POLVERE DI STELLE / MARCELLO MASTROIANNI, CAPACE DI LAVORARE SOLTANTO CON L’ESPRESSIONE DELLO SGUARDO

| 6 Ottobre 2024 | 0 Comments

di Elena Vada ______

È stato fra i maggiori interpreti italiani, ed uno dei più conosciuti e apprezzati all’estero.

Lo amiamo sia nei ruoli drammatici che in quelli comici. Era un attore completo a tutto tondo.

Marcello Mastroianni (Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni) è nato il 26 settembre 1924 a Fontana Liri provincia di Frosinone.

Di lui si dice: “Era in grado di lavorare soltanto con l’espressione dello sguardo!”

Nel 1933 si trasferisce con la famiglia a Roma dove consegue il diploma di perito edile. Prima dei vent’anni figura come comparsa, in alcuni film importanti La Corona di ferro 1941 e I bambini ci guardano 1942.

In realtà sogna di fare l’architetto e, infatti, si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio. 

Subito dopo la fine della guerra entra a far parte del CUT (Centro Universitario Teatrale).

Luchino Visconti, è il suo primo maestro che gli insegna i trucchi del mestiere, mentre fa parte della prestigiosa compagnia teatrale di Besozzi. 

Questo gli consente di recitare accanto a grossi nomi della scena, come Vittorio Gassman.

Ma la celebrità gli viene dal cinema, con il regista Federico Fellini, che lo valorizza al massimo.

Mastroianni  è un attore corteggiato da registi come De Sica, Monicelli, Risi, Petri, Visconti, Antonioni, Ferreri. 

Interprete, protagonista di grande versatilità e di indiscussa bravura, lavorerà in innumerevoli commedie, drammi e “film di autore”, dando sempre l’impressione di uomo colto e sensibile.

In gioventù ebbe una breve relazione con Silvana Mangano.

Nel 1950 sposa l’attrice Flora Carabella (prima figlia, Barbara 1951) dalla quale non vorrà mai divorziare, nonostante abbia avuto grandi amori, con bellissime attrici come Faye Dunaway e Catherine Deneuve, dalla quale avrà un’altra figlia, Chiara, nata nel 1972. 

Diretto dal regista riminese Fellini, ne La dolce vita, Mastroianni si rende conto di avere, nel suo carattere, la base per ruoli più complessi e moderni. 

Capisce in quale direzione deve muoversi e fa un deciso salto di qualità.

Dice basta ai ruoli da ragazzone ingenuo e romantico, personaggio che aveva interpretato sino ad allora, ed incomincia a ricercare personaggi che rappresentino inquietudini, incertezze, insoddisfazioni, dell’uomo contemporaneo,

Riesce a  passare dal drammatico, al satirico, grottesco, drammatico, ironico…Italiano vero 

Diventa quindi il patetico grande amatore ‘impotente’ de Il bell’Antonio 1960 (romanzo di Brancati) di Mauro Bolognini, o il galante e spaesato Andrea di Casanova ’70 (1965), di Mario Monicelli; l’astuto e maniacale barone Fefé Cefalù di Divorzio all’ italiana (1961) di Pietro Germi.

Eccetera.

Nel 1966 è Rodolfo Valentino nella commedia musicale

Ciao Rudy, di Garinei e Giovannini. Era un ottimo cantante!

Mastroianni è capace di affrontare, con maestria e grande disinvoltura, qualsiasi ruolo. 

Lavora con partners bellissime, italiane e straniere, ma solo con Sophia Loren, con la quale gira dodici film, si crea un’intesa davvero unica.

 

Quarant’anni insieme. Da Peccato che sia una canaglia (1954) a Prêt-a-porter (1994). 

In mezzo, i film di Vittorio De Sica con cui la coppia ha conquistato le platee cinematografiche di tutto il mondo (Ieri, oggi e domani, 1963; Matrimonio all’italiana, 1964; I girasoli, 1970).

Marcello Mastroianni ha rappresentato con grande successo, il cinema italiano a livello internazionale, pur non avendo mai ricevuto un Oscar, anche se è stato, per tre volte, candidato come miglior attore per : Divorzio all’ italiana (1961),  Una giornata particolare  (1977) e Oci ciornie (1987).

Alieno da pose divistiche, guardava con fastidio alla pubblicizzazione della sua vita privata da parte della stampa scandalistica.

Nel 1976 si legò alla regista Anna Maria Tatò, con la quale convisse fino alla morte.

Nel giugno del 1984 prese parte al picchetto d’onore ai funerali del segretario del P.C.I. Enrico Berlinguer, insieme ad altri esponenti del cinema italiano come Federico Fellini e Monica Vitti.

Nel 1990 vince il Leone d’oro alla carriera  che gli viene consegnato da Federico Fellini, durante il Festival del cinema di Venezia.

Morì nel suo appartamento di Parigi, il 19 dicembre 1996, all’età di 72 anni, stroncato dalla malattia (tumore al pancreas), assistito dalla figlia minore, Chiara. Il funerale fu celebrato a Parigi nella Chiesa di Saint Sulpice. Il giorno seguente fu portato a Roma dove fu allestita una camera ardente nella sala della Protomoteca del Palazzo Senatorio  e a seguire una cerimonia laica sulla piazza del Campidoglio.

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( 6 – continua )





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Category: Cultura

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