la musica a teatro.
Però senza una corposa motivazione di fondo, e non mi è venuto bene.
Mi spiego: stanchezza fisica a parte, di articoli di giornale ne posso scrivere quanti ne voglio, o quanto è necessario, senza problemi, con un livello standard sempre buono (mi so autogiudicare). Lo stesso per le inchieste, i saggi, i libri di attualità e quant’altro. Per il teatro no. Non è la stessa cosa. Se scrivo per il teatro tanto per, mi viene male, non mi piace, il risultato non è elevato. Per scrivere per il teatro, per toccare i livelli elevati di scrittura che esso richiede, ho bisogno di motivazioni profonde, di sentire dentro di me le tematiche da affrontare, e per una ragione o per l’altra di soffrire. Se no rimane un esercizio più o meno sterile, fine a sé stesso, di cui non mi posso accontentare e che, insomma, non mi basta.
Per questo motivo, in seguito ho rinunciato a scrivere altri musical, che mi avevano proposto, su Claudio Baglioni, e su Renato Zero: l’esperienza insegna.
Ho fatto tesoro anche degli errori fatti nell’occasione riguardo la comunicazione, per cui bisogna centrare e porgere l’interesse da suscitare, e gli aspetti organizzativi, per un musical ancora più complessi, che richiedono un maggiore sforzo di attenzione, da parte degli attori e della produzione, ma pure per chi il copione deve approntare, in essi coinvolto suo malgrado.
Faccio alcuni esempi. Già il titolo era sbagliato, si confondeva con il modello ineguagliabile di Jesus Christ Superstar con cui non c’entrava niente; inoltre, esso non conteneva la ragione di fondo, il motivo principale dell’ambientazione leccese: era (è) il primo musical interamente ambientato a Lecce e non veniva detto.
Poi, la data scelta per la rappresentazione era infelice: la vigilia dell’Immacolata, che a Lecce città è mediamente dedicata a un solenne appuntamento culinario da trascorrere in famiglia.
Ancora, gli sforzi della compagnia, con due attori, due presenze significative di prima scelta che, dopo una iniziale disponibilità, all’inizio delle prove dettero forfait e furono quindi da sostituire.
Anche il tentativo multimediale, con la riesumazione del genere del fotoromanzo, a parte, collegata però alla rappresentazione teatrale, nobile arte praticamente scomparsa dopo fasti dei decenni passati, rimase un esercizio magari divertente, però sostanzialmente sterile.
Riuscito invece, grazie alla bravura degli attori, l’altro versante multimediale, il video, dal momento che il finale sta in un video appunto, proiettato in scena, in cui viene svelato quello che succede poi, quando finisce la rappresentazione, ai vari personaggi che la hanno animato.
E insomma, se “Superstar Il Musical” è stato rappresentato solo una volta, il 7 dicembre 2019, in un teatro Apollo pieno questa volta ‘solo’ a metà, un motivo c’è e anzi ce n’è più di uno.
Mi rimangono all’attivo i riconoscimenti, nel senso di “comprensione” da parte della critica.
Ha scritto per esempio Giuseppe Mauro: “…Uno spettacolo sfrontato, che gioca sempre al rialzo, affrontando attraverso l’insolita unione tra commedia vernacolare e musica, l’eterno duello contemporaneo tra cultura ed intrattenimento, tra “fama” di gloria, e bisogno di contenuti.
Uno spettacolo, poi, che demolisce con dissacrante arguzia lo sterile teatrino compiuto oggi dai talent show, che illudono il pubblico nel cercare talenti per nobili scopi, quando in realtà per loro sono solo altra carne per un’insaziabile avidità, e che parla di tematiche scomode, ma vere, nel quotidiano come la ludopatia; il bisogno spasmodico nel dimostrare il proprio talento; la svendita dei propri valori e radici per niente o poco più, come nel caso delle devastazioni ambientali in atto nel nostro Salento…”.
Oppure quello che ha scritto, da par suo, Raffaele Polo:
“…Diciamo subito, per onestà intellettuale, che Puppo utilizza tutti i mezzi di comunicazione più conosciuti e le tematiche più attuali per strutturare uno spettacolo che è proprio come si fanno adesso, a metà tra il kitsch di ‘Uomini e donne’ e l’abbozzo di una rassegna musicale legata ad un ben individuato modo di fare musica, ovvero ad un personaggio canoro di largo successo…
…Pare abbia deciso di intraprendere stabilmente questa via per scardinare la resistenza e la sudditanza salentina nei confronti di un genere teatrale per nulla suffragato, almeno fino ad ora.
Azzardiamo un pronostico: tra qualche tempo si parlerà di questo esordio quasi in sordina dei lavori di Puppo che andranno a sostituire il teatro dialettale ‘classico’, troppo fermo a stereotipi piacevolissimi, ma quasi sempre fuori dalla realtà contemporanea.
Il pregio maggiore di questo Superstar è, sicuramente, l’aver scelto la non facile traccia della ‘contemporaneità’, addolcendola con qualche afflato poetico, un po’ di dialetto, la musica squisitamente originale scritta da Nandu Popu e un pizzico di retorica che egli non fa mancare mai, nei suoi lavori.
Funzionerà?”.
Infine, due chiose, fra personale e politico.
Malgrado le risate dettate dalla rappresentazione, fu una sera triste, quella, sia in generale, sia per quanto mi riguarda.
In generale, quella sera c’era già nell’aria, indistinto eppure, per quanto ancora incomprensibile, palpabile, un vero e proprio segno dei tempi, che avremmo scoperto e capito solo poco dopo, il malessere del Covid, per cui erano già iniziate le stagioni dell’isolamento, del distanziamento, del tempo sospeso che per anni hanno segnato in maniera marcata la nostra identità di contemporanei.
Per quanto mi riguarda, un altro errore di comunicazione, diciamo così, colpa mia, insomma, per quanto io rimanga lo stesso fermamente convinto che non sia necessario spiegare sempre tutto, no, non bisogna spiegare sempre tutto, a costo di non essere capiti, e allora va bene così, con quel pacchetto con due regali che avrei dovuto consegnare ad personam e che invece lasciai là, come se lo avessi dimenticato, all’ingresso del teatro Apollo, triste e solo. Ma questa è un’altra storia, e non c’ho nessuna ragione e neppure voglia di raccontarla. ______
( 4 – continua) ______
QUI DI SEGUITO IL COPIONE
PROLOGO ALLA SCENA 1
Fuori scena. Sipario chiuso. Sotto il palco, davanti la prima fila. Buio, riflettori su di loro. Una ragazza (Dolceesalata) e un Saxboy.
Lui cerca di accennare qualche nota e non ci riesce, si blocca, prova due-tre volte e si ferma.
Lei parte ogni volta appresso a lui, prova a intonare
Save me, save me, save me
You think I don’t laugh
Oh, do things I can like so
Why are we losing time?
I don’t want to get up oh
Bring me what I need so
Why are we losing time?
Save me
One, two, three, four
ma si blocca sempre, a sua volta.
( il brano di riferimento è, esattamente come in questo video, in questa versione
https://www.youtube.com/watch?v=j09qm49ALx4 )
Si guardano sconsolati. Con lo sguardo si dicono che è meglio rinunciare, fanno per andarsene.
Dalla prima fila, dove è seduto, Giuseppe Puppo si alza, li segue.
GP Ma no, ma no…Ma dove andate? Restate qua…E se no che cosa l’abbiamo messo su a fare, tutto ‘st’ambaradan? Bisogna crederci…Che te lo dico a fare? Devi chiudere gli occhi e ti devi dire ‘Ci voglio credere’, e te lo devi ripetere, ad occhi chiusi, ogni volta, ‘Ci voglio credere’…Non basta però volere, no, per dare forma e sostanza al tuo sogno: non basta crederci, non basta sognarlo…Bisogna amarlo, e bisogna desiderarlo ardentemente…
Aspettate! State qui…
Siamo a Teatro…Il Teatro è incanto….Il Teatro è magia…
E qualche volta, se credi nel tuo sogno, se desideri ardentemente, si realizzerà, non solo a Teatro, pure nella realtà quotidiana.
Ora ve lo faccio dire, meglio di me, da una ragazza che ha solo qualche anno più di voi…E che, appena due anni fa, aveva un sogno: diventare una poetessa.
Ora, ora ecco, è già alla sua seconda, apprezzatissima, raccolta poetica, e a Milano, dove è andata a studiare, fa comunità con Giuseppe Conte, con Tomaso Kemeny, non so se mi spiego…
Facciamo una magia? Proviamo a chiamarla?
Lei è modesta, giustamente, schiva e riservata, non verrebbe mai da sola…Ma so che è in sala…
Proviamo…
Signore e signori, Chiara Evangelista…
(fa la passerella, viene vicino)
GP Ecco, Chiara, tu che giochi con le parole, e sai che ogni parola inventa mondi nuovi, tu che sai la limpida meraviglia di un delirante fermento cosa sia, certo meglio di me saprai dire qualcosa a questi due ragazzi…Fai tu, per favore…
E poi, poi solo…. Ecco, anche se non ho bisogno di ricordartelo, dimentica subito tutto, e ripeti a te stessa, e poi lo ripeterai anche a noi, preziosa, nell’ occasione, COMINCIAMO ADESSO…Mi hai insegnato a giocare, con le parole…Tu sai cosa significhi per te, e cosa significherà poi, ora, per tutti noi, COMINCIAMO ADESSO…E allora dai…
CHIARA EVAGELISTA
Se vuoi provarci
fallo fino in fondo.
Altrimenti non iniziare.
Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo.
Ciò potrebbe significare
perdere ragazze, mogli,
parenti, lavori
e forse la tua mente.
Fallo fino in fondo.
Potrebbe significare
non mangiare per 3 o 4 giorni,
potrebbe significare
gelare in una panchina nel parco,
potrebbe voler dire prigione,
potrebbe voler dire derisione,
scherno, isolamento.
L’isolamento è il regalo…
Se vuoi provarci,
fallo fino in fondo,
non ci sono altre sensazioni
come questa…
È l’unica battaglia giusta che esista.
Questi versi di Charles Bukowsky son stati per me un bengala sparato contro il cielo. Un dito che ha azzittito la bocca della paura. Un invito a sentire la pulsione di un sogno. Un ruggito che mi ha spinto a scrivere poesia. La mia…
GIUSEPPE PUPPO…Grazie…Ragazzi, volete andare con lei? Dai, allora…Chiara, portali con te per favore…E fa in modo che li rivedremo fra poco…
(si avviano per andare dietro le quinte)
GP Chiaraaa! Chiara, ma insomma, che cosa ti stai dimenticando?
CE Ah sì, certo, ecco subito…COMINCIAMO ADESSO!
GP Scusa, come hai detto?
CE (più forte) COMINCIAMO ADESSO!
GP Non ho sentito bene…
CE (grida) COMINCIAMO ADESSO!
(vanno dietro le quinte. Giuseppe Puppo si siede dove era e rimane là per tutto lo spettacolo. Dolceesalata interpreterà il suo personaggio come da copione.
In più, accompagnata da Chiara e da Saxboy, farà l’ EPILOGO DELLA SCENA 8, COME DA COPIONE)
1
SIPARIO
(Interno giorno, di una ricevitoria – sala giochi)
Matilda (ragazza silente davanti al bancone, ogni volta spostata di prepotenza da chi le si infila davanti al tabaccaio Francesco)
1×2 28765 1, 28766 X, 28766 2, 28767 1X
Francesco Ce aggiu mintere, a questa, 1 o x?
1×2 A quale?
F L’urtima ca dittu
1×2 Tutte e doi, 1X doppia sciance… e poi puru over, anzi overino, 28768 under
F Spetta, 1X, comu e over, overino ?!?
1×2 None, minti 1x e poi, a sistema, minti puru overino, tutte e doi..
(si volta)
(Quandu ite fimmene nfessalisce)
Gino Sì, però liabbute scriere prima, cussì ni sta blocca a tutti
1×2 Stai bai de pressa, stamatina, mesciu Ginu?
(si volta)
Stae menatu quai tuttu lu giurnu, e moi ae de pressa…
G Eh, aggiu fare lu lottu istantaneu, Francescu, famme subito, ca manca nu menutu
1×2 None, me sta spetta mugghierema, e poi ogghiu fazzu puru la ciampion ligue
G Ehi, ca tegnu li numeri an capu, sta fiata me la sta sentu, essenu..Francesco, fanne 77 78 79 …67 68 69…57 58 59 e 69
1×2 Che cazzu te numeri suntu?
F L’amisu già, Ginu, lu 69!!!
G No, 69 numero oro, fanne n’euru, e tie cittu, ca nun de pigghi mancu una, ste cazzu de partite ca sai sulu tie…Se scioca le cinesi, le africane, se scioca a stozze puru la serie B tellu Bangladesh
(si allontana un po’ e si posiziona davanti il monitor in alto che proietta le estrazioni)
M Io volevo solo fare una ricarica…
1×2 Meh Ginu lende de nanti! Allora, sienti, chiudimula quai quiddre ca taggiu dittu, fanne 5 euro, mo facimu la ciampion ligue, minti 10 euru, lu Real Madrid handicap 1, lu Mancéster combo gol e over, nu sbagliare, gol e over a combo
F Quale Màncester, lu Sity?
1×2 None, lu United…Mancéster United combo gol più over…Puru allu a ech…Beh, lassa mintu puru lu Mancéster Citi, gol, no over, no tutte e doi a combo…Poi, troala, à ech Atene 1
F Che cazzu c’entra moi stu a e cappa Atene ca scioca per cazzi soi allu campiontu grecu?
