LO STADIUM DI TORINO ABBRACCIA STEFANO TACCONI, IL GRANDE PORTIERE DELLA NAZIONALE DISCRIMINATO PERCHE’ DI DESTRA.
gm_______Ieri Stefano Tacconi ha assistito in tribuna a Juventus-Napoli: l’ex portiere bianconero, colpito nell’aprile 2022 da aneurisma cerebrale, è stato riabbracciato dai suoi tifosi, che gli hanno tributato un lungo applauso.
Notte di lacrime e preghiere allo Stadium di Torino. Non è stato solo il giorno di Juve-Napoli per i tifosi bianconeri che hanno accolto a braccia aperte Stefano Tacconi e hanno reso omaggio a Totò Schillaci, morto mercoledì 18 settembre. Come si suol dire, il calcio sa regalare emozioni ben oltre le 22 persone che corrono dietro ad un pallone.
Un momento molto sentito è stato il minuto di silenzio in ricordo di Salvatore Schillaci. Stefano Tacconi, che è stato suo compagno, lo ha ricordato così intervistato da Il Secolo XIX: «Abbiamo condiviso tanto insieme. Ora posso dire che quando era arrivato alla Juventus era diventato praticamente il mio figlioccio. Era spaesato, preoccupato, non capiva come ambientarsi e io da capitano lo avevo preso sotto la mia ala protettiva». Indimenticabili le partite insieme in Nazionale: «C’erano tante personalità forti, lui era introverso di carattere, gli serviva uno come me per inserirsi. Mi voleva bene e mi permetteva tutto, anche di prenderlo in giro. Dopo il gol in Italia-Australia venne ad abbracciarmi, non potrò mai dimenticarlo. lo porterò sempre nel cuore. Quando ho visto che sarebbe entrato in campo glielo dissi: “Vai e fai gol, questo è il tuo anno”. È andata così ed è corso ad abbracciarmi». Ha svelato anche una discussione che Totò ebbe con Roberto Baggio: «Totò attraversava un periodo difficile, era spesso agitato. Roby lo ha visto nello spogliatoio che leggeva il giornale e per scherzare aveva cominciato a dare schiaffetti sui fogli. “Minchia” una volta, due volte, poi tre… Alla fine gli ha tirato un pugno. E Boniperti multò tutti, mica solo loro due, perché la cosa non sarebbe dovuta uscire dallo spogliatoio».
Stefano Tacconi è un uomo di destra, a differenza di tanti delle sue idee non ne ha mai fatto mistero, per questo ha subito pesanti discriminazioni, di cui tutti erano a conoscenza, ma senza che mai nessuno gridasse allo scandalo.
Si gridò invece allo scandalo, quando tornando a casa in auto dopo il funerale di Azeglio Vicini, Tacconi è in macchina con Sergio Brighenti, secondo di Vicini a Italia ’90, dopo l’idea di fermarsi in autogrill per bere un altro Campari, “anzi un Negroni”. Il discorso va su Idris, l’opinionista di Quelli che il calcio. Con Idris siamo amici “Io lo sfotto negher, come diceva nel film Abatantuono”. Poi il discorso cade sui troppi calciatori stranieri presenti in serie A. Basta questo perché i giornalini lo attacchino facendolo passare per un bieco razzista.
Su quanto vien detto subito dopo invece neppure una parola.
Continuando la chiacchierata Brighenti dice: ” Vicini non ti ha mai fatto giocare perché era comunista”, “E sapeva che io ero destra?” dice Tacconi, “ certo che lo sapeva, lo sapevamo tutti”. Tacconi ride di gusto e dice: ” almeno ora capisco perché non ma faceva giocare”.
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