GUERRA E PACE

| 21 Settembre 2024 | 1 Comment

di Giuseppe Puppo ______

You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as one …

Non so che nome abbia, non so chi sia, ma di sicuro è un sognatore.

Non era l’unico, questo pomeriggio, ad Assisi, dove poco fa si è conclusa l’annuale manifestazione denominata ‘Marcia per la pace’.

Mai come quest’anno con l’incubo tangibile del disastro totale che incombe sulle nostre teste.

Ma sempre troppo pochi, ormai ridotti a testimonianza, disperati, eppure nobili, perché FANNO QUEL CHE POSSONO, E GRIDANO IN SILENZIO, COME DOVREBBE FARE CIASCUNO DI NOI, nell’indifferenza sostanziale dei più, fra le spallucce o le risatine di quelli ‘importanti’, in tutt’altre faccende affaccendati.

Mancano di una seria e solida rappresentanza politica, essi ormai son solo cani sciolti o pecore matte.

La cultura si occupa dei gossip, e di altre umane miserie, ha dimenticato la grande lezione di quel Novecento di cui anche io son figlio, di Ezra Pound e di Giuseppe Ungaretti, di Louise Ferdinand Celine e di Ernest Junger, e di tantissimi altri.

La Storia è vero, è maestra di vita: il problema è che ha scolari pessimi.

Anche io sono un sognatore e grido nel silenzio.

Non mi bastano le dichiarazioni generiche quanto ipocrite.

Le parole non servono, servono fatti.

Io voglio uscire da questa Unione Europea dei mercanti di armi e degli speculatori finanziari, di cui Mario Draghi e Raffaele Fitto sono parte attiva, che stanzia risorse ingenti agli eserciti governativi e li leva alle organizzazioni non governative che potrebbero favorire il dialogo al posto dello scontro.

Io voglio uscire da questa Nato di guerrafondai e promotori di sopraffazione.

o non mi riconosco in questo governo italiano in cui il Ministro della Difesa è consulente delle industrie belliche e in cui il presidente del Consiglio stringe la mano di quelli che hanno operato un vero e proprio sterminio di massa., oltrepassando ogni remora etica possibile ed immaginabile, oltre le soglie della umana decenza e della artificiale fantascienza.

“Ci stanno portando sul punto di non-ritorno: il punto da cui nessuno riuscirà più a fermarsi e tornare indietro. Una guerra senza regole, senza limiti e senza confini che si sta espandendo minacciandoci sempre più da vicino” – hanno detto oggi ad Assisi.

Purtroppo è vero.

Anche quel vicino, vicino a noi, tanto per rendere meglio l’idea di che cosa stiamo parlando.

In caso di guerra nucleare, qui in Italia saranno colpite le basi di Gioia del Colle e gli insediamenti industriali di Taranto.

Che fare, allora?

Continuare a sognare, e a gridare in silenzio: la guerra è sempre e solo distruzione, sofferenza e morte; non ci sono guerre giuste; la pace prima di tutto.

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Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Politica

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Comments (1)

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  1. Elena ha detto:

    Mi affianco a te Giuseppe.Non esistono guerre giuste e quelle sbagliate. Esiste solo lo squallore che creano a tutti i livelli. Che ognuno lotti con le proprie forze e i propri mezzi. Io NON MI ARRENDO! Per i miei, figli, per i miei nipoti, per i miei vicini… Immagino,voglio, credo PACE!

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