NOVITA’ EDITORIALI / ESCE LA STORIA DI MELENDUGNO. CON QUALCHE ERRORE
di Raffaele Polo ______
Freschissimo di stampa, questo “Melendugno…nobilissima” di Giovanni Cisternino (Magic editore, 484 pagine, 40 euro) è interamente dedicato alla storia di Melendugno e ci accompagna, attraverso innumerevoli documenti, nella complessa realtà che il centro ha avuto, dalle sue origini sino ad oggi.
É un lavoro certosino e ricco di notizie e illustrazioni: ancora una volta Cisternino dimostra le sue doti di infaticabile ricercatore e a lui vanno tutte le lodi e gli onori.
Vorremmo, però, sottolineare alcuni aspetti che non siamo riusciti a decifrare facilmente, e ci paiono suscettibili di ulteriori chiarimenti. Elenchiamo, brevemente, ciò che non ci ha convinto:
anzitutto, l’autore esclude, nel capitolo dedicato a ‘I personaggi illustri di Melendugno da ricordare’, indicato nell’indice a pagina 404 ma in realtà inserito dalla pagina 410, proprio Rina Durante che, è vero, nacque a Saseno, ma è la più famosa rappresentante di quella ‘cultura’ melendugnese che,dopo la lunga inimicizia perpetuata per anni con l’autrice di ‘Tutto il teatro a Malandrino’, ha riparato in tempi attuali, dedicandole la scuola (a spese di Giuseppe Mazzini..) e il busto (nella foto) nella omonima piazzetta;
discutibile anche, secondo noi, il voler commentare tutte le immagini con didascalie in lettere maiuscole e neretto, e anche il lasciare spesso aperte le parentesi tonde.
E, soprattutto, è poco comprensibile l’introduzione, proprio nel titolo, di quei tre puntini di sospensione. Sembrerebbe che, con bonaria ironia, si voglia affermare che Melendugno tutto è, fuorchè ‘nobilissima’… sennò, perché i puntini di sospensione?
Ma sono aspetti decisamente marginali, che nulla tolgono al valore dell’opera: la storia di Melendugno, ricchissima di avvenimenti, si dipana nelle quasi cinquecento pagine di questo che viene indicato come ‘Tomo I’ facendo presagire una continuazione sullo stesso argomento.
Del resto, come scrive l’autore nella sua prefazione: “ Confido, vivamente, che questa seconda edizione- rispetto al precedente lavoro monografico denominato “Il baronato dei D’Amely nella Melendugno tra il XVIII ed il XX secolo”- riveduta, corretta, ampliata considerevolmente dal punto di vista storico, serva come stimolo ai miei concittadini, per ulteriori approfondimenti e dibattiti, per cercare di scoprire e capire sempre meglio le nostre radici culturali; al contempo sarei orgoglioso se i lettori vorranno apprezzare e compatire questa modesta opera ottenendo un buon risultato”.