POLVERE DI STELLE / IL MITO MARILYN

| 20 Ottobre 2024 | 3 Comments

di Elena Vada ______

Diceva: 

“Trova qualcuno che ti rovini il rossetto e non il mascara!” 

e il suo  rossetto preferito era Super Lustrous Kiss-me Coral di Revlon, che è ancora in commercio.

Alta 1,65-7 (secondo le biografie).

Peso: 55 kg – 60 kg –  scarpe: 39

Misure:  92-58-85 (96-58-91) (90-60-90)

Oggi sarebbe ritenuta “curvy” ovvero una taglia Eu 46/48 (ad essere ottimisti).

Occhi: blu scuro 

Capelli: castano… poi, biondo platino. 

Ma Sara Buys, una giornalista del “The Times” che provò gli abiti dell’attrice (collezione del banchiere britannico David Gainsborough Roberts, attualmente in esposizione al Jersey Museum), disse: “Era alta 1,64 centimetri; pesava 50 chili, quindi una taglia 42; aveva una conferenza toracica ridottissima, un vitino di vespa, e un seno molto generoso, per cui se oggi si dovesse provare un reggiseno, porterebbe una quarta”. 

Curiosità:  aveva sei dita nel piede sinistro.

Era leggermente balbuziente. Dopo una terapia con uno specialista, cominciò ad usare un timbro gutturale, per mascherarla; questo modo di parlare diventò uno dei suoi segni distintivi.

Fisico a clessidra.

Una silhouette morbida e burrosa. Tutto giusto, al punto giusto. Curve, sensualità e fascino… tanto fascino.

Cari lettori, oggi vi racconterò della donna, passata alla storia, come la più sensuale del pianeta: Marilyn Monroe.

Avrei voluto che ci fosse regalato un “inserto speciale” per raccontarvi della sua vita. Per ovvi motivi (siamo on-line), non è possibile, pazienza! Farò del mio meglio per sintetizzare le diverse biografie scritte, negli anni, da tanti, davvero ‘tanti’ esperti, giornalisti, registi, scrittori, eccetera. Aggiungerò quello che lei stessa dichiarò delle proprie vicende, ai giornali e nella autobiografia “My life”.

Marilyn Monroe, nacque a Los Angeles il 1° giugno 1926.

La bambina venne battezzata come “Norma Jeane Mortenson Baker”; molti biografi suggeriscono che sua madre, Gladys, le abbia dato i suoi cognomi per evitare che venisse dichiarata illegittima. 

L’identità del padre di Marilyn Monroe è stata chiarita solo nel 2022 con il test del DNA: si trattava di Charles Stanley Gifford Sr., un impiegato alle vendite della Consolidated Film Industries (panettiere?) che avrebbe lasciato Gladys (montatrice?) appena saputo che era incinta.

Sull’infanzia e l’adolescenza di Marilyn ci sono molte versioni. 

Venne affidata a una coppia di Hawthorne ad appena due settimane di vita (o sei mesi).

Visse tra case-famiglia affidatarie (dove subì violenze e disattenzioni) e orfanotrofi (molestie sessuali a nove anni).

Dopo che la madre Gladys, venne definitivamente, dichiarata, incapace di intendere e di volere, per schizofrenia, Norma Jeane andò a vivere con la migliore amica della mamma, Grace McKee, archivista di pellicole alla Columbia Pictures, che ne divenne la tutrice. Con lei, Norma Jeane, cominciò ad appassionarsi al cinema.

A 16 anni Norma è grande abbastanza e può scegliere se trascorrere in orfanotrofio gli ultimi anni, fino alla maggiore età, o sposarsi. 

Sceglie la seconda opzione per sottrarsi ai servizi sociali, e nel 1942 viene celebrato il matrimonio con Jim Dougherty, un ventenne del suo quartiere, che partì poco dopo come militare, nei marines.

Jim non sopportava che altri uomini contemplassero ammirati, sua moglie e, nel giugno 1945, divorziarono.