1×2 E tie mintulu lu stessu…Ince sicuru, 1,40, una quota regalata…Poi, ntorna alla ciampion, alla Juve minti 1, e allu Paris San Germanu minti under, no, spetta under 3 e mezzo
F (occhi in alto) Parì San Germàn…(occhi rivolti a lui) San Germanu de sorta…Mena manisciate e abbande, nu bithi ca tegnu gente e tra picca chiudu?
G (si volta da dove è)
San Germanu de mammasa
M Io volevo solo fare una ricarica…
Signora 1: Ehi, tocca a me, Francesco, per favore dammi un miliardario, un sette e mezzo, una scopa, un albero di Natale
1×2. Ma ce a scopare cchiu tie? Oramai, mancu a Natale…
Signora 2 Eh no a Natale puoi…Puoi scopare con chi vuoi…
1×2 Ecco, arriata l’addra…Francescu, lu Bayer 2 e amu spicciatu, dieci euro!
Signora 2 A ne dammi un si vince casa e fammi il lotto per sabato 44, 47 e 48
F Quale Bayern, lu Bayer Monacu?
1×2 None, lu Bayrn Leverkusen..Ah e 2 puru allu Monaco, quiddru francese
F Monacò 2, sine
Signora 2 Lo hai messo il 48?
1×2 48 il morto che parla…
G Li muerti de li numeri…Nu nda bessutu mancu unu, stu cazzu de 69, lu mintu e nu besse, nun lu mintu ed esse, moi facimu ca lu mintu ntorna, se nu besse lu cciu!
Fanne 48, 49, 50…58, 59, 60…
Signora 1 Che cazzu sta springi?
Ncera prima ieu! Tieni Francescu, aggiu intu, tamme 10 euro, anzi no tamme nauddru miliardario
Signora 2 A mie puru allora!
1×2 E damme la resta, tieni 20 euru, damme 5 e stamu paci
F Ehhhhhh Me sta faciti mpaccire ‘stamatina
M Io volevo solo fare una ricarica…
F Che gestore? Tim? Uind, Vodafon? Numero?
Signora 1 Un miliardario: gratto, vinco e ritorno
Signora 2 Un vinci casa, un vinci tutto…
(la luce le insegue mentre grattano nelle mosse e nelle espressioni del viso mentre grattano i biglietti, fanno smorfie, tic, a lungo, è un dettaglio di scena lungo, senza parole)
1×2 Eh, ati intu sta pizza…Tante storie…Ma scia cugghiti paparine, ca è megghiu… E tie, Francescu, maddare la resta…
M (guarda sul telefonino, glielo dà acceso) Ecco, questo è il numero…
F Fatto! Ecco fatto, da dieci euro no? Tieni…(prende i soldi) Grazie! Spetta, ti dovevo dire una cosa…Una cosa che ho letto ‘stamattina, un articolo, l’ho letto su leccecronaca.it, che dà notizia dell’ evento, di un concorso che stanno facendo qui a Telerama, cercano volti nuovi per la tv, spetta, li tenevo qua, mo lo trovo…ecco, tieni!
M Che concorso?
F E lieggi, no? Nce spiegatu tuttu…Guada, ne parla questo articolo (lo trova sul telefonino), cercano nuovi talenti, quai a Lecce, a Telerama, e poi lu megghiu lu portanu alla ribalta internazionale…Superstar, si chiama! Tu, non eri un’artista? Così sento dire…Che sei una poetessa, dicono che scrivi poesie e che sei bravissima…
Signora 2 (si gira) Ecco, a proposito di superstar..Facciamo pure il superenalotto…
Signora 1 (si gira) Ni liamu scerratu…Francesco, fanne tie, te li dicu, superenalotto di stasera, 1, 10, 20, 30, 40 e 50, superstar…
M Va bene, grazie, poi me lo leggo…
M Certo! Partecipa…Qua ci sono scritte tutte le informazioni…Chi l’organizza, dove si fa…Qua a Lecce è la selezione, anzi, fanno tutto qua, è una specie di convenzione che hanno fatto, ce sacciu, tie sai cchiu te mie…
M Ma pure scrittori e poeti? Pure le ballerine? La danza? La danza classica?
F Me pare de sì, spetta, leggimu buenu…
(cominciano a guardare, farfugliano per un minuto, mentre le signore continuano a grattare dietro di loro, nuovo lungo dettaglio di scena senza parole, fatto solo dalle loro espressioni e dai loro tic corporei)
M Non capisco…
F Fatti spiegare bene da qualcuno che sa…In effetti non si capisce bene…Non è molto chiaro…Però il concorso si chiama Superstar…Sarà mica, comu se chiamanu? Talent?
M Sì!
F Ecco, sarà il nuovo talent dei famosi…X Factor a Lecce, megghiu de x Factor, dice…Infatti, è un’altra cosa, una cosa diversa, aperta a tutte le arti…C’è un numero di telefono, nell’articolo, quello degli organizzatori, chiama, ti fai spiegare…
G (grida, si dispera, si dà botte in testa) Mannaggia santu! Ha bessutu! Ella sapia! Su bessuti tutti…Guarda guarda, eli na! Nahhhh…Na strage, ia fattu….Ndia pigghiati tre o quattru, pure lu 69 ha bessutu, e nu l’amu sciucati…Tia dittu cu li scechi, mannaggia a tie…Amu persu tiempu, e hannu fattu già l’estrazione…Nahhhh…Elu nah…Lu 69 numeru oru…Ha bessutu puru lu 69 oru…Mo ca nu laggiu sciucatu…Corpa toa, Francescu, mo me li di tie i sordi ca ia iuntu..
1×2 Nu te dae propriu nienzi, hai peso tempo, ta portatu rugna assolu!
S 1 Ecco, facciamo 69 superstar, hai fatto Francesco? Tre euro col superstar
S 2 A me dabbene una automatica, col superstar sì, sempre 3 euro…
( escono )
M Va bene, lascia stare, me lo leggo poi a casa con calma…Ci penso…Grazie, arrivederci (esce)
G (Si dispera) Mannaggia li numeri! 69 bruttu nfame, pacciu, ha bessutu quandu nu lia sciucatu…Nfamune…E puru tie, Francescu, lurdu!
(si volta)
Ca quandu ide fimmene nu capisce chiu nienti…Ha nfare anforza lu fessa cu tutte…Signorina..Ballerina…Vuoi provare….Telefona…Telefono io, telefona tu…
1×2 Na Francescu, moi ca stai liberu, facimu nattimu le inglesi? Dai…Nu menutu…Nev Castel over, Leicester overino, sta faci? Burthemurt under…
G Burtemurt toi…Li megghiu Burtemurt toi…
(si volta, piega il capo)
Oggi mi sono rovinato…
1×2 Eh, e ce ha dire ieu? Ieri pe na partita nu pigghiu lu sistema integrale…Ia misu 1 e overino, e ha bessutu doi e under…0 a 1 ha spicciata…
(pausa di riflessione)
Ma era truccata, se ide ca era truccata…An forza. Cu spiccia ca ince fuori casa una ca prima nun de ia inte mancu una…
G An forza! Ci minti venti partite, una la pisciare an forza, no?….Nde minti sempre troppe, nu te accontenti, e pesciu pe tie…E ieu? E ieu moi? Moi? Quandu li pigghiu cchiui, tre o quattru numeri te fila…
1×2…Oimmè, nu bogghiu lu sentu chiu…Fanne puru lu Sheffield 1, no, x, no 1x doppia sciance
F Quale Sheffild? Lu Iunaitid, o lu Wesdey?
1×2 Eh…E mintili tutte e doi…1x…Cu ci sciocanu sciocanu…
(in dessolvenza )
1
x
2
over
overino
under
under 3 e mezzo
1
x
2
A quante partite simu rriati?
G
(si volta, singhiozza)
Oggi mi sono rovinato…
Oggi mi sono rovinato…
F Oggi esco pazzo, me sta faciti mpaccire osce, beh menu male ca è ura, ecco sciatibunde, sta cchiuduuu…
(li sospinge fuori)
Aria, sciò sciò!
Nde teniti casa?
(escono)
Ahhh, defriscu te Diu!
2
(Davanti a un cancello, di un portone, esterno giorno, tre ragazze, Matilda, Alex, e Dolceesalata, confabulando sottovoce aspettano Giorgia, che arriva poco dopo. Poi entra pure Pennaasfera)
G Eccomi ragazze!
(si salutano, si baciano)
Scusate, ma c’erano le prove per la recita a scuola, abbiamo fatto tardi…
Allora, che è ‘sta grande novità?
Ah, ma andiamo a prendere qualcosa, da qualche parte?
A Mah, veramente io ho già mangiato. In negozio abbiamo fatto una specie di festa, ognuna di noi ha portato qualcosa, e ci siamo abbuffate
M …E siamo solo all’inizio, delle feste, il peggio deve ancora venire…
G Già, per la Befana servirebbe una bilancia nella calza!
A Ahimè, che figura…
D E io, io che lavoro in una pasticceria, che dovrei dire? Una fabbrica di dolci, anzi, di cioccolato! Cilindro e bastone e potrei essere il nuovo Willy Wonka!
M Oppure Fantozzi nella sua fabbrica della cioccolata…
D Peggio! Lascia stare, vah…Almeno lui stava in ufficio, io, tutto il giorno a fare pasticcini, pasticciotti, cioccolate e cioccolatini….E va beh…
A E io, tutto il giorno a fare pieghe e lo sciampo, una piega e uno sciampo, uno sciampo e una piega, l’acqua va bene, così? Ah è troppo fredda? Così? Ah così è troppo calda…
D Allora…Volete ridere? Non ve l’avevo raccontato, ma il mese scorso sono uscita con uno…
G Uno chi?
D Ma uno…Un amico, un contatto… Insomma, uno che m’aveva scritto su Feisbuk…Era stato gentile, con gli altri mica ci sono mai uscita…Mi messaggiano in tanti…
A E certo, con l’immagine profilo che hai…
D Ehi, ehi cosa vorreste dire? Mica è falsa, sono io…Il filtro di Instagram mi risalta!
A Ah, non sapevo ci fosse il filtro “En plen air”: tutto… All’aria!
M Eh, gli uomini, li conosciamo bene, basta poco…
G…Per avere cinquemila followers…
D E dai, smettetela, è una foto artistica…
A Sì, sì, artistica, e come no? Artistica…
G Io, di foto ARTISTICHE, non ne ho messe mai…Eppure, non avrei niente da nascondere…Proprio niente….
M Ma basta! Dai, ragazze, avete mica voglia di litigare ?!?
D Ecco, basta!Dov’ero rimasta? Ah, sì, allora, viene a prendermi la prima volta, e che cosa mi porta al primo appuntamento, per andare al cinema? Una scatola di cioccolatini…
G Figo!
A Che tenero…
M Io avrei preferito un libro…
D Assolutamente! E poi, siamo usciti un’altra volta…Voleva che lo accompagnassi a sentire un concerto di musica popolare salentina, che gli piace moltissimo…
G Figo!
A Che tenero…
M Io avrei preferito di musica classica…
D Assolutamente, ché a me poi tutte ‘ste pizziche m’hanno nauseato…Quelle contaminate della Taranta, poi, peggio…
M Peggio che andare di notte…
D Le hanno contaminate tanto con robe che non c’entrano niente, che ormai di salentino originario è rimasto proprio poco…
M Le contaminazioni sono belle, quando usate con giudizio, con parsimonia, per creare qualcosa di nuovo e di originale, non per deformare e stravolgere…
D Beh, insomma, pure ‘stavolta m’ha portato UN PENSIERINO, ha detto…Io scarto la busta, e cosa c’era? Una scatola di paste secche…
G Figo!
A Che tenero!
D Macché! E basta!!! Regalare dolci ad una pasticcera? Se fossi un avvocato, cosa mi regalerebbe? Il codice civile?! Secondo me, co ‘sta fissazione per i dolci, deve avere qualche problema…Dico, qualche problema serio a livello psicologico proprio…
M Ma no, si vede che è un buongustaio…
(ridono tutte)
G E poi, mica lo sapeva dove lavori tu….Tu su Facebook mica l’hai messo questo “dettaglio”…
A …Hai messo solo ‘cantante’…E ti sei inventata Dolceesalata…Bel nome d’arte…
G E lui così ha fatto, la prima volta dolce, e la seconda salata…
A E la terza?
D Non c’è stata un terza volta…
A Fine di un breve amore
D Ma quale amore? Era solo curiosità, la mia…
G …Meglio così…Ti immagini il diabete ed il colesterolo?
(Ridono tutte)
M …Io sposerò chi al primo appuntamento mi porterà in regalo un libro…Intanto, lo faccio io…Ma con esiti tragici, almeno per ora…Ecco, ragazze, avete presente L’ultimo bacio? Quando Martina Stella porta a Stefano Accorsi Siddharta?
(ridono, fanno smorfie, ridono)
Ecco, finora più o meno mi è andata sempre così…
G E tu cambia libro…
M Sì, al prossimo gli porto direttamente il Kamasutra….
(ridono)
G A proposito di libri, mi aspettano le versioni di greco per domani. E poi devo andare a danza…Dai, allora, Matilda, che è ‘sta grossa novità?
M Eh ancora non so bene, non ho capito bene, ma pare che sia un cosa seria…Fanno una specie di selezione qui a Telerama, cercano talenti da valorizzare, ma non è il solito talent, è qui a Lecce, e sentiranno tutti quelli che si proporranno…In tutte le espressioni artistiche, e ne sceglieranno uno cui affideranno un grosso contratto per una produzione televisiva multimediale, pare addirittura internazionale, per permettergli di esprimersi e per valorizzarne il messaggio, i contenuti, comunque avevo dato appuntamento qui adesso a Pennaasfera…
A Il tuo amico giornalista?
