POLVERE DI STELLE / DORIS DAY, LA VICINA DI CASA CHE TUTTI GLI UOMINI AVREBBERO VOLUTO SPOSARE

| 29 Settembre 2024 | 0 Comments

di Elena Vada _____

 

Una donna che, lottò per i diritti dei più deboli. 

Vegetariana e animalista fu un simbolo di perfetta ‘goody-goody’, house-wife, nell’ America anni ’50. Stette accanto al caro amico e collega, Rock Hudson e lo intervistò in televisione, quando era paurosamente magro, logoro, consumato dalla malattia, portando alla luce il problema dell’ AIDS. 

Bionda, bella, brillante, ma anche dolce e simpatica, di una sensualità casalinga, pulita ed ingenua.

Ecco perché fu definita, a furor di popolo, la Fidanzata d’America. 

Oggi vi racconto la storia di Doris Day, una donna dal cuore d’oro, che è stata un’icona a stelle e strisce. Sembrava la ragazza della porta accanto, quella che vorresti far sposare a tuo figlio. Vivace ma, al tempo stesso, assennata e rassicurante. Soprattutto, eternamente giovane.

Doris Day (Doris Mary Ann Von Kappelhoff) nacque a Evanston, sobborgo di Cincinnati (Ohio), terzogenita di Alma Sophia Welz, casalinga, e di William (Wilhelm) Kappelhoff, insegnante di musica e maestro del coro. I genitori erano entrambi discendenti di immigrati tedeschi.

 I genitori divorziarono per infedeltà del padre. William, infatti, fu “beccato” a letto con la migliore amica della moglie Alma, nella casa di famiglia. Doris fu testimone di quei rapporti illeciti e ne rimase scioccata.

All’età di 12 anni,  iniziò a prendere lezioni di danza, sua grande passione. Ma nel 1937 rimase ferita alla gamba destra, in un grave incidente stradale, così fu interrotto il suo sogno di una carriera da ballerina professionista.

 Il destino decise per Doris, che diventò cantante e, successivamente, attrice.

Cominciò ad esibirsi presso una Music Hall, in grandi orchestre e pubblicò vari dischi. Aveva molto successo alla radio.

Finalmente, nel 1948, comparve nel film  Amore sotto coperta, di Michael Curtiz, dove colpiscono la sua freschezza e spontaneità. 

Nel 1953, Doris Day, come attrice e cantante emerge con Non sparare, baciami!, regia di David Butler (lei interpreta Calamity Jane) dove canta uno dei suoi più grandi successi, Secret Love.  In questo film diede il meglio di sé, iniziando, davvero, la sua brillante carriera.

Nel 1955, il famoso regista, Charles Vidor,  le assegnò il ruolo di protagonista, al fianco di James Cagney, in Amami o Lasciami, dove interpreta Ruth Etting, cantante e sciantosa degli anni venti (subentrando ad Ava Gardner). 

Un anno dopo, Alfred Hitchcock le fece cantare ‘Que serà, serà’, canzone ‘intramontabile’ che fu scritta per il film L’ uomo che sapeva troppo (1956) e vinse l’ Oscar alla miglior canzone, nel 1957. In questo film, Doris si dimostrò capace di fare anche una parte drammatica. Si adeguò perfettamente al crescendo della suspense, dando particolari e convincenti, sfumature al suo personaggio.

Nel 1957  fu protagonista nel film Il gioco del pigiama, di George Abbott e Stanley Donen, uno dei migliori numeri musicali della sua carriera. 

I duetti di Doris Day e Rock Hudson, sono indimenticabili. Il letto racconta (M. Gordon, 1959) e Il visone sulla pelle (Delbert Mann, 1962) sono stati un enorme successo.

Ma Doris  era davvero quell’ingenua ragazza  ‘acqua e sapone’ che lo schermo proiettava e gli spettatori amavano e vedevano recitare accanto a partner più anziani come Clark Gable, Cary Grant, o più giovani come Rod Taylor, James Gardner…?! 

Ovviamente NO! Anzi, si racconta che quel ruolo le stesse molto antipatico, odioso. A volte, insopportabile. 

Ma la sua popolarità, negli anni ’50, era tale che, anche la creazione della celeberrima bambola ‘Barbie’ da parte della ‘Mattel’, nel 1959, sembra s’ ispirasse proprio alla patinata immagine cinematografica, dell’attrice.