Fu durante un servizio fotografico, in California, nella Radioplane Agency, di Reginald Denny, che i fotografi la scoprirono.

Era la ragazza perfetta per far sognare tutti i soldati americani, che erano in guerra. 

Uno dei fotografi la mise, poi, in contatto con una vera agenzia di modelle, la fece partecipare ad un concorso di bellezza ‘Miss California Artichoke Queen’ del 1947, che lei vinse.

Norma Jeane voleva lavorare nel cinema. 

In breve tempo, si ritrovò a firmare un contratto con la 20th Century Fox, cambiando, dopo molte proposte, il proprio nome. 

Inizia il mito di Marilyn Monroe. 

La ragazza ne è entusiasta, anche se, quando comincerà a firmare i primi autografi farà fatica a ricordare dove mettere la Y e dove la I, nel nome Marilyn. L’ attrice sceglierà di farlo diventare il suo nome legale, il 23 febbraio 1956.

Divenne amica di Shelley Winters.  condividendo non solo, l’appartamento, ma anche, sogni e risate.

La Winters raccontò: “Un giorno, dovendo uscire, le chiesi di lavare la lattuga che avremmo mangiato a cena. Quando sono tornata, ho trovato Marilyn che la sciacquava con il sapone!”. Marilyn fu molto amica anche di Dorothy Dandridge e Ava Gardner, altre due ragazze che lottarono per diventare attrici, a Hollywood.

La Fox la licenzia, ma nel 1950 (dopo un intervallo nella Columbia) ritorna sui suoi passi, le fa firmare un contratto di sette anni e la lancia definitivamente come una delle sue attrici emergenti, facendola apparire agli Academy Awards. 

Nel 1951, viene scelta per recitare in ‘Le memorie di Don Giovanni’.  Ha una scena in costume da bagno ed è così bella, da creare confusione fra la troupe. 

Il regista, J. M. Newman, caccia tutti dal set e finisce le riprese senza nessuno intorno. Solo lui e Marilyn. 

Partecipa a molti film, con piccole parti.

Ma è solo una lucente ombra.  Stanca di avere parti secondarie, pretende dalla Fox l’opportunità di dimostrare ai critici che la sua recitazione può avere successo, anche come protagonista assoluta di un film. Arriva al diciottesimo film: La tua bocca brucia (1952).

Ha ragione. Convince il pubblico, ma la critica continua a vederla come una sexy-bellezza da grande schermo, con fortissima femminilità e sessualità, ma senza qualità da interprete.

Posa nuda. Poi, astutamente, (contro il parere della Fox) Marilyn Monroe ammette la verità: “Sì, sono io quella ragazza che ha posato nuda. L’ho fatto perché avevo un disperato bisogno di denaro”. Il pubblico bigotto americano, la perdona e l’incidente si rivela una inaspettata mossa pubblicitaria.  

Nasce il sex symbol! 

A renderla ancora più celebre, sono le imprevedibili battute, durante le interviste: “Che cosa indossa a letto?” –  “Due gocce di Chanel n° 5”.

Nel 1953, è la protagonista di ‘Niagara’ diretto da Henry Hathaway. 

Howard Hawks la dirige nel musical ‘Gli uomini preferiscono le bionde’ (1953), affiancandole un’altra donna dalla prorompente carica sensuale: la mora Jane Russell. Interpretano due ballerine americane alla ricerca di quel benessere che solo la ricchezza può dare. 

Marylin canta, balla e recita e fa del suo personaggio una brillante ed esilarante caricatura. Memorabili i numeri musicali come “Bye Bye Baby” e, soprattutto, “Diamonds Are a Girl’s Best Friends”.

 È il suo trionfo e lei è finalmente una ‘STAR’!

Tra le sue frasi celebri: “Il guaio è che un sex symbol diventa un oggetto. Ed io odio essere un oggetto. Ma se devo diventare simbolo di qualcosa, meglio che sia del sesso!”.