G Io non lo conosco…
D Ma sì, Pennaasfera, come non lo conosci? Ah già sì, perché lui bazzica l’ UniSalento, i concerti, le presentazioni dei libri, le tv, i giornali, e tu sei ancora una liceale, e una studentessa di danza classica…
G Eh…E scusate se è poco, eh?
A Certo, buona idea…Ci faremo spiegare da lui…
M E certo ci consiglierà per il meglio…Se solo arrivasse…
A E come si chiama?
M Pennaasfera…Ma sicuro che viene? Io devo andare, ho i minuti contati, oggi…
A Ma no, come si chiama il concorso…
(entra in scena Pennaasfera, abbraccia e bacia le ragazze, le intrattiene amabilmente, si fa il figo, pontifica)
P Superstar! Si chiama Superstar…
Eh, ragazze mie…Tutti abbiamo dei sogni, chi microscopici, riversati in una torbida tazzina di caffè alle sei del mattino, chi mastodontici, appesi alla marmitta inquinante di un suv.
Abbiamo dei sogni per la semplice adrenalina di raggiungerli, per il cammino e il sudore acre che portano in dote. Realizzarli o vederli andare in frantumi è un dettaglio, il segreto della vita è provarci e godersela.
Care ragazze, Lecce, la capitale del Salento, col suo bastimento a basso costo di echi barocchi, vi dà la possibilità di immergervi in un’irrinunciabile avventura. …
Superstar! Superstar! S-u-p-e-r-s-t-a-r! Organizza Telerama…Superstar! Superstar! S-u-p-e-r-s-t-a-r!
Sentite quanto eccita questo nome. No, vero? Non trovate? Non avete già i brividi sulla pelle?
C’è chi lo definisce un Xfactor di tutte le arti, chi un Italia’s got talent più serioso e chi ancora lo vede come il primo Saranno Famosi di Maria De Filippi in crema di pasticciotto.
Credo sia una ghiotta opportunità in primis per chi canta,
può creare un diversivo alle ninna nanne di Fedez che fanno rincoglionire i bambini.
Poi può nascere davvero qualcosa di nuovo e non come i denti d’oro del Trapper Sfera e Basta, che col loro luccichio accecano i millennials.
Togliere lo scettro a loro vorrebbe dire appoggiare le proprie chiappe sul trono di Snapchat e Facebook.
Like a manetta, condivisioni come se piovesse, visualizzazioni su You Tube come cocktail in una discoteca milanese il sabato sera.
Ma questo Talent guarda negli occhi anche i danzatori. Può essere un nuovo modo di rinverdire i fasti di Carla Fracci, per poi diventare la premiere danseuse di Parigi. Immaginate che storie instangram top power si possono fare dietro le quinte dell’Olimpia, quanti amori da romanzo possono nascere in quei camerini che profumano di vie en rose.
Ma Superstar dà anche un’occasione a chi non è una rockstar o il Roberto Bolle di turno. Sì, parlo di chi racconta su cellulosa e in rete il nostro mondo. Gli italiani non leggono più, sono inebetiti davanti lo schermo di una TV o di PC. Tutto avviene maledettamente, egoisticamente, gonfiando la propria testa di cazzate, dolci cazzate, atroci cazzate!
Un nuovo talento della letteratura nostrana potrebbe salvarli o perlomeno migliorarli sull’orlo del precipizio.
Nel bene e nel male Superstar vi cambierà la vita, ma adesso è già tardi, devo andare.
Questa sera mi aspetta uno spettacolo di Vittorio Sgarbi al Teatro Politeama…
Dovrò scrivere una recensione per leccecronaca.it, ma oggi sarà diverso.
So che il mio direttore si incazzerà di brutto, ma nel momento clou dello spettacolo, mi alzerò e andrò sul palco, sussurrando a Sgarbi tre semplici paroline: capra, capra, capra!
Mi faccio portavoce del popolo italiano, che è stanco delle maschere da baraccone e una volta tanto pretende il vero talento. Quello di Superstar…
SI CHIUDE CON LE RAGAZZE CHE BALLANO, LA’ DAVANTI IL PORTONE DELLA SCUOLA E SI ALLONTANANO, INSIEME A PENNAASFERA
2- EPILOGO
LA SCENA 2 HA UN EPILOGO, UNA ALLA VOLTA RITORNANO LE RAGAZZE, OGNUNA DICE SOTTO ALLA LUCE DEL RIFLETTORE, E VA, POI LASCIA IL POSTO ALL’ ALTRA, FANNO UN BREVE MONOLOGO, SI RACCONTANO, UNA DOPO L’ALTRA, INSOMMA, POI RITORNA LA MUSICA E INTANTO SI PREPARA LA SCENA 3.
GIORGIA
RECITA IN GRECO CON LETTURA METRICA: NON POSSO SCRIVERLI QUI PERCHE’ NON HO I CARATTERI DEL GRECO ANTICO, E COMUNQUE POI RIPETO VANNO DETTI CON LETTURA METRICA, QUINDI CON GLI ACCENTI NON DELLA LETTURA, MA DELLA POESIA DELL’ ESAMETRO
Omero, Odissea, Libro VI, Versi 149-157
…Un tenero germoglio, che si apre alla danza…
Che bellezza, che splendore, che dolci parole, quelle di Ulisse, a Nausicaa, la prima volta che la vide! Quelle, che da qualche tempo, da quando le ho scoperte, mi cullano ogni sera, prima di addormentarmi, e di notte mi riempiono i sogni!
E intanto aspetto!
Che un uomo, un uomo che mi appaia simile a un dio, sorridendo dolcemente, a me si mostri, si riveli, e poi mi prenda per mano, e mi conduca per le strade dell’ esistenza terrena, senza più lasciarmi, per sempre!
A lui darò tutta me stessa, a lui che mi avrà fatto diventare una donna, facendomi scoprire i miracoli trepidi d’aurora dei baci dell’amore.
E intanto ballo, ballo e imparo, le bellezze della danza classica.
E vivo d’arte, aspettando di vivere anche d’amore.
ALEX
A me la prima volta sembravano una specie di setta, e forse lo sono, quelli del tango argentino. Ma sì, io vengo dal latino americano, che mi piaceva ed era molto più semplice, ed immediato.
Prima, ho dovuto capirli, ma non intendo i passi di danza, intendo loro, i tangheri. Stanno a livelli, come le discipline orientali, da iniziati, e la pratica, le esperienze accumulate, oltre che, ovvio, la loro bravura, passano gradualmente da un gradino più in basso, a uno superiore..
Poi, parlano sempre di questo! Quando si incontrano sul lavoro, quando mangiano, quando…Beh, mi immagino, come facciano l’amore…
Mi ha colpito la sensualità. Credo che per una femmina sia il modo migliore, quello più potente, di sprigionare la propria sensualità, quindi la propria natura.
Così, dalle discoteche di salsa e merenghe, sono passata alle prove tre sere alla settimana, e poi il sabato sera la mia febbre si alza in una milonga!
Le altre tre sere?
Non faccio niente, ceno e vado a dormire. Anzi, ceno, vado a dormire, piango e poi mi addormento.
Sono sempre troppo stanca, dopo tante ore passate a fare sciampo e messa in piega alle signore della Lecce bene che frequentano il mio – mio…insomma, quello dove lavoro – negozio del centro, queste che sono diventate Milf e pensano di essere ancora ragazzine.
Perché piango?
Perché sogno troppo, e i sogni ad occhi aperti in incubi si trasformano ad occhi chiusi.
Mi sento sola, mi vedo brutta, senz’arte, né parte, non posso permettermi nulla, guadagno troppo poco per fare qualunque cosa…
Almeno, col tango argentino posso sperare…
Di trovare altre dimensioni, nuovi movimenti, in questa vita mia piatta, faticosa, grigia e…banale, banale, ecco.
Troppo banale, per essere sempre così…Magari fosse illluminata da una stella lucente, e brillante, che mi dia una nuova dimensione…Insomma, una superstar…
DOLCEESALATA
Quando mi sveglio alle prime luci dell’alba, faccio colazione completamente assonnata e non vedo l’ora di mettermi in macchina.
No, non fraintendetemi, non amo particolarmente il mio lavoro. Riempire mignon di cioccolato da acquolina in bocca, guarnire torte che renderanno felici qualcuno per un giorno, selezionare i migliori ingredienti per un gelato che lasci un sorriso. No, non è per tutto questo.
Una volta entrata in macchina, il mondo rimane fuori. Metto play al mio lettore Cd, c’è Pices of my heart di Janis Jolpin e canto a squarcia gola, come fossi a San Siro davanti a cinquantamila persone oppure su un marciapiede di via Trinchese con tre cani a fissarmi.
Sotto la doccia non posso cantare, mia madre sbatte i pugni sulla porta: “ha mpacciuta, mo chiama li vigili l’ avvocato Pappaianni!”
Ma che ne sa l’avvocato Pappaianni?!?
Giacca e cravatta, infastidito dal mio canto di anima pura…Beh, alcuni leccesi hanno firmato una petizione per far togliere le canzoni di Tino Schipa in centro a Mezzogiorno. Erano tanto emozionanti, valli a capire…
Ma io ce la farò, uscirò dai candori malinconici di questa pasticceria, conquisterò il mio spazio nell’arte!
Sono Dolceesalata come il mio gusto di gelato preferito, che assaggiai la prima volta da piccolina a Brindisi su via Appia.
Quella mattina di dicembre ero con mio papà, incontrammo per strada una donna bellissima, dai capelli lunghissimi, profumati di campo.
Eseguiva con una chitarra e un tamburello una versione geniale di Heroes di David Bowie…
Da quel giorno ho sempre desiderato diventare come lei. Non ho più rivisto quella donna, ma oggi non ho più dubbi:
voglio essere quella donna!
We can be heroes, just one day. Ci voglio provare, sul palco di Superstar.
Preparatevi Leccesi! La mia voce dolceesalata è pronta a farvi battere i pugni col sorriso sulle labbra!
MATILDA
Mi piacciono particolarmente versi come quelli che compone di Chiara Evangelista, ecco, versi come questi:
INTELLIGENTI PAUCA
Intelligenti pauca.
A poco a poco ho la voce rauca
nello sperare che qualcuno traduca
quanto trasuda
da questa mano cruda.
Intelligenti pauca.
A poco a poco ho la voce rauca
nel gridare quanto mi seduca
una parola nuda che difendo da
barracuda.
Intelligenti pauca.
A poco a poco ho la voce rauca
nello spiegare che se non mi trovate
sono nel Triangolo delle Bermuda.
La poesia…La poesia è mettere il mare in un bicchiere, è il sangue diventato fiore, è il talco sulla cenere.
Ogni parola nel verso è un senso, ha un senso. LE PAROLE SONO IMPORTANTI…
“Chi parla male, pensa male”…Ma con la poesia non si fan rivoluzioni e tanto meno si campa. Perciò studio giurisprudenza e alterno il codice civile al rimario. Ma la sera, quando l’inchiostro scivola sull’inguine della pagina bianca, tutto è in ordine. O almeno lo è sulla pagina.
Aveva ragione Umberto Eco…L’unica cosa che si scrive per se stessi è la lista della spesa. Tutto il resto è per dire qualcosa a qualcuno. Ed io spero di aver sempre qualcosa da raccontare, di conservare uno sguardo limpido sulla vita. Ma comunque vada, continuerò a scrivere. Perché, in fondo, si scrive… Malgrado sé stessi.
3
(Ufficio – studio, interno notte. Seduti, Il Gatto e La Volpe. In piedi, Segretaria di Produzione)
SDP (ha in mano un taccuino) Scusi, signor Gatto…Che vuol dire concorso dell’ano?
G Che ci vuole culo per vincerlo!
V Eh,sì, ci vuole culo nella vita…
SDP Ma dai…La nostra produzione non può permettere volgarità simili! Il nostro presidente è contrario alle volgarità di qualunque tipo…E io che pensavo a un errore di scrittura, pensavo fosse un refuso…Sarà concorso dell’ anno, e basta!
G Ma non era un errore, era voluto!
V Qui voi non capite l’ironia…E non capite tante altre cose…Capacità di capire gli effetti speciali, zero! Zero tituli, del resto, ci avete, zero tituli….Questa è anche la VOSTRA grande occasione, per rilanciarvi, per imporvi all’attenzione generale. Vi abbiamo messo in mano un tesoro…
SDP Scusi, signor Volpe…La nostra è una televisione seria! Seria e qualificata, eh! Altro che…Ma come vi permettete? Ma con chi credete di avere a che fare? Venite dal Nord con la mentalità dei colonialisti…
V Ma se non vi guarda più nessuno…Ma dico, le tv in genere, non solo Telerama…Con quel che fate, poi, è anche giusto così! Oggi ci sono i social, SUPERSTAR infatti è un concorso social e multimediale…Vi abbiamo messo in mano un tesoro…Alla ribalta, ci andrete voi per primi, vi rilancerete per sempre…Noi, noi, io, Il Gatto, e il mio socio La Volpe, ve lo abbiamo affidato, e dovreste esserci riconoscenti per tutta la vita…
G Vi abbiamo portato lo sponsor megagalattico, che vi copre tutte le spese….Che cazzo volete di più? E poi, diamo l’opportunità a uno del vostro territorio di diventare famoso! E noi saremo i suoi impresari, i suoi manager, i suoi…
SDR Sfruttatori!
V Ecco, ecco, questo è il ringraziamento…Tuteleremo i suoi interessi, invece, facendogli siglare contratti vantaggiosi con organizzatori di eventi, case discografiche e case editrici, aziende per la pubblicità a valanga…Questa è la vita, signora cara. Ma così va il mondo…Così va il mondo oggi!