La storia personale di questa star è diversa dal personaggio creato su di lei e per lei, da agenti e case di produzione. Doris non riuscirà mai a liberarsi da quel cliché che la voleva, sempre dolce, sbarazzina e fedelissima fidanzata o moglie. La ragazza dai sani principi, puritana e abbottonata. Il volto giusto per un’industria cinematografica americana, soggiogata dal codice Hays, che specificava cosa fosse o non fosse considerato  “moralmente accettabile” nella produzione di film.

Negli anni ’70, provò a cambiare: fece un lifting e aumentò il seno, per sentirsi diversa, femminile e sexy. Indossò vestiti scollati, fece vita pubblica brillante. Si mise anche a bere (chi dice poco, chi tanto). Ebbe alcuni flirt non troppo segreti. Ma nulla cambiò.

Cosa sappiamo della sua esistenza, vissuta tra pubblico e privato.

Nel 1947, durante una Tournée, conosce il trombettista Al Jorden e lo sposa. Subito dopo la nascita del figlio Terry, divorzia a causa del carattere violento del marito.

Nel 1946, dopo aver lavorato come intrattenitrice per le truppe militari, incontra e sposa il sassofonista George Weidler. Questo matrimonio dura solo otto mesi.

Grazie al suo agente Al Levy, fa un provino per un film, presso gli studi della Warner Bros. La casa di produzione, intuisce le sue potenzialità e le fa firmare un ottimo contratto.

Dal titolo di un successo musicale, “Day by Day”, ricava il cognome d’arte, che a lei non piaceva affatto. Il sodalizio con la Warner Bros continuò per tutti gli anni ’50.

Nel 1951 sposa, il suo agente Marty Melcher, che adotta il figlio Terry. Con Marty le cose non vanno bene. 

Lui la costringe a sottoscrivere contratti per alcuni film, che lei non vuole interpretare. Precipita in un forte esaurimento nervoso, inoltre, il marito, dilapida venti milioni di dollari e lei finisce sul lastrico.

Pare che Doris, abbia salvato suo figlio, Terry Melcher, dalla setta di Charles Manson, il mandante della strage nella villa di Sharon Tate/Polanski. Brutta storia di cronaca nera, del 1969.

Doris Day rappresenta il tramonto di un’era gloriosa del cinema americano. I suoi successi saranno gli ultimi film di un cinema perbenista, che stava morendo, per l’ arrivo della rivoluzione sessuale e dei costumi, che avrebbero dato origine alla nuova Hollywood.

Nel 1967, Doris decide di non fare più cinema e, a sorpresa, firma (controvoglia) per un programma televisivo della CBS. Dal 1968 al 1975 il suo “Doris Day Show” ha un grande successo. 

Nel 1976 sposa il ristoratore Barry Comden (dieci anni più giovane) e divorzia nel 1980. Questo è l’ultimo matrimonio.

Stanca e delusa, si dedica, definitivamente, alla causa animalista. A Carmel, nel suo ranch in California, dove vive, dirige la Doris Day Pet Foundation. Con costante e riconosciuto impegno, si dedica alla lotta per la protezione degli animali. 

L’ intervista televisiva a Rock Hudson (suo amico personale), fu così scioccante, da dover essere interrotta. Era la prima volta che il pubblico americano vedeva i sintomi dell’AIDS e sentiva parlare della malattia, così apertamente. Doris, in quell’ occasione, fu affettuosa, chiara, efficace, commovente. Per mille ragioni, i due si volevano un gran bene!

Sembra che nel 1984 la Day, abbia rifiutato il ruolo di Jessica Fletcher nella serie televisiva ‘La signora in giallo’ affidato, poi, ad Angela Lansbury.

Nel 2011 pubblicò il suo ultimo album discografico, dal titolo My Heart. Anche in età molto avanzata, non rifiutò  mai di apparire in occasioni pubbliche e in televisione, radiosa e positiva, come da copione.

Doris Day è morta all’età di 97 anni, per le conseguenze di una polmonite, il 13 maggio 2019 a Carmel Valley Village, California  (USA). 

Ricorderemo sempre quel suo sorriso solare e accattivante, perfetto per illuminare qualsiasi scena dei suoi allegri, simpatici film.

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( 5 – continua )

Category: Cultura

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