Ma le dà fastidio essere considerata solo un sex-symbol, desidera affermarsi come brava attrice. Così, sfidando la Fox che la tiene sotto contratto, smette di lavorare e va a New York per studiare recitazione all’ Actor Studios, sotto la guida di Lee Strasberg. 

In quel periodo, Marilyn Monroe mette in scena, assieme alla pluripremiata attrice teatrale, Maureen Stapleton, un ‘”Anna Christie” di Eugene O’Neill. Teatro difficile, impegnato, che lascia pubblico e critici stupiti.

Per riaverla, la Fox rinegozia il suo contratto, concedendole la possibilità (cosa incredibile!) dell’approvazione dei registi dei suoi successivi film.

“Non sono mai stata abituata alla felicità: è qualcosa che non ho mai dato per scontato, pensavo che sarebbe arrivata con il matrimonio”. Si sposa altre due volte, dopo il fugace matrimonio col vicino di casa Jim, a 16 anni. 

Nel 1954, conosce il campione di baseball Joe DiMaggio, divorziato da tempo e padre di due figli. Marilyn dovrebbe convertirsi alla cattolicesimo (era protestante), ma la Chiesa rifiuta categoricamente la coppia, perché entrambi divorziati. Così, i due si sposano nel municipio di San Francisco. Causa la gelosia di lui, che vorrebbe una moglie più casalinga, la coppia si separa nell’ottobre del 1954. Rimangono ottimi amici.

Iniziano gli anni d’oro, della carriera di Marylin Monroe.

Nel 1954,  interpreta con Robert Mitchum, il western ‘La magnifica preda’. 

Nel 1955  ‘Quando la moglie è in vacanza’ di Billy Wilder è un clamoroso successo!

Durante le riprese di questo film, cominciano anche i suoi attacchi di panico e una forte depressione. 

Billy Wilder non è per niente carino con lei. Quando volta le spalle, la deride: “La gente paga per vederla, non perché brava a recitare, ma per il suo corpo”. Lei lo sa, ma nonostante questo, va avanti nel suo lavoro.

Una scena di questo film, fa di Marilyn Monroe l’agognato irraggiungibile ‘sogno maschile’: quella in cui si poggia sulla grata della metropolitana e lascia che l’aria le alzi la gonna. Così entra nella leggenda. Da STAR a DIVA! 

Che strano,  da tutti definita “oca”, ma possedeva più  di duecento libri. Leggeva di tutto con attenzione, segnando osservazioni a margine delle pagine.

Arriva anche il terzo matrimonio. 

Conosce e si innamora dello scrittore Arthur Miller.  Lo sposa due volte, nel giugno del 1956: la prima volta con una cerimonia civile, poi con una cerimonia ebraica, avvenuta dopo la conversione di Marilyn. 

Quando Miller verrà accusato di attività antiamericane, lo difenderà legalmente, pagandogli tutte le spese del processo.

Proprio durante il matrimonio con Miller, rimane incinta due volte (nel luglio del 1957 e nel novembre del 1958), ma in entrambe le occasioni subisce aborti spontanei dovuti all’endometriosi, che le provoca infertilità. 

‘A qualcuno piace caldo’  diretto da Billy Wilder, (con Jack Lemmon e Tony Curtis) è  un fantastico successo . Ma, le riprese di questo capolavoro sono difficili, lavorare con Marylin è complicato. Lei è imprevedibile, sempre in ritardo, dimentica le battute, eccetera.

L’infelicità non la fa concentrare e diventa la croce di Wilder e del cast. 

La Monroe si sente prigioniera della sua stessa vita, del suo stesso nome. Vorrebbe tornare la semplice Norma Jeane, ma non può. (segue)… ______

( 8 – continua )

Category: Cultura

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Comments (3)

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  1. Giusy ha detto:

    Non è domenica senza stelle! Questa di M. Monroe è bellissima. Spero continui.

  2. Marco ha detto:

    Bella ma infelice! Bella e triste storia.. come finisce

  3. fabio ha detto:

    fantastico

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