G E facciamo anche i vostri, i suoi interessi, signora cara…Vi faremo diventare famosi…
V Vi leveremo da quel destino di mediocrità, di subalternità, di sostanziale nullità, cui vi siete condannati, con le vostre incapacità congenite…
G Vi faremo sognare, pure a voi…E comunque, che te lo dico a fare? Si fidi, fidatevi, di noi…E ormai siete nelle nostre mani….Affidatevi, fiduciosi!
SDP E ormai…Ma guardate che non abbiamo bisogno di voi, e Telerama la guardano tutti, altro che…Siamo noi che diamo spazio a voi, siete voi che avete bisogno di noi…E tutta questa fretta, poi…Non si capisce! Ma domani, domani mattina cominciate già le audizioni?
G Sì, domani, in diretta a reti unificate…
V Eh eh…Che la televisione finzione è…
SDP E quanto ci costa tutto questo ambaradan?
G A voi niente, abbiamo lo sponsor…Mega sponsor megagalattico…
SDP E chi sarebbe questo sponsor megagalattico?
V Una sorpresa…Alla fine, saprete!!
SDP Come, alla fine?
G Eh, quante storie! Alla fine, alla fine!
V Bisogna spiegare sempre tutto?
G Piuttosto, domani mattina c’è l’insediamento della giuria, e subito le prime audizioni…Lei, ha già preparato tutto, vero?
SDP Ma cosa dovevo preparare, se non sapevo nulla?
V Bisogna spiegare sempre tutto!
G Ci sono i membri…Eh eh i membri, e che membri… Della giuria che sono già in viaggio, forse sono già arrivati, e sta a Lei accoglierli e organizzarne arrivo e permanenza…E convocare i primi partecipanti da audire…
Contatti, convochi, organizzi…
V Stabilisca priorità, proceda per questioni, si muova, si muova insomma…
SDP No scusi, eh?!? Scusi, scusate, eh?!? E chi sarebbero questi membri che membri?!? E chi devo convocare per domani mattina, al loro cospetto ?!?
G Ma quelli che hanno avanzato già la loro candidatura, no?
V Lei è un’ignorante…Nel senso che ignora, quelle che sono le fondamenta stesse del suo lavoro…
SDP Lei è un arrogante, e maleducato! Ecco, non so cosa mi trattenga dall’ andarmene…
V E dare un calcio alle sue migliori e più importanti finzioni!
SDP …E dal prendervi a schiaffi!
V Dal prendere a schiaffi il suo quarto d’ora di celebrità, suvvia….La profezia di Andy Warhol sta bussando alla sua porta…
G Apra, apra…
SDP E scusate, eh, scusate: chi sono questi membri della giuria?
G Eh ora saprà…E allora, allora, dunque…Cominciamo dal presidente, Nagrom…
SDP Nagrom chi?
V Guardi che non è Carneade…Si informi, sul genio autentico conoscitore dell’universo artistico nazionale e internazionale…Si informi, e faccia mea culpa…
SDP Mah…E poi?
V Poi sarà con noi la regina del regno incantato delle produzioni, Nostra Signora del Talento annesso e connesso…
G Mara Buttasangu!
SDP E’ sarda? Est Europa?? Romena, forse???
G No, non è sorda!
V Ma che dice, socio? Che fa, provoca? Si ci mette pure lei, o fa ironia? Sorda la detentrice del migliore udito che non sbaglia mai, a primo colpo?!!
G No, dicevo, non avevo capito bene, come Sarda? Sarda, o sorda? Cosa ha chiesto?
SDP Se è sarda, questa…Buttasangu, u finale, non è mica originaria della Sardegna…O forsedella Romania?
G Ma che fa, provoca?
V Si informi, si informi…
SDP Eh mi informo…Poi, chi c’è altro, in codesta vostra corte dei miracoli?
G Nicol Mela Metti…
SDP Metti cosa?
G Nicol Metti, detta Mela…
V Si chiama così…Come dicevano gli antichi?
SDP Ca lu pane facianu culli fichi?
G Ma che dice?
SDR No, niente….
V Nomina sunt consequenzia rerum…
G Oh!
V Nel nome ci portiamo il nostro destino…
G Naturalmente lei non sa cosa si fa mettere…Ehm, ma che cosa mi fa dire, beata ignoranza? Volevo dire, lei ignorerà, naturalmente, che Nicol Mela Metti è una straordinaria influencer…E imprenditrice…
SDP Imprenditrice de che?
G Ha un’azienda che vende followers agli utenti dei social che vogliano aumentare i propri…
SDP Che vende?
V Lasciamo perdere…
SDP Già, laciamo perdere, cosa venda…Io non so cosa si faccia mettere, e cosa si metta lei, e chi sia proprio del tutto questa Nicole Mela Metti…Ma non è mica di Lecce, no, eh?
G Ma no, di Lecce? Ma che dice ?!? E’ del Nord, molto più a Nord…
SDP E qui siamo al Sud del Sud dei santi…No, perché a Lecce si capisce un’altra cosa…Si capisce la pizza!
G La pizza? La pizza come?
V Margherita? Quattro stagioni? Quattro formaggi? …Ma che dice? E che dice pure lei, socio?
G Lo ha detto lei, la pizza! Mica io!
V Che c’entra la pizza, adesso?
SDP E c’entra, c’entra! Se è quella che mi pare di aver capito, ho qualche vago ricordo adesso, entra la pizza, oh come entra!
G Ma che significa? Non fa mica la pizzaiola, mica la cameriera…
V Fa la influencer…E la venditrice di followers…Adesso…Prima faceva altro…
SDP Cioè? Influencer de che? Followers chi?
V Tutto quello che lei tocca, diventa oro! Oro e denaro…Per lei e per chi le sta intorno…
G Un modello di vita, un esempio di virtù, per le giovani generazioni….
SDP Va beh, lasciamo perdere lo dico io…Chè è meglio…
G Sì, lasciamo perdere, ché lei ha tanto da fare, adesso?
V Non esiti, si metta a disposizione, si metta all’opera…
G Si metta a disposizione di tutti!
SDP Ecco, mi mancava! Mi mancavano proprio, tutti questi qui!
Io comunque a questo punto mi permetto di aggiungere un nostro amico, un editore, salentino, che comunque vogliamo qui in giuria, Leo Longa, darà certo un minimo di dignità a tutti questi che ci avete portato, anzi, imposto…
Che faccio, confermo?
V Ma sì, confermi…Mi piace, questa dimensione letteraria…
G Confermi, e vada, vada ora….
V Si metta velocemente nonché alacremente subito all’opera. E ci sia pure lei, in giuria, a verbalizzare le decisioni che saranno adottate…
G Per domani mattina deve essere tutto pronto…Cominciamo alle dieci in punto, eh?!? Vada, vada…
SDP Eh vado, vado…
(esce farfugliando)
E allora, Nagrom…Mara Buttasangu…Nicole Mela Metti…Signoreiddio…Cu ni ascia bona…Devo subito andare a parlare con Leo Longa…Lo devo preparare …Ma no, forse è meglio di no…E io che credevo di farlo partecipare ad una giuria di illustri artisti e letterati…Sarà meglio non dirgli niente, mi sa, a questo punto…E chi glielo spiega, con chi avremo a che fare, domani? Sorta noscia, stamu ammanu alli fessa!
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(Mara Buttasangu e Nagrom litigano alla presenza di Nicol Mela Metti, Leo Longa, Il Gatto, La Volpe, e la Segretaria di Produzione, su chi fa il presidente di giuria.
LEO LONGA SEGUE LA “DISCUSSIONE” SENZA PARLARE, PARTECIPANDO SOLAMENTE CON I SUOI SGUARDI ATTONITI)
G Ok, ragazzi, siamo pronti, per le riprese?
MB Io sono prontissima…Quando vuoi…Fatemi un cenno, e la vostra presidente di giuria vi darà il via…
N Un momento, quale presidente di giuria? Sono io il presidente di giuria…
MB Eh? Ma che stai dicendo?
N E quale riprese? Doveva essere tutto in diretta…
V Ehm Cioè, questa era l’idea originale…Poi, abbiamo deciso di cambiare l’impostazione, per dare maggior significato e migliore risalto a tutta la nostra produzione…Facciamo di volta in volta le audizioni, un concorrente alla volta, poi alla fine di tutte quante, la giuria si esprimerà, scegliendo il vincitore…
SDP E noi cosa mandiamo in onda?
V Alla fine, faremo un ampio montaggio dei momenti salienti e manderemo in onda una sintesi completa in una lunga serata speciale…
G Ce li abbiamo, i primi partecipanti?
SDP I primi, sì. Alcuni…Quelli che ho trovato, ed erano disponibili, li ho convocati subito…Adesso…Gli altri, me lo direte voi, quando?
N Cioè? No, un momento, fatemi capire…Era la diretta, nei patti, e senza manipolazioni…Montaggi…Costruzioni postume…Infingimenti vari e trucchi eventuali…
MB Ma no, non rende…Non rende, e soprattutto non serve…
N Cioè? No, un momento, fatemi capire…Ho capito…Volete fare la solita operazione pilotata e commerciale, il vostro solito gioco che sacrifica i talenti al dio mercato, volete fare le solite manipolazioni genetiche a uso e consumo del business…Anche qui…Siete sempre i soliti…Anche da qui uscirà un prodotto prefabbricato e precotto, che butterete in pasto per sei mesi un anno ai consumatori, e poi ne farete un altro, da un’altra parte, sempre con il vostro sporco schema delle produzioni industriali vetero capitalistiche e neo globalizzate…
MB Ma che cazzo stai dicendo? Ti sei fumato il cervello?
NMM (FINO AD ADESSO E’ STATA CONTINUAMENTE AD AGGIUSTARSI LE CALZE, A TOCCARSI LE LABBRA, A SISTEMARSI I CAPELLI, A PROVARE A COME ACCAVALLARE LE GAMBE) Ah, fumare, si può fumare?
SDP Ma, dico, signorina, ha mai visto fumare in uno studio televisivo, nell’ultimo mezzo secolo?
NMM Ma, dico, intendevo ben altro…Volevo inserire un nuovo logo, nel pacchetto promozionale…Va beh, lasciamo perdere…Comunque il presidente mi aveva assicurato che sarei stata io a fare il presidente…Ma non importa…Non ci tengo…Mi fate vedere prima di cominciare le inquadrature che mi fate sul mio nail design ultimo grido, sulle mie extenscions nuovo modello, evvero, sui miei gioielli?
Primi piani, eh? Sempre in primo piano, mi raccomando…
G Ma i dettagli, le facciamo, i dettagli, stia tranquilla…
V Abbiamo già i contratti a percentuale con le aziende, tranquilla, stia tranquilla, è interesse nostro…
N Già, ci mancava pure un’altra pretendente, la fine portatrice di sponsor…Ma che schifezza è questa, che schifezza volete fare? Un’altra cantante da costruire dal nulla? Un’altra sedicente artista, di cui non si sente proprio il bisogno…E poi, era di arte nel complesso, non solo di musica, di arte e di cultura, doveva occuparsi questo concorso, in ciò trovando l sua originalità, la sua specificità…Questi erano i patti…
G Eh, e questo facciamo…La nostra nuova formula…
V Proprio così, il format per uscire dai luoghi comuni, dal deja vu trito e ritrito…
N Sì, cambiare tutto, fare finta di cambiare, perché nulla cambi…Poi tanto sceglierete solamente uno che vi serva meglio ai vostri interessi commerciali…se ci foste stati voi ai tempi loro, Lucio Battisti, Fabrizio De André, che ne so? Lucio Dalle…Rino Gaetano non sarebbero mai esistiti, avrebbero fatto un altro mestiere…No no, con me non attacca, sono io il presidente, e si fa come dico io, diretta, tutto in diretta, in vari momenti, compresa la discussione e la proclamazione del vincitore, o della vincitrice che sia, scelta per insindacabili meriti di talento artistico puro…
Tanto la musica è morta, ormai, e siete stati voi, gli addetti ai lavori, ad ucciderla…Un assassinio in piena regola, lento, ma graduale, un delitto perfetto, di voi sedicenti dotti, medici e sapienti, direttori artistici dei miei coglioni…
MB Hai finito di dire cazzate? Portaceli tu, i nuovi Lucio Battisti…O la nuova Carla Fracci, se preferisci…Ma poi, senti da che pulpito viene la predica…Non ci hai manco il pulpito tu, che cazzo predichi a fare? E insomma, basta…E vorrebbe fare pure il presidente di giuria…Il presidente sono io, che anzi dovrei fare il presidente del senato, senatore a vita almeno dovrebbero farmi, per i miei meriti artistici…
N LE FA IL GESTO DEL DITO MEDIO
MB GLI FA IL GESTO DELL’OMBRELLO
SI AVVICINANO PERICOLOSAMENTE, GRIDANO, SI INSULTANO, VENGONO ALLE MANI (GLI ATTORI IMPROVVISINO IL FINALE DELLA SCENA A LORO PIACIMENTO)
5
LEO LONGA
(ESCE ED ENTRA IN SCENA IN MONOLOGO)
Il nostro Salento è diventato un laboratorio sociale e culturale, ricco di esperienze, e di fermenti, di discussione e partecipazione popolare, su problemi e questioni che non riguardano solo noi, qui, ma riguardano tutti dappertutto, perché sono direttamente connesse al futuro della democrazia, e al futuro stesso delle giovani generazioni.
Parliamo di rapporto con l’ambiente, con il territorio, della salute delle persone e dei diritti delle future generazioni, il rispetto della loro dignità sociale e culturale.
Parliamo dei diritti della natura come biodiversità eco-sociale di esseri viventi ed elementi vitali per la sopravvivenza umana.
