IL PRANZO DELLA DOMENICA / SULLE ONDE DELL’ETERE IN CASA DI GIOVANNI POLO
di Raffaele Polo ________
Giovanni Polo, radioamatore sin da ragazzo, ci accoglie nella sua casa in via SS. Giacomo e Filippo, a Lecce. «Dovrai accontentarti» mi dice. «Alessandra è al lavoro, ma ha lasciato un certo numero di misteriosi piatti e stanati…»
E allora, cominciamo subito con le domande, osservati da Igor, il gatto di casa, che ci annusa con diffidenza.
«Ma con gli attuali mezzi di comunicazione, il compito del radioamatore non è stato superato?» chiediamo, per entrare subito in argomento.
«Non è stato superato, bensì coadiuvato. Ora è molto più semplice scambiarsi informazioni tra radioamatori: progetti, condizioni propagative, appuntamenti per tentare il contatto, notizie in anteprima, implementazione delle comunicazioni nei modi digitali. Inoltre, rimane l’unico mezzo autonomo e indipendente per comunicare, poiché non è necessario appoggiarsi su altre strutture artificiali (come, ad esempio, i ripetitori di telefonia cellulare e i satelliti)»
«Come si possono interessare i più giovani, che ignorano questa importante attività?»
«Ci sono delle manifestazioni come “La radio nelle scuole” promossa dall’Ari, oppure gli school contact via radio dalla ISS, etc. Anche se il modo più diretto, secondo me, è la dimostrazione pratica delle attività quando si intercetta un giovane talento, aperto alle curiosità tecniche. Ciò che manca è proprio la curiosità, di certo non l’informazione (YouTube e i social sono strapieni di informazioni e dimostrazioni delle attività dei radioamatori)»
«Ma poi bisogna anche sostenere degli esami complessi…»
«Forse volevi chiedermi della patente di radioamatore,anche se l’Associazione Radioamatori Italiana è aperta anche alle iscrizioni dei semplici simpatizzanti. Per ottenere la patente di radioamatore, bisogna superare un esame ministeriale, una volta superato e ottenuta l’autorizzazione generale e quindi il nominativo, si potrà iniziare a trasmettere solo sulle frequenze dedicate ai radioamatori (e sono comunque tante, con molteplici possibilità e modi operativi).»
«E si usa quello strano codice che ripetete quando trasmettete…»
«È il nominativo personale assegnato dal ministero dopo aver superato l’esame. È come una targa automobilistica che ci accompagna per la vita. Le lettere iniziali e il primo numero indicano la zona di provenienza (ad esempio IW7 indica Italia, zona postale 7, cioè Puglia e parte della Basilicata), le ultime tre lettere sono assegnate in ordine progressivo proprio come una targa»
«Buoni questi piatti preparati da Alessandra… ma come si può iniziare a diventare un serio radioamatore?»
«È la domanda più difficile, che spesso deve porsi chi supera l’esame e si trova difronte un mondo vastissimo: come comincio? O meglio, cosa mi piace e cosa vorrei fare? Definire bene il campo di azione, evita di perdersi per strada e affrontare man mano campi specifici, senza buttarsi dal burrone come spesso succede, con conseguenti cocenti delusioni e smarrimento della passione. Solitamente si individua un campo in cui si desidera operare, ad esempio i contatti a lunga distanza, oppure la trasmissione nei modi digitali, o via satellite, o la sperimentazione delle antenne o delle frequenze più alte, etc. Se si ha un obiettivo specifico, si può già capire di quali attrezzature si ha bisogno: solitamente una radio e un’antenna…»
«E il tuo gatto è partecipe della tua attività di radioamatore?»
«Ma certo, è un filibustiere e non se ne perde una…»
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( 21 ‐ continua )
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