POLVERE DI STELLE / GLI SPLENDIDI 90 ANNI DI SOPHIA LOREN: “Devo tutto agli spaghetti”

| 22 Settembre 2024 | 4 Comments

di Elena Vada _____

A Hollywood è la diva delle dive, l’ italiana più italiana e, nello stesso tempo, americana tra le americane. 
È la nostra grande  Sophia Loren, orgoglio nazionale. Auguri Sophia, Buon Compleanno da tutta l’Italia, che la tua arte unisce!
Sophia Loren è un mito, un’icona. Nella sua carriera è stata diretta da:  Sidney Lumet, Charlie Chaplin,  Martin Ritt, George Cukor, Henry Hathaway,  Dino Risi, Mario Monicelli, Ettore  Scola, Vittorio De Sica, eccetera…
Ha recitato accanto a Marlon Brando, Charlton Heston, Cary Grant, John Wayne, Clark Gable, Burt Lancaster, Paul Newman, Richard Burton, Gregory Peck, Frank Sinatra, Willian Holden, Marcello Mastroianni, Totò e altri ancora…
Le sue, sono grandi interpretazioni, addirittura da Oscar, come La Ciociara (1961) diretta da Vittorio De Sica.
Ma… chi può dimenticare “Ehi mambo, mambo italiano… ehi mambo…” ??? Famoso brano musicale cubano, ballato da Sophia in “Pane, amore e…” (1955) con Vittorio De Sica, regia di Dino Risi. Formidabile!

La musica echeggia mentre lei muove, a tempo, quelle meravigliose gambe lunghe, i fianchi  guizzanti come schiene di gatti, le ampie e tornite spalle che sorreggono un intravisto, immobile, seno, mentre, maliziosamente, ammicca alla preda maschile di turno.

Quanti ne ha stregati e fatti sognare Sophia, con le forme procaci, mentre ondeggia al ritmo, di quella musica sudamericana?! 

Tutto il mondo, credo.

Sophia è italiana, meridionale, napoletana. 

Genuina, verace come la pizza fritta al volo, per strada, come una sfogliatella o ‘nu babà’… e senza vergogna d’ esserlo!

I suoi grandi meriti, infatti, sono la sorprendente sensuale naturalezza ed un immenso carisma.

I tanti ruoli che interpreta ci sono entrati dentro, nel cuore: la popolana napoletana, o la sofisticata signora dell’alta società, la moglie o l’ amante, l’ onesta o la ladra. Aggressiva, seducente, materna, provocante, umile, arrogante, remissiva, prepotente.

È l’incarnazione del nostro Paese, in tutte le sue sfaccettature.

Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, nasce a Roma il 20 settembre 1934, figlia di Romilda Villani, insegnante di pianoforte, e Riccardo Scicolone, affarista in ambito immobiliare. 

L’uomo pur riconoscendo la paternità della bambina, si rifiuta di sposare Romilda, che per motivi economici si vede costretta a trasferirsi con la figlia a Pozzuoli presso la famiglia d’origine.

La madre Romilda aveva vinto un concorso come sosia di Greta Garbo.Pochi sanno che Sofia era una bambina gracile che, crescendo, sarebbe diventata così alta e magra da essere soprannominata, dalle coetanee “Stecchino”. Ma a quindici o sedici anni, era già  seducente. 

Infatti, nel 1950, partecipa a Miss Italia e vince il titolo di Miss Eleganza. Posa quindi per fotoromanzi e prende parte a diversi film, con ruoli marginali.

Nel 1951, incontra il produttore Carlo Ponti (37 anni, sposato) che le offre un contratto di sette anni (l’aveva già ‘adocchiata’). In questo periodo comincia ad usare nomi d’arte, facendosi chiamare Sofia Lazzaro (ed ebbe una relazione sentimentale ‘epistolare’ con Achille Togliani, famoso cantante dell’epoca).

Ma Ponti ribattezzò poi l’attrice ‘Sophia Loren’, nome più internazionale.

Nel 1965 Carlo Ponti ottenne il divorzio dalla precedente moglie in Francia e sposò quindi la Loren il 9 aprile 1966 a Sevres.