Pensiamo alla vicenda dei nostri fratelli ulivi abbattuti in nome della frode Xylella, alla questione del mafiodotto TAP,, al dramma dell’ ILVA di Taranto, all’impatto ambientale della centrale a carbone di Cerano, all’inquinamento del Polo petrolchimico di Brindisi, agli effetti della presenza di Colacem a Galatina, alle discariche, all’uso dei prodotti chimici in agricoltura che hanno desertificato la nostra terra.
In tutto questo contesto, la cultura gioca un ruolo importante, in termini di consapevolezze condivise, e di impegno a difesa dell’ identità della nostra comunità, per tutti quelli che si battono, a vario titolo e a vari livelli, per una convivenza sociale ed ecologica più giusta, rispetto a questa in cui gli interessi economici hanno conquistato il primato nelle decisioni pubbliche.
In cui comandano i profittatori, gli speculatori, i lobbysti, gli affaristi del mercato dei titoli spazzatura, della globalizzazione selvaggia, e i politici loro camerieri.
Io credo nella cultura, penso che essa sia l’unico modo per raggiungere una lucida determinazione.
Credo nei libri, nella poesia, nella letteratura.
E mi ritrovo in una pseudo giuria di un sedicente concorso, immolato televisivamente allo spettacolo più becero, che si capisce subito che sia solamente un’altra speculazione, un affronto alle capacità più importanti, e ai meriti del vero talento.
Invece adesso mi ritrovo qui in mezzo a pazzi e a pazze, che si credono chissà che cosa, e invece sono solamente maschere artefatte, schegge impazzite di un mondo che ha perso le sue misure più autentiche, i suoi valori più importanti.
E io dovrei ora discutere con queste e questi?
Ma che cazzo ci sto a fare io qui?
6
(Esterno giorno, davanti un bar. Ci sono Cristina e Ginetto. Si guardano a lungo senza parlare, in un misto di imbarazzo ed emozione)
G Va bene qui?
C Il bar?
G E cosa, se no?
C Tu…Proprio tu…Non so se vai bene tu, adesso, qui…Mende sta scornu…
G E’ normale, signoreiddio, quanti anni sono passati?
C Tanti…Troppi…
G L’ultima volta, in un bar fu…Un pochino più a Nord, diciamo così…
C A Brembo Nord…Ma non cominciare con i ricordi, ti prego…
G Per il futuro, Ttina, non per il passato…
C Mi mettono tristezza, i ricordi…Queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo….
G Ma smettila di recitare! Devi sempre recitare, tu?!? Devi sempre fare un personaggio? Guarda che poi ti confondi, poi non sai più nemmeno tu se stai fingendo, o se stai facendo sul serio, se si tratta di realtà, o di finzione…
C Ma perché, qual è la verità? Quid est veritas? E poi, questo è il teatro della nostra esistenza, queste le maschere, queste le persone, che ci mettiamo addosso, per non farci riconoscere, per poter continuare a vivere…
G Ma niente Ma niente avviene mai per caso…Bisogna solamente capirne il perché, trovarne un senso…
C A questa storia…Anche se un senso non ce l’ha…Lo sapevo che l’avresti detto…
G Eh già, siamo ancora qua…
C Sapevo che l’avresti detto, anche questo, ora, lo sapevo, lo sapevo, non sei cambiato in niente, tu parli sempre con le frasi delle canzoni…Sei sempre stato così…Fin dal primo giorno, da quando mi parlavi, mi cantavi cioè, a modo tuo, turcinieddrhi…
G Ti ho amato tanto, ti ho amato tantissimo, sai?
C A modo tuo, forse…Io no, io ti ho amato davvero…
G Eh, tu non te lo volevi prendere, il turcinieddrho…(sorride)
C (sorride) Non mi piacciono, li turcinieddrhi…Ma poi, dico, va bene, tutti gli innamorati hanno la loro canzone, ma noi, noi proprio questa, dovevamo avere?
G Eh, era la festa te li tre santi, e li leccesi tutti quanti…. C’eravamo anche noi, alla festa noscia, mamma lu cautu, il nostro primo appuntamento, all’ Alvino…
C Non mi piacciono i ricordi, questo strascico di morte che noi lasciamo vivendo….
G L’ultimo, a Brembo Nord…Quanti anni sono passati? Ttina, quanti?
C Tanti, te l’ho detto, tanti…Troppi!
G Eh, gli anni passano, e non ci cambiano….E allora noi ora del presente parliamo…Ma che ci facevi tu, alla tv?
C Per superstar, per il concorso…
G Ah ecco…
C Sì, Ginetto, ma non per me, figurati se mi metto a fare queste cazzate, io…Sono un’attrice di teatro, io…Mica una velina, mica una meteorina…
G La solita indisponente…Guarda che è un concorso serio, e poi aperto a tutte le arti…
C A tutte le arti, sine, sacciu…E niente, avevo solo accompagnato uno…
G La solita superba, piena di sé, ed egoista…Egoista e traditora…Ecco…Traditora…
C Ho apprezzato la concordanza ad genus…Notevole….Che vuoi fare, un litigio postumo?
G Non ne abbiamo più riparlato…
C Non abbiamo più parlato proprio…E’ diverso…
G Perché, Ttina, perché…Perché è successo, cioè, perché non è successo, che siamo stati insieme…
C Non lo so…Ma che importa ora? E proprio adesso dovremmo riparlarne…Io, comunque, a Brembo Nord, c’ero venuta…
G Ma poi poco dopo te ne sei andata…Perché, Ttina, perché?
C Non lo so nemmeno io…O forse lo sapevo troppo bene, e non volevo dirmelo…
G E chi è questo uno con il quale ‘stamattina eri in tv?
C Uno….
G Uno chi?
C Uno che avevo accompagnato…Un impresario, va spesso in tv per lavoro…
G E perché dovevi accompagnarlo?
C Perché lo accompagno agli appuntamenti importanti di lavoro….Uffàhhhh…Che cazzo mi fai l’interrogatorio? Mica ti devo dare spiegazioni, io…
G Va bene, tanto ho capito… Ho già capito tutto….
C Tu capici sempre tutto, dici, e poi non capisci mai niente…Almeno di me…
G Sei rimasta sempre qui, in tutti questi anni?
C Sì, sempre qui…A parte qualche corso, qualche concorso…Ma poi sono sempre ritornata…A lavorare, poco, a dirla tutta…
G E ora?
C Ora niente…Come prima…Ogni tanto mi chiamano, ogni tanto lavoro, e poi per il resto leggo, studio, non ho mai smesso di voler imparare…
G Vivi sola? O con qualcuno? O con “uno”?
C Ah ah e che palle! E che te presa la fissa, mo? …E tu?
G Io? Mah, esco con una…
C Esci come? Esci che?
G Eh usciamo…Ogni tanto, con gli amici in comune, qualche serata divertente…
C Ma guarda che non me ne frega niente…
G E allora perché me lo hai chiesto?
C Ma non te l’ho chiesto mica…
G Come, non me l’hai chiesto? Me l’hai chiesto, me l’hai chiesto…
C Ma no, intendevo dire, tu, sei rimasto qua?
G No, no….Al Nord, sono rimasto, sempre là….Fino a qualche giorno fa…Sì sì ogni tanto sono tornato, a Natale, a Ferragosto, robe così, pochi giorni, sempre, se non poche ore…
C Manca ancora un po’ a Natale…
G Di lavoro, mi occupo di comunicazione…Organizzo eventi…Faccio le campagne pubblicitarie…Un mio cliente ha aperto un resort qui nel Salento, cioè lo aprirà questa estate…Fra qualche mese, insomma…E io sto già pianificando la campagna di comunicazione, una missione di una settimana, ‘stamattina ero venuto in tv a parlare di questo…Io…
C E ne avevi parlato?
G No, è che…
C Che? Che cosa?
G E’ che…
C Che cosa, insomma?!?
G E’ che quando ti ho rivisto, non ho capito più niente…Un tuffo al cuore, questo, esattamente questo, una botta di vita…
C Ecco, poi sarei io quella che recita…Ma se hai fatto pure finta di non riconoscermi…
G Ero rimasto paralizzato dall’emozione…L’ emozione non ha voce…
C Sehhh (ride di gusto)…
G Che c’è ora…
C No, è che, diciamo così, ho apprezzato la citazione…Comunque, canzoni a parte, hai visto troppe fiction Mediaset, in questi anni, vero?
G Lavoro…Per lavoro…Solo per lavoro…E tu comunque hai letto troppe poesie….
C Le poesie non sono mai troppe…La poesia è l’ultima cosa rimasta ancora capace di prendere la mente e farci fremere il cuore…La poesia, e il teatro…Il teatro, che è poesia…Che è la vita!
G (mima il gesto) Devo applaudire?
C Ma no…Sei dispensato…E comunque ancora, se non venivo io a salutarti…
G L’avrei fatto io subito dopo, appena ripresomi…
C Ma no, no…Se non venivo io, tu facevi finta di non avermi riconosciuto, e te le andavi…
G Mah…Se…Se….Se mi fossi ripreso, ecco…Non lo so…Beh, tanto sei venuta tu…Ma è come se avessi sentito i battiti del mo cuore, se mi hai sorriso, da lontano, e poi mi sei venuta vicino…
C Più prosaicamente, ho sentito i morsi della fame…E non volevo andare al bar da sola, ché quando capita non pigliano pace, tutti i rattusi che ci bazzicano, rattusi di tutto il mondo, unitevi, appena ne vedono una da sola…E non c’avevo voglia i stare a sentire le cazzate che dicono in occasioni simili…
G E l’ uno…?!?
C L’uno è in riunione…In riunione, si dice così, no? Ne avrà per qualche ora, mi ha detto…E devono stare da soli per il marketing…
G…Ed eccoci qua…In un bar, a Lecce, con i turcinieddrhi, cominciammo, qualche decennio fa… In un bar, a Brembo Nord, con i tramezzini, appena qualche mese dopo, continuammo…
C E in un bar finiamo ora, a Lecce, con i rustici e i calzoni..E il pasticciotto…
G Finiamo, scusa, in che senso?
C (sorride)…Mah, e chi lo sa? Fai tu…(sorride)…Mi dai solo cinque minuti?…Cché devo fare una telefonata…E poi vado un attimo a darmi una rinfrescata…
G Ma a chi devi telefonare?
C Aha ahhhhh…E dagli…Che fai, sei già geloso?
G E’ un lusso che non posso permettermi…
C Questa va già meglio…’Stavolta mi sono sbagliata, Mi pensavo che avresti detto: la gelosia è un sintomo d’amore…
(insieme) al quale non sappiamo rinunciare….
(sempre insieme) le conseguenze spesso fan soffrire…
G Sì, ma quella era l’eccitazione, non la gelosia…
C E sempre la stessa cosa è…Aspettami qua, Ginetto, torno subito…
(esce)
G (rimane solo, va di fronte al pubblico)
6 MONOLOGO GINO
Ogni volta che ritorno a Lecce, per pochi giorni, per poche ore, vado sempre
comparando quella che era la mia città e quella che è diventata qualche decennio dopo…
Mi sorprendo a ritrovare ricordi, magari di un istante, che sembravano dimenticati per sempre e che invece sono rimasti indelebili….
Quel giorno per la prima volta con la Ttina ci eravamo dati il nostro primo appuntamento, all’ Alvino…
Il nostro primo appuntamento diventò la lunga notte del nostro amore….
Mentre andavamo verso il mare, la radio passava Turcinieddrhi dei Sud Sound System, e io mi fermai, di lato sulla strada, e ci baciammo, ci baciammo a lungo, un bacio dolce, lento, profondo, il nostro primo bacio…
E poi ecco, adesso, mi ha fatto ricordare di Brembo Nord….
Io ero ripartito, avevamo deciso dopo qualche giorno, che lei mi avrebbe seguito, avrebbe lasciato tutto e tutti, e sarebbe venuta a vivere con me, a Milano, presto, il tempo di organizzarsi…Solo che i giorni passavano, e lei non lo faceva…
Poi, all’improvviso, una mattina, mi telefonò, mi disse che stava partendo con un suo parente che doveva venire a Milano…
E io le avevo detto di farsi lasciare ad un casello vicino Milano, inventando la scusa ulteriore che doveva incontrare là una sua amica, sempre per lavoro, al bar, al ristorante…E avevamo deciso così…Ed io ero arrivato in anticipo, in grandissimo anticipo, e mi ero sistemato dietro alla vetrata, a prendere un caffè dopo l’altro, e l’aspettavo, non vedevo l’ora che arrivasse, e temevo che anche questa volta, questa volta che ormai c’eravamo, a rivederci, poi alla fine non sarebbe venuta…
E invece, invece, ad un certo punto, anche se non l’avevo vista entrare, l’avevo sentita arrivare…
“Guarda!”, le avevo detto, a voce bassa, ma decisa, senza fissarla, prima che mi salutasse con un caldo e partecipato-Ciao, Ginetto!—“Guarda come passano veloci le auto sotto di noi. Appaiono per un attimo e subito dopo sono già scomparse, portandosi via quelli che ci sono sopra, le loro gioie e i loro dolori. Pensa, pensa a quante storie passano veloci e se ne vanno via per sempre, in un attimo appena…”.
