IL CONTESTATO AMPLIAMENTO DELLA PISTA PORSCHE DI NARDO’. LA SITUAZIONE

| 21 Ottobre 2024 | 0 Comments

di Graziano De Tuglie ______ Come segnala un post sui social dei Custodi del Bosco di Arneo, “Comitato nato dall’esigenza di salvare l’ultimo lembo del Bosco d’Arneo minacciato dalla Porsche”, tra il mese scorso e questo è stato in Salento il resista austriaco Oliver Ressler (nella foto), venuto a documentare, con un apposito cortometraggio, la difesa del Bosco d’Arneo, il contesto salentino e le tante persone che sono attive nella salvaguardia e rigenerazione naturale del territorio.

L’occasione ci è propizia per aggiornare la situazione della questione.

Vediamo.

Con una deliberazione del 26 settembre scorso la Regione Puglia ha prorogato di altri sei mesi la moratoria stabilita nella passata primavera nei riguardi del progetto della Porsche riguardo all’ampliamento della pista sperimentale che impatta sul Bosco dell’Arneo tra i comuni di Nardò e Porto Cesareo.

La Regione ritiene di avere necessità di altro tempo per poter adeguatamente replicare ai dubbi espressi dalla Comunità Europea sul progetto che intende occupare altri 200 ettari del bosco d’Arneo per uno scopo che la Regione, la multinazionale automobilistica tedesca e i due comuni interessati ritengono “di rilevante interesse pubblico” mentre la Commissione Europea vede come perseguimento di un interesse “essenzialmente privatistico ed economico” che ha unica finalità l’allargamento dell’area sperimentale di prova dei nuovi ritrovati nel campo automobilistico.

La Commissione Europea non ritiene quindi compatibile sacrificare aree naturali, in parte anche produttive nel campo agricolo-pastorale, ad scopi di lucro sulla pelle dell’ambiente.


Analoghe prese di posizione sono state sostenute, con forza, da associazioni ambientaliste, sia italiane, sia tedesche come Italia Nostra e Verdi Ambiente e Società e da alcuni battaglieri comitati locali, nella latitanza totale dei più grossi movimenti ecologici italiani che col loro silenzio hanno sostanzialmente fiancheggiato il megaprogetto.

Attualmente la situazione è di stallo assoluto ma gli intendimenti della Regione Puglia lasciano trasparire una sostanziale riproposizione del progetto intatto nella sua potenziale carica di danno all’ambiente naturale che vuole aggredire. Aldilà di fumose proposte di compensazioni tramite ipotetici interventi di rinaturalizzazione. Il che lascia prevedere che sono attese nuove forti proteste. ______

LA RICERCA nel nostro articolo dell’ 11 maggio scorso

Category: Cronaca, Politica

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