La Loren rimase sposata con Ponti fino al decesso di quest’ultimo, avvenuto nel gennaio 2007.

Ha due figli maschi: Carlo Jr., nato a Ginevra nel 1968 e Edoardo nato a Ginevra nel 1973.

A Hollywood recita in molti film: TImbuctù (1957) , con John Wayne,  La chiave (1958) con William Holden, il diavolo in calzoncini rosa (1959) con Anthony Quinn, Un marito per Cinzia (1958), con Cary Grant ed altri ancora.

Nel 1961 vince il premio Oscar come miglior attrice, grazie all’interpretazione di Cesira, nel film La Ciociara, diretto da Vittorio De Sica. Passando alla storia come prima attrice a vincere per un film in lingua straniera.

Ha vinto numerosi riconoscimenti: oltre ai due premi Oscar (uno alla carriera), cinque premi Golden Globe, un Leone d’oro, un Grammy Award, una Coppa Volpi, al Festival di Venezia, un Prix  Festival di Cannes, un Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino, ed è stata onorata con una stella sulla celebre Hollywood Walker of fame.

Quando le viene chiesto quale sia il segreto della sua bellezza. Di solito risponde con una frase, ormai diventata mitica: “Devo tutto agli spaghetti”.

Ad un giornalista francese disse: “Non sono poi tanto bella. Ho il naso troppo lungo e la bocca troppo grande… ma c’è il resto, nooo?”

Tanti anni fa conobbi lo scrittore e regista  Mario Soldati, amico di famiglia (avevo circa 14 anni). Non avrei dovuto importunarlo, ma, con la scusa di servire il caffè, stetti ad ascoltare. Raccontò tante cose e, tra le altre:

“Ho conosciuto Sophia giovanissima, aveva recitato una piccola parte. È un’attrice ‘massima’. Ho girato un film con lei protagonista, La donna del fiume (1954). Tuttavia, soltanto in questi ultimi tempi, che non riesco ad incontrarla di persona, mi capita di sognarla, sognarla spesso.

“È di una bellezza che fa poesia!”

Parole che non ho mai dimenticato. 

Lo sapevate? :

Alcuni ingegneri automobilistici si sono ispirati agli occhi di Sophia, per realizzare i fari trapezoidali, della “Peugeot 504”.

Apparve a seno nudo nel film francese “Era lui…si!”, ma si chiamava ancora Lazzaro. 

Non ama recarsi nei saloni di bellezza.

Si racconta si struccasse con l’ olio d’ oliva.

Non ama recitare in teatro, perché le prende ‘il panico da palcoscenico’ .

Tra i film, da lei interpretati, che ho preferito: 

Il segno di Venere (1955), accanto a Franca Valeri, diretta da Dino Risi. È un duetto spettacolare: la milanese e la napoletana, cugine.

Peccato che sia una canaglia (1954) di Alessandro Blasetti, che la vide per la prima volta accanto a Marcello Mastroianni, con il quale formerà una delle coppie più celebri, del cinema italiano. 

Sabato, domenica  e lunedì (1990) diretto da Lina Wertmuller. Soggetto tratto dall’omonima opera di Eduardo De Filippo, dove riesce a sostenere il confronto (nello stesso ruolo) con l’ indimenticabile, Regina Bianchi. Un film nel quale è moglie, madre e napoletana, tanto napoletana… col ragù.

Una giornata particolare (1977) regia di Ettore Scola, con Marcello Mastroianni. Soggetto di Maurizio Costanzo. 

10 e lode, a tutti e due gli attori. Film da Oscar.

Ho, personalmente, una domanda da porre alla Loren, con tutto rispetto: “Signora, ma come ha fatto (se poi è vero) a resistere al fascino di Cary Grant?” 

Lo sapremo mai?

Sophia, grazie di esistere e ancora tanti AUGURI e cento di questi giorni! ______

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( 4 – continua )

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Category: Cultura

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Comments (4)

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  1. Giusy ha detto:

    Si, è una grande bandiera italiana che sventola ancora.

  2. Marco ha detto:

    Belle le curiosità. Brava!

  3. Marco ha detto:

    Simpatiche le curiosità. Brava

  4. Marco ha detto:

    Simpatiche le curiosità. Brava

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