“C’è molto di affascinante, tanto di terribilmente strano in tutto questo, non trovi?”, avevo continuato, vicino al suo respiro, mentre aveva preso ad accarezzarmi anche con l’altra mano il viso, su cui spiccava la barbetta di due giorni lasciata apposta…
Quando mi ha fatto cenno di sì con la testa, avvicinandola di più alla mia, allora non sono riuscito a dire più nulla…
(Ginetto si allontana, si defila, mentre ritorna in scena, come se di nascosto, Cristina, e si rivolge al pubblico)
6 MONOLOGO CRISTINA
Sciiisc….Ché mi ricordo tutto pure io…
…Il nostro primo bacio, che durò tutto quanto senza fiato, senza soluzione di continuità, quanto la canzone dei Sud Sound System dell’ autoradio in macchina, con l’accompagnamento dei battiti tachicardici, si può dire tachicardico? Ma sì, chi se ne frega, con i battiti accelerati e anzi impazziti dei nostri cuori che facevano da ulteriore accompagnamento reggae alle note della musica…
E la nostra prima volta che facemmo l’amore, poco dopo, al mare, sulla spiaggia deserta, una notte intera, una breve eternità, un frammento…
E fui io, me lo ricordo, a volerlo fare, fosse stato per lui si era già appagato con il primo bacio, forse era confuso, forse timido, vai a sapere, ma che uno? Dammi mille baci, uno, un altro, un altro ancora, dammeno cento, dammene mille, e quando li avremo finiti a mille, dammene ancora un altro, e poi un altro ancora, e poi altri cento, e poi altri mille…E poi…
Lui capì, quando lo baciai in un altro modo, prima senza quasi farmene accorgere, e, quasi come se per caso, mi avvicinai a lui, mi strinsi a lui, in un altro modo…
Beh, aveva poco da capire…
Ma aveva perso tutta la baldanza eroica dei suoi turcinieddrhi, era quasi impaurito, adesso…Disse che non sapeva cosa fare…E io gli dissi che glielo avrei suggerito io…Poteva stare tranquillo, gli avrei rinfrescato io la memoria…Disse poi che stavo sbagliando…”Stai sbagliando, Ttina, stai sbagliando assai’, mi disse, ma quando già ansimava, quando già, e stavolta per davvero, non capiva più niente, e le parole si perdevano sulle onde del mare, dove scrivemmo poi sull’acqua, affidammo al vento che nemmeno c’era, le nostre promesse, ma dopo, dopo, dopo che io gli risposi “E chi lo sa?” e poi gli feci capire che non c’era più niente da dire, in quel momento, ma c’era ben altro da fare, che parlare, avremmo ripreso a parlare dopo, dopo…
Fu bellissimo. Fu l’unica volta.
Sarà per questo, che fra noi ci fu una sola lunga notte d’amore, che fu così bello?
A Milano, per quei pochi giorni in cui, poco tempo dopo, dopo che lui ripartì e io, la fine, sia pur titubante, lo raggiunsi, non funzionò.
Non successe niente, ecco, proprio niente, non funzionò, diciamo così…
Me ne tornai a Lecce dopo due o tre giorni.
Fine di un amore, o forse fu solo sesso, quel sesso fragile e violento, sfrenato quanto divino, di quella lunga notte al mare?
E chi lo sa?
Forse troppo giovani, eravamo, troppo giovani e poco maturi…Forse c’erano di mezzo troppe altre situazioni, e io non riuscivo a gestirle…E troppi, troppi problemi…
La nostra storia finì là.
Non c’è mai una ragione, perché un amore debba finire, direbbe lui…
Non ci vedemmo, né sentimmo, né niente mai più…
E oggi, dopo tanti anni, chi ti vado a rivedere, chi ti vado ad incontrare?
Ma dai…
Che fanno certi amori? Buona questa, ‘mo gliela dico io, io a lui….
6 RIPRESA
C Ginetto, eccomi…
G Fatto? Bene, allora andiamo a mangiare un boccone…
C Pure più di uno…Ho una fame…
G …Che ti mangeresti pure li turcinieddrhi…
C Non mi piacciono, i turcinieddrhi…
G Ti piacciono, ti piacciono…Dai, ché tutti questi ricordi, mi hanno fatto venire fame pure a me…Ho bisogno di sostentarmi, se no, l’emozione non la reggo…
C Ma l’emozione non ha voce…
G Sì, ma fa venire voglia…
C Di mangiare?
G Sì, e pure di altro…
C E andiamo a mangiare, allora….Certo che ti sei sprecato, potevi almeno portarmi al ristorante…
G Niente, bar fu, bar è stato, e bar sarà…
C Ad un bel ristorante a mare…
G Che fai, sfotti?
C Ma no…E’ che…E’ che … (esita, tentenna, gli fa il verso)
G Cosa? E’ che, che?
C E’ che (sorride) E’ che certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi, e poi ritornano…
G (sorride) Che fai, mi pigli per il culo?
C Ma no, ma no…Dicevo così per dire…Andiamo, dai…
(si defilano, in fondo alla scena)
6 INTERMEZZO
( in scena Pennaasfera)
MONOLOGO PENNA ASFERA
( al telefonino)
Una bomba, direttò…Spetta, mo ti dico…Allora, il concorso…ma sì, Superstar, è appena cominciato, ed è già finito…O meglio lo hanno sospeso…Riprende domani, forse…Tutto in diretta… La Mara Buttasangu e Nagrom hanno litigato di brutto, sono venuti alle mani, stamattina… Per chi doveva fare il presidente, per come dovevano organizzare le audizioni…Ora scrivo tutto, eh? Volevo solo preannunciarti questo scoop, ce l’abbiamo solo noi…Sì, sì, ho verificato….Ho un testimone attendibile che mi ha raccontato tutto, ora faccio il pezzo…
Ma dai, direttore, come non ce ne frega un cazzo? Dai, direttore, ce l’abbiamo solo noi….Fammi fare sto pezzo, ti prego, dai, vedrai che è una bomba, avremo centinaia di migliaia di contatti in tutta Italia…Le nostre pagine social di leccecronaca.it esploderanno…Prepara il titolo, dai, ti prego…Come, non ce ne frega un cazzo di queste minchiate? Dai, direttore…Ci metto un quarto d’ora…
Come, siamo un quotidiano serio, non siamo mica Novella Tremila…Sì, sì, e tu non sei un signorino, un signore sei…Dai, direttore, fammi fare…Grazie, grazie, ora mi metto scrivere, fra mezz’ora mando il pezzo…Grazie, a fra poco…
6 MUSICA
6 MONOLOGO PENNAASFERA BIS
Fatto direttore, hai visto, nemmeno mezz’ora e ce l’hai già in pagina…”A superstar vedono le stelle”, mi piace il titolo…Io ci metterei pure ‘Nagrom e Mara fanno a botte prima della diretta tv’…Va beh, fai tu…Ah, c’ho pure le foto….Dai, impagina, le foto poi le metto io…Una bomba, direttò, ‘stavolta facciamo il botto…Come, non ce ne frega un cazzo di queste robe qui? Ma dai, vedrai, vedrai, dai che mando le foto…Come minchiate, dai?!?
(ESCE)
6 EPILOGO
(RITORNANO IN EVIDENZA CRISTINA E GINETTO)
C Beh, ora devo proprio andare…
G Beh, è stato bello rivederti…
C E ora che mi hai rivisto?
G Rispondi tu per me, tu sei più brava, sei tu l’attrice…
C Va bene, rispondo io…Vieni un po’ qui…Qui, più vicino…Più vicino ancora…Chè devo dirti una cosa…
G Ma non dovevi proprio andare…
C Infatti, devo scappare, ma prima devo dirti una cosa…Anzi, te l’ho già detta prima…
G Cosa? Quando?
C Prima, poco fa…Certi amori…
G Ttina, che fai?
C Rispondi tu per me, tu sei più bravo, sei tu il comunicatore…
G Ma che devo comunicare? Io non mi ricordo niente…
C E mo ci penso io, a rinfrescarti la memoria…
G Ttina, che fai?
C Niente, vediamo di farti ricordare qualche cosina…
G Ttina, stai sbagliando, stai sbagliando assai…
C E chi lo sa?
(si baciano a lungo)
7
(Mara Buttasangu, Nagrom, Nicol Mela Metti, Leo Longa (quest’ultimo con davanti un ‘cavaliere’ con su scritto PRESIDENTE, non parlerà mai in questa scena, farà solamente espressioni del viso significative dopo le battute più importanti, a suo piacimento, seduti. Il Gatto, La Volpe, e la Segretaria di Produzione, in piedi)
SDP Ecco qua, fra i due litiganti, il terzo gode…(sistema il ‘cavaliere’) Ecco fatto!
NMM Gode? Chi gode?
G Leo Longa!
NMM Gode…Gode…(rivolta a Leo) Come gode lei?
V Ma no, Nicole, era in senso metaforico…
G Una metafora…
NMM Questa mi mancava…Come si fa a godere con un metafora?!? Con una meteorina, magari…
V Stia calma…
G Va beh, soprassediamo
NMM Godiamo con una metafora sopra una sedia?
(si siede su di Leo Longa buttandoglisi addosso)
G Ma che fa?
NMM …L’ha detto lei ‘soprassediamo’….
G Lasci stare, lasci perdere il nostro presidente…
NMM Quale presidente?
V Cediamo alle ingerenze esterne!
G Alle imposizioni…
SDP Quali ingerenze?!? Quali imposizioni?!? Qui a Telerama facciamo le cose serie…Ci battiamo per il nostro Salento, facendo informazione, per la comunità, per la difesa del territorio…Un concorso talent lo vediamo in questo senso e basta, vi notifico le direttive appena avute dal presidente
NMM Quale presidente?
SDP Il presidente di Telerama, che ha disposto che il presidente della giuria di Superstar sia un uomo di cultura, non di spettacolo, come Leo Longa
NMM Eh no ehh?!?
(si alza, si agita)
Nah, nah, nooooohhhh
(impazzisce si mette a cantare davanti a Leo Longa il ritornello dei giovani di Forza Italia)
Un presidente, c’è solo un presidente, un presidenteeeee, c’è solo un presidenteeee
(si sposta davanti a SDP)
Un presidente, c’è solo un presidente, un presidenteeeee, c’è solo un presidenteeee
G Stia calma, si rimetta al suo posto, ché dobbiamo cominciare con le audizioni. Noi ce ne andiamo, fate voi, vi faremo entrare uno alla volta i concorrenti
V Lasci stare, lasci perdere….Eh, diciamo i candidati, ecco, i candidati, ché è meglio…
N Prendo atto delle direttive
MB Non capiamo, ma ci adeguiamo
N Ma parla per te! Perché mi ci vuoi coinvolgere? Qui se c’è una che non capisce, questa sei tu
MB Io parlo a nome di tutti i membri della giuria
NMM Membri? Quali membri? Parla per te, ha ragione lui, io il membro non ce l’ho…
MB Beh, io c’è l’ho!
Ma che cazzo mi fa dire ‘sta scema?!? Ma portatemela via…
G Mela…
V Mela via! Mela dia….No, dico, su, Mela, via…E stia un po’ calma!
MB Quando sente di membri, anche metaforici, questa non capisce più niente…
N Strano, hai letto Freud pure tu?
MB Io so per fatti miei…E quella, quella è laureata all’università della strada…
NMM Ma a Milano Due non c’è l’università…Mi hanno sbattuta in un appartamentino a Milano Due…Ci sono tante persone influenti, sì…Ma a Milano Due, l’ Università non c’è…A Milano Due, in culo ai lupi…
G Mela…
V Mela via! No, dico, su, Mela, via…E stia un po’ calma!
SDP Beh, io devo lasciarvi, ho da fare tanto altro…Cominciate pure!
G E noi andiamo a concludere col megasponsor…Noi ce ne andiamo, ma sia fatto entrare dunque il primo concorrente…
V Il primo candidato…
G E, come si dice?
NMM Comincia ora la scalata al tuo mmmlione!
G Ma no…
V Si dice: e vinca il migliore!
8
(SDP e Ginetto, interno ufficio, parla solo lei)
SDP Scusi il ritardo….Con questo concorso Superstar mi stanno facendo impazzire! E oggi non è proprio giornata…Ma Lei, non si preoccupi, ho già messo tutto all’attenzione del direttore marketing di un’agenzia di pubblicità che collabora con noi, e ho già preparato un progetto di comunicazione, che poi lui le ufficializzerà, alle nostre migliori condizioni, sia economiche, sia di visibilità…Solo che adesso non può riceverla, abbiamo avuto problemi di fatturazioni, di budget, insomma, è in riunione con il nostro presidente, ecco, bravo, sorrida, cose che succedono, sorrida e stia tranquillo, è già tutto a posto, manca solo la firma, che farete poi voi…
(le squilla il cellulare, risponde)
Buongiorno, signorina Cristina…No, non mi disturba affatto, lei non disturba mai, cioè, sono con un cliente, e un cliente importante, ma mi dica, mi dica pure…
(rivolta a Ginetto, col telefonino aperto)
Mi scusi un attimo, signor Ginetto, eh? Sono di nuovo subito da lei…
(riprende al telefono)
Eh già, signorina Cristina, per forza non le risponde mai…Il direttore marketing dell’ agenzia di pubblicità è in riunione…In riunione col nostro presidente, ne avranno per tutta la mattinata…Hanno staccato tutti i telefoni…E che ne so io se il direttore viene a casa per pranzo?!? Non so mica quando finiranno….No, non posso entrare, non posso disturbarli…Comunque appena finiscono, quando finiscono, gli dico di telefonarle subito, eh? Stia tranquilla, sì sì, stia tranquilla!
(chiude la conversazione, torna a rivolgersi a Ginetto)
Scusi, eh?!? Era la moglie, la compagna, la convivente del direttore marketing dell’ agenzia di pubblicità che collabora con noi, proprio quello del suo progetto…
Dunque, stavamo dicendo?
Ma perché non ride più?!?
Eh che ne so, io, perché fa quella faccia? Che ne so se è la moglie, o la convivente? Insomma, è la donna del direttore…Scusi, ma dovevo proprio risponderle, senza con ciò disturbarla, disturbare il nostro colloquio di lavoro…
Dunque, stavamo dicendo?
Ma che fa, va via? Ma perché va via ora?!?
(Ginetto esce)
Mah…Stamattina sono tutti così strani…Cosa avrò fatto di male? Boh…
(le squilla il cellulare, risponde)
Ah, Cristina, ma non è ancora uscito, e lei mi ha chiamato un minuto fa…Ah, come, con chi sono? Ah, con chi ero prima, vuol dire, perché se ne è andato via subito, boh, ha fatto una faccia, subito dopo che avevo finito di parlare con lei, e se ne è scappato…No, non c’è più adesso…Sì sì, mo le dico con chi ero, allora, sì sì Ginetto, con me c’era il signor Ginetto, uno di Milano, cioè è di Lecce, ma sono tanti anni che lavora a Milano, si è sistemato bene, è il fidanzato storico di Lady Connie, una ricca vedova inglese che vive a Milano, che è un’imprenditrice del settore turistico, è pure il suo datore di lavoro, cioè lui, oltre a fare l’amante di Lady Chatterley ah ah ah eh sì, sì, non fa il guardiacaccia, ah ah ah Fa l’uomo di affari, insomma le sistema le cose…eh eh eh ah ah ah sì, le sistema tutto per bene eh eh eh ah ah ah proprio tutto quanto….E ora l’ha mandato a Lecce, perché hanno acquistato un residence di lusso qui nel Salento, cioè vogliono ristrutturare, vogliono costruire cioè, lei ha acquistato, lui le sbriga solamente le pratiche burocratiche e organizzative, insomma, l’ha mandato a Lecce a organizzare il lancio dell’iniziativa, per questa estate, quando apriranno il residence, e lui è venuto qui da noi in tv a preparare la pubblicità… Scusi, ma è successo qualcosa?!? Perché sta gridando ?!? Ma cosa dice? Ma cosa grida, sento benissimo! Cioè, perché ora non parla più…Cioè, perché grida di nuovo? Eh mannaggia….
(si rivolge al pubblico)
Mi ha chiuso il telefono in faccia…
Mah…Boh…
Ma io le ho risposto, le ho detto sempre tutto quello che mi aveva chiesto…
Mah…Stamattina sono tutti così strani…Cosa avrò fatto di male? Boh…
Mah…Boh…
Avrò forse detto qualcosa di sbagliato?
(esce)
8 – EPILOGO
(Entrano Chiara Evangelista, Dolceesalata, e Saxboy)
CE Beh, coraggio, domani tocca a voi…Siete pronti? Proviamo un’ultima volta…E dai, carichi…Carichi, spaccate!
( DES e SB non dicono niente, cominciano a cantare e suonare, fanno – e ‘stavolta fanno tutto benissimo – esattamente questo
https://www.youtube.com/watch?v=j09qm49ALx4 )
9
(MAMMA NO TAP IN MONOLOGO DAVANTI ALLA PORTA APERTA DELLA STANZA DOVE LA GIURIA E’ IN RIUNIONE)
WOW! Ma che meraviglia!! Sfavillante!!! Mica come un posto per ballare improvvisato sulla spiaggia… Mica come un barbonaggio teatrale per le vie del centro…Mica come un balletto nella palestra della scuola elementare…
Grazie, grazie, grazie per l’ O-P-P-O-R-T-U-N-I-T-A’.
E che vi fanno a voi i vari X factor, Saranno famosi, Italia’s Got Talent… ?!?
Si percepisce da subito che questo è un TALENT che ci cambierà la vita:
già, sempre che, qui nel Salento, intanto riusciremo a sopravvivere!
O ne uscirà un altro Sferaebbasta?
O produrrà l’ennesimo fenomeno mediatico da milioni di euro globalizzato e “desalentinizzato” sfruttato dal manager di turno?…Sempre che sopravviva!
E qui resterà il Sud dei Sud dei Santi, le briciole di effimera notorietà e la MORTE LENTA, dove ci perderemo tutti quanti.
Arte è cultura, radici, amore per la propria Terra. Arte in Salento è urlare a squarciagola il dolore delle ferite subite, è togliersi il paraocchi del successo da tormentone di un’ estate e via nel dimenticatoio della MORTE LENTA.
Giudici che giudicate…
Giudicate il pianto di questa terra abusata e martoriata dalla multinazionale di turno che guarda solo al profitto e calpesta la nostra identità!
Telerama che organizzi…Sposta l’obiettivo di quella telecamera da queste fredde luci accecanti che colorano ogni angolo di mondo degli stessi colori di Hollywood e torna, ritorna, come hai fatto spesso, a puntarle su questo mondo nostro!
Lecce non è Hollywood…Sposta l’obiettivo sui colori veri che rendono unica questa terra che da sempre ha tenuto in vita voi ed il vostro lavoro.
I colori del Salento sono la vera arte da promuovere! Il verde dei campi, l’azzurro del mare, l’argento degli ulivi, non lo sfavillio artificiale di questo palco anonimo.
E voi, artisti che cantate…Cantate i fumi dell’ Ilva, di Cerano, della Colacem che ci avvelenano…
E voi, artisti che danzate…Danzate le curve del progetto della 275, che si snodano sinuose fra una discarica di rifiuti tossici e l’altra.
E voi, artisti che recitate…Recitate lo scempio del Mafiodotto Tap che ci sta strappando via sicurezza, futuro e libertà.
Volete l’arte da promuovere e valorizzare? ECCOVELA! E’ fuori da quelle finestre oscurate che sostituiscono la luce del sole che scalda e dona vita con quella dei vostri potenti fari portatori di finzioni e di illusioni!
10
(M A DES G si incontrano dopo aver fatto le loro audizioni al concorso)
DOLCE E SALATA …Ragazze, ragazze!!! Che figata!
GIORGIA: …Le luci, il palco. Mancava Maria De Filippi, e sarebbe stato subito “Amici”!
DOLCE E SALATA: …Mancavano i manzi e sarebbe stato subito “Uomini e donne”
ALEX: Ma sempre a….mangiare pensi?
DOLCE E SALATA: Perché? Tu non hai fame? Una fame arretrata di manzi?
(Ridono)
MATILDE: Beh, com’è andata?
ALEX: Io ho fatto un ballo… da sballo!
DOLCE E SALATA: Io ho fatto tremare i polsi…
GIORGIA: l’importante è che tu non abbia rotto i vetri e… Perforato i timpani!
(Ridono)
DOLCE E SALATA: Dai, bitches, ci pensate che questa potrebbe essere la chiave di volta della nostra vita?
ALEX: Sì, per non sbarcare più il lunario ma per puntare alla luna…
GIORGIA: …Il momento di buttar giù le maschere e mostrare il volto…
MATILDE: …La presa di coscienza dell’io che, frammentato, si ricompone
ALEX: Poi si chiede perché non ha ancora un ragazzo!
(Ridono)
DOLCE E SALATA: dai, ragazze, stasera… Si sboccia!
(escono)
11
(Al bar-tabaccheria Leo Longa, che tace fino all’ultima battuta finale, si esprime con le espressioni del volto, nei punti indicati con i puntini, e Pennaasfera, seduti ad un tavolo. Poi di volta in volta entrano ed escono 11 A MAMMA NO TAP
11 B N MB NMM 11 C 1 X 2 F G 11 D C G)
PAS Beh, presidente, qui non ci vedrà nessuno egli altri, e, se pure ci vedono, nessuno potrà sospettare, sembrerà un incontro casuale in un caffè…
…
Ormai ci siamo…
…
Dopo quasi una settimana di audizioni, mi risulta che abbiate finito di esaminare tutti i concorrenti…
…
Ok ok i candidati, tutti i candidati, e quindi ora dovete proclamare il vincitore di Superstar…Come dicono nei film americani alle giurie dei processi, avete raggiunto l’accordo per la sentenza?
…
Come no? Ma dai, presidente, lo so che lei lo sa già chi vincerà…
…
Suvvia, me lo dica…
…
A me lo può dire…
…
E dai, mi faccia fare questo scoop…
…
E va beh, comincio lo stesso a preparare il materiale, per quando ci sarà l’annuncio ufficiale, domani mattina, no?
…
ok, ok mi porto avanti col lavoro…Ma…Nemmeno un cenno, un accenno, un’indicazione…Non lo dico a nessuno, che me l’ha detto lei…
…
Ma sì, dai, come non lo sa? Lo sa, lo sa…
E…
E va bene, non lo sa…
Però, dai…Qui siamo tranquilli, è un posto tranquillo, questo…
A differenza del vostro concorso…
Certo che ne sono successe di cose, in questi giorni…
Devo solamente fare un’ ulteriore verifica, ma, fra le altre cose, e questa è una notizia, ho scoperto che Lady Connie, l’ Inglese milanese, non farà più il mega resort qui da noi…E’ stata contestata dagli ambientalisti, non compra più niente e non ristruttura più niente, e anzi ha licenziato in tronco il suo uomo di fiducia, che è poi anche il suo uomo proprio, il suo fidanzato, cioè, lo era, un tal signor Ginetto che aveva mandato qui a preparare i preliminari dell’operazione e a imbastire le strategie della relativa comunicazione…
…
Eh, presidente…Che te lo dico a fare…
…
Che giornalista sarei se non sapessi sempre tutto…Sì, ma non è questo, la vera ragione è che Lady Connie e Ginetto hanno rotto…
…AGGIUNGE IL SEGNO DELLE CORNA
Esatto! Ah, l’ha saputo pure Lei?
…
Eh sì, non so bene che cosa sia successo fra di loro, ma so che l’azienda di famiglia si è sciolta, allo stesso modo in cui si è squagliata l’intesa amorosa, e che quindi e comunque non faranno più niente qui da noi….
…
E…presidente, guardi…(ammicca)…Non è l’attivista No Tap quella?
…
Già, quella che l’altro giorno al concorso vi ha piantato casini di proporzioni bibliche? E che è venuta a fare qui? Che vorrà di nuovo?
11 A MAMMA NO TAP
Ed eccovi qua, SIGNOR Giornalista! Tutti geni, tutti talenti, tutti Artisti!
E non vi dico che cosa sta succedendo appena fuori queste porte dietro cui vi siete rintanati…
La vita in una schedina, potrebbe crollargli il mondo addosso e lui continuerebbe a giocarsela…
E gli altri? Gli altri membri? Buoni, quelli! Gli ESPERTISSIMI giudici, che non son capaci neppure di mettersi d’accordo su quale pollo spennare.
E tu? Tu, Pennaasfera, alla ricerca del pezzo bomba, dello scoop del secolo, manco leccecronaca.it fosse Vip o DiPiù o Novella Duemila…
Sei qui a fare carte false per una NOTIZIA minchiata mentre fuori va tutto a rotoli? Neanche il GIORNALISTA pensa più alle cose serie?
E vabbè! Le cose stanno così, a quanto pare!
Io me ne torno al cantiere TAP di San Foca a rischiare il mio culo per parare anche il vostro. E buona continuazione!
…
PAS …Ma che vuole da me questa qua?
E poi, meno male che era un posto tranquillo…
…FA AMPI GESTI E CENNI RIPETUTI
Dai, non ci posso credere…Oh no, . Era vero…Sono arrivati pure gli altri membri…
E meno male che dovevamo stare tranquilli…
11 B NAGROM, MARABUTTASANGU, NICOLE MELA METTI
MB …E comunque ribadisco, il vincitore deve avere un preciso significato…
N …Che sia solamente artistico, non commerciale, e tanto meno politico…
NMM …Come al Festival di Sanremo, sì…
N …Qui a Superstar io ho maturato la precisa convinzione di uscire dagli schemi con la nostra decisione, di dare un segnale, di privilegiare il talento puro…
MB Chissà Il Gatto e La Volpe come saranno contenti…
N Beh, glielo spieghi tu…Con dolcezza, con una delle tue frasi melense che tanto di piacciono, manco la vita fosse un bacio Perugina…
MB Sì, glielo dico io…A modo mio, certo. E tu parla per te, con le tue frasi che tanto ti piacciono che però capisci tu solo…
NMM Ehi, e io che ci sto a fare? Glielo dico io, al Gatto e alla Volpe…Ho i miei argomenti…Ehhh….Qualunque sia la vostra decisione, ci penso io a dirla…
N Sì, certo, belli argomenti…
MB Sempre meglio dei tuoi…
(N e MB LITIGANO ANCORA, GLI ATTORI IMPROVVISINO)
PAS Oh, meno male che se ne sono andati…Ora possiamo stare tranquilli, a parlare un altro po’…Infatti, volevo ancora dirti che…
…GESTI, CENNI
Oh madonna, ma che cazzo sta succedendo ancora?
11 C 1X2, GINO, FRANCESCO
F Non è colpa mia, NON E’ COLPA MIA!
1X2 Ah sì? E de ci ete allora la colpa?
G Mia nu de certu…
F Parliamone con calma, andiamo, dai, così ti calmi….Avevi detto Verona, 2…
G E tie a misu lu Chievu Verona, 2, ca nu bince mai, come a fattu? E INFATTI HA PERSU NTORNA!
1×2 Avevo detto Verona, esatto, e allora? Infatti ha vinto fuori casa…
F E io ti avevo chiesto, stiamo calmi, eh, e io ti avevo chiesto quale Verona? E ti ha dittu “l’altro”
1X2 No l’altro Verona, non il Chievo Verona…Volevo dire l’altro pure, pure all’altro incontro, la partita dopo, un altro 2…
G Ce cazzu ha capitu?
F No, ieu nia chiestu e iddrhu ha dittu “l’altru Verona”…
1×2 No, un altro 2 ia dittu, all’audra partita…
G E veru è veru, mo paghi tie, Francescu…
F E ce aggiu pagare? Corpa soa, e comunque perché non ha controllato?
1X2 MA FATTU SBAGLIARE TIE! Ieu ia dittu giustu! Lia pigghiate tutte, 350 euri ia intu! Na fattu sbgliare tie, ca misu lu Chievu Verona a cazzu, e invece ieu ia dittu lu Verona…Damme 350 euro moi!
F Ma cittu, cittu, perché non hai controllato? E comunque me sta recordu buenu, ha ditto l’altro Verona, quindi lu Chievu Verona…
G No no, ieu ncera, posso testimoniare…
1X2 Ba pigghia li sordi, Francescu…Francescu, damme 350 euri…Cussi te mpari???
G Poi te faci rimborsare dalla Sisal, ni dici ca lu cliente ia intu, ca ia dittu giusto la partita, ha sbagliatu tie cu la minti…
F Trecentocinquanta carci an culu, me dae la Sisal, autru ca 350 euro…
1X2 Damme li sordi! Damme 350 euri…
F MA LENTAME! E ME NDE STA BAU!
G A du stai bai? Ieni quai…
1X2 Ce cazzu sta faci, sta scappi? Damme li sordi…
(F scappa via, G e 1X2 lo inseguono)
PAS E va beh, ho capito, non è giornata oggi…Presidente, facciamo così, decidete e, almeno questo, ricevimi un’ora prima della conferenza stampa in cui domani annuncerete la vostra decisione, in cui farete la proclamazione ufficiale…
(rivolto al pubblico)
Un Superstar delle meraviglie…Anzi, qua sta esplodendo tutto…
Ma che sta succede, ntorna?
11 D
CRISTINA INSEGUE GINETTO, CHE SI RIFUGIA DIETRO UN TAVOLO
C…Morto! Sei morto per me! Ah, ‘mah esco con una’ ah sì eh?!? ‘Esco con una’…Morto, sei morto per me…
G Meno male che dovevamo vederci per un confronto sereno, per un tranquillo chiarimento….
C Mo te lo do io il confronto sereno, tecciu moi…
G Per favore, manteniamo la calma, calma, stai calma, STAI CALMA! Manteniamo tutto dentro i limiti della ragionevolezza…
C Stu lurdu, moi te fazzu bidere buenu comu ragionamu tranquilli…
G …Come si addice alle regole della civile convivenza….
C Moi te la dau ieu la civile convivenza…Ieni quai, ieni, ieni, le tue gambucce, te le spezzo, le tue gambucce…
G….Per favore, stai calma, non facciamo scenate…Non è come ti hanno detto, posso spiegarti tutto…
C Ce a spiegare? Ce a spiegare? Moi te sparu ieu, guardiacaccia dei miei stivali…L’amante di Lady Chatterley… ah ah ah (ride isterica)…Ma ci ole cu te sente? Me faci schifu, abbande, esci fuori dalla mia vista, vai vai, con la stessa rapidità con cui ci sei entrato, vattene, torna dalla tue Connie dai capelli rossi, dal volto angelico, dalla pelle pallida, vai a fare il maggiordomo, vai a fare il buffone di corte…
G E mo basta, eh? BASTA! ADESSO BASTA! Vedi di moderare i termini, vedi di andarci piano con le parole…
E va bene, che poi non ho bisogno di spiegarti nulla…Non abbiamo più niente da dirci…
C Giusto, noi due non abbiamo più niente da dirci…
G Ciusto, ciusto, piucchecciusto…Comunque io con Connie ho avuto una relazione, anche lunga, certo, che poi però è finita, ed è rimasta solamente una buona amicizia, tutto qui, che poi ancora lavoriamo insieme, ecco tutto, ma…Che te lo dico a fare?
C ah ah ah (ride isterica) E io dovrei credere alle tue bugie? Per giunta che risuonano false lontano un miglio…Ma non dirmi niente, ché fai più bella figura…
(si calma)
G Ma sì, che te lo dico a fare? Ma poi…Ma poi…Ecco, senti da che pulpito viene la predica…Da una che mi ha mentito spudoratamente…
C Io non ti ho detto una bugia, al massimo, una mezza verità…
G Una mezza verità…’ho accompagnato uno’…Sì, uno con il quale convive, ha accompagnato il suo convivente….
C Io ero tranquilla, con te, quando ti ho rivisto, io lui non lo amo, ho smesso di amarlo e forse non l’ho amato mai…In cuor mio l’ avevo già lasciato, gliel’ ho già fatto capire, aspettavo solo l’occasione per dirglielo, dirgli quello che del resto lui già sa per fatti suoi…
G Ma vah, vah…Stai recitando, stai facendo il siparietto teatrale…Senti, senti da che pulpito viene la predica…Ma smettila, ché tu non hai neanche il pulpito…Traditora!
C Moi te lu scrafazzu an capu, nu pulpitu…
(si agita di nuovo)
G Fedifraga! Falsa, traditora e fedifraga…
C Ehi, gurdiacaccia…Tamme lu fucile…Addu la misu lu fucile?!? Edimu, dammelu, cà te sparu ieu…
G E spicciala….Guarda, cu nu te sentu cchiu men de sta bau…
C Ane, abbande, abbande moi e per sempre…Stu lurdu…
G Vado vado, e tu trovati un altro, e un altro pulpito da cui fare prediche…
C Spetta, spetta ca prima ca biessi te cuzzettu sta seggia an capu….
Bue bidi? Bue bidi?
(Ginetto corre, inseguito da Cristina con una sedia in mano, escono gridandosi insulti)
PAS Beh, ecco qua, così abbiamo finito in bellezza…Lassa mendau, ah…
(esce)
LL (si alza, si rivolge ad un immaginario cameriere che passa)
Scusi, cameriere, scusi, eh? Scusi, potrei avere una camomilla? Doppia, concentrata, per favore…Anzi, faccia così, mi faccia una camomilla tripla, si può avere una camomilla tripla, urgente?
SIPARIO
EPILOGO (DOPO UN MINUTO)
PAS
(CANTICCHIA)
People stay just a little bit longer
We want to play, just a little bit longer
Ma dove state andando?
…Ma dove state andando?!?
Ancora qualche minuto, signore e signori, gentile pubblico che ci avete onorato con la vostra partecipazione e con la vostra attenzione…E se no, come farete a dormire questa notte, senza sapere come è andata a finire? Vi risvegliereste nel vostro letto ‘stanotte, girandovi e rigirandovi senza requie, e da ‘stanotte per tante altre notti insonni ancora, senza riuscire a dormire, se non sapeste che cosa è successo poi, che cosa è successo nel finale…
People stay just a little bit longer
We want to play, just a little bit longer
Meno male che ci sono io, sempre sul pezzo, sempre sulla notizia…
Come è andata a finire?
Ve lo dico io, ora!
SEGUONO VIDEO DI TRE MINUTI CIRCA OGNUNO
12 – video
INTERNO DI UNA SALA GIOCHI
SIGNORA 1 SIGNORA 2 GINO 1X2
SIGNORA 1 Vi ricordate la colonna che avevo giocato da Francesco? Beh, ancora non ci posso credere, avevo vinto, ho fatto 5, no 6, col superstar pure….No 6…Ma mi accontento…
SIGNORA 2 E te crisciu, trecentomila euri, picca fessa li passi…
SIGNORA 1 Sì però in una settimana ho già finito i soldi, mi sono piombati subito a casa creditori a vario titolo, parenti a vario titolo, questuanti a vario titolo, e ho già finito tutti i titoli…Mannaggia! Però, va bene, dai, con i pochi soldi rimasti…
SIGNORA 2 Al netto di un po’ di doverosa opera di beneficenza a qualcuno che ne aveva davvero bisogno…
SIGNORA 1 Al netto, sì…Ecco, un sogno, no? Ecco, ho rilevato una sala giochi…
SIGNORA 2 Abbiamo rilevato….Siamo in società…
SIGNORA 1 Sì, abbiamo rilevato una sala giochi, e abbiamo dato lavoro – noi, imprenditrici eh eh – il lavoro che sempre sognavano, a due vostre vecchie conoscenze…
GINO Io faccio l’assistente di sala, mi sono guarito, ora faccio giocare gli altri…Invece, c’è uno che non guarirà mai, però almeno ora lavora…
1X2 Lende de mienzu, Mesciu Ginu…
(Lui a favore di camera, dietro il banco, un cliente di spalle)
Cussì picca? Vuoi giocare qualche altra partita? Vuoi qualche partita buona? Ce l’ho io, sicuro…Ci nu sapiti sciucare, ce buliti de cchiu? Menu male ca moi nci stau ieu…
Moi te la dicu iu ce amintere…
Alla Spalla minti 1
Allu Milan x
Alla Juve 2, ce ha mintere? 2 Ince ntorna, puru fuori casa…
Poi aggiungimu gli over e gli overini…
Comu su troppe? Come, superi lu massimale? E ce cazzu tendestaffutti? Scioca li stessu, scioca, scioca…Bu piacenu li sordi, e nu bu li sapiti pigghiare…
Mencester citi 1
Mencester united x
Mencester ah su spicciati li mencester?… E tie minti 2 li stessu…Mintilu allu Liverpol, Liverpol 2…
13 – video
(DAVANTI AL CHECK-IN DELL’AEROPORTO DEL SALENTO ALL’INIZIO DELLA SUPERSTRADA PER BRINDISI N NMM MB)
MB …Che fatica! Meno male che è finita!! E comunque io non ero d’accordo, per niente, doveva vincere Dolceesalata…
NMM Dolce e salata come la….
N Come la…?
NMM Me l’ha detto uno dei cameraman…Dolceesalata come la…
N Va beh, va beh, basta, ho capito, ho capito, lasciamo perdere…
NMM Oh, l’ha detto lui, eh? Mica io…A me comunque non mi piaceva nessuno…
N A me piaceva Matilda, avrebbe dovuto vincere la poesia…
MB Ci facevamo la birra, con i fermenti della poesia…Una cantante, sulla quale lavorare un po’, ci voleva, per cavarci qualcosa di buono…
N Comunque, ha vinto la danza classica…E va bene così!
MB Sai che goduria…Il Gatto e la Volpe volevano ben altro…
N Il Gatto e La Volpe non capiscono un cazzo di arte…E questo era un concorso diverso, un concorso di arte, mica il solito talent
NMM Un cazzo ?!?
MB Un cazzo, sì, non capisci un cazzo tu…
(CONTINUANO A LITIGARE, GLI ATTORI IMPROVVISINO)
14 – video
DAVANTI AL PALMIERI, parlottano A M DES CON G QUANDO ESCE, NON SI CAPISCE COSA LE DICONO, POI LA CORSA DI G SUI VIALI, IMPAZZITA DI FELICITA’, SOLO MUSICA, POI L’ARRIVO DALL MAMMA)
“Mammaaaaaa…Mi hanno presa, ho vinto, ho vinto io, sono io la superstar”
(“Ricordati di me” GABRIELE MUCCINO da minuto 1.40 circa 1.42)
15 – video
(C G Hotel Tiziano, G esce con un trolley C lo segue prima, poi lo affianca, poi gli si para davanti, ma lui prosegue, attraversano, fino alla biglietteria della stazione dei pullman)
C Ma non hai letto i miei uotaps?
G Li ho letti, li ho letti…
C E allora?
G Allora, me ne vado lo stesso…
C Ma dove? (Riesce a sorridere) Nord, sud, ovest o est?
G Non lo so, andrò cercando lei, o forse me? E forse lei neanche c’è!
C Io ci sono, se mi vuoi…
G Ttina, hai visto troppe fiction Mediaset, te l’ho detto…
C L’ho lasciato…DE FI NI TI VA MEN TE
G Non ci credo!
C E’ vero!
G Stai recitando, stai recitando di nuovo…
C Adesso no, sono me stessa, con te, finalmente, e finalmente l’ho capito, solo con te, sono me stessa…Voglio stare con te, ora, per sempre, voglio diventare grande insieme a te, e insieme a te voglio invecchiare…
G Ma io non voglio un amore per diventare vecchio, voglio un amore per ritornare giovane…
C Io pure! E voglio mangiarmi i turcinieddrhi…
(sorride, sorride pure lui)
Sì, Ginetto, fammi mangiare turcinieddrhi tutti i giorni…Ah sì, pure a Natale, pure a Santo Stefano, pure il venerdì santo…
G E io che son diventato vegetariano…
C Beh, me li mangio solo io…
G …E come faremo?
C In qualche modo faremo…
G E lui?
C Lui non esiste più, te l’ho detto, e mai più esisterà, te lo giuro…
E lei, piuttosto?
G Lei è già una settimana che non esiste più, e mai più esisterà…
…Certo, che ne abbiamo combinati di casini, in questa pochi giorni…
C L’amore vero non è mai un comodo aggiustamento, l’ amore vero è sempre uno scomodo sconvolgimento…
…Dammi quel biglietto, dammelo, Ginetto, dammelo, ché lo strappo…
G Lo strappo io
(strappa)
E ora? Come faremo…?!?
C In qualche modo faremo…Ci troveremo un lavoro…
G Ce lo inventeremo…
C Sì, vieni, torna indietro, torniamo indietro, per andare avanti, insieme…
G Per sempre? Davvero lo vuoi?
C Per sempre…AMORE SEMPRE…Vieni, dammi la mano, dammela e non me la lasciare più…Andiamo a sistemare subito una casetta che so, vicino la spiaggia, me la daranno in prestito d’uso, sono sicura, poi piano piano, un po’ alla volta, ci organizzeremo sempre meglio…Da domani e per tutto il resto dei miei giorni su questa terra voglio svegliarmi con i tuoi respiri e con il rumore delle onde…
Fabbricare, fabbricare, fabbricare…Preferisco il rumore del mare…
SIPARIO
FINE
Category: Cultura
È sempre un piacere rinverdire le creazioni di Giuseppe…