DIRE ‘TROMBAMICI’ NON E’ REATO (E BACIARE IL PIEDE NON E’ UNA COLPA)

| 19 Settembre 2024 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo ______ Le lingue, parlate e scritte, si autoalimentano con nuove parole e fintanto che nel loro uso appaiono neologismi, vuol dire che esse stanno bene e vivono, a differenza di quelle statiche, diventate lingue morte.

L’Italiano sta benissimo, per quanto bistrattato e pasticciato dagli Italiani, anche quelli in teoria istruiti, che ormai sono scivolati irrimediabilmente nel lessico del ragionier Ugo Fantozzi, a tal punto che ormai lo usano correttamente soltanto gli immigrati, poiché, a differenza degli autoctoni, lo studiano e lo analizzano quotidianamente.

Sta benissimo, l’Italiano, perché inventa sempre parole, e ogni parola a sua volta inventa mondi nuovi.

Da una ventina di anni, dall’avvento delle chat su internet prima e delle app dei telefonini poi, che hanno rivoluzionato le relazioni sociali, ha preso… piede… e sorrido…e le ragioni saranno note a chi avrà la pazienza di continuare a leggere… il termine ‘trombamico’. Chissà chi l’ha inventato, ma di sicuro era un genio., in quanto esso designa alla perfezione le novità sociali nel frattempo sopravvenute. ‘Trombamici’ sono due che trombano, cioè fanno sesso, ma rimangono solo amici, in una relazione clandestina, un segreto fra loro due, innocenti di fronte agli occhi degli altri, e quindi pure liberi di svilupparne altre, di relazioni del genere, oltre a poter continuare a restare col partner ‘ufficiale’ da fidanzati, o coniugi che siano.

Comunque, per quanto certificato dai vocabolari, il termine rimane pesantuccio.

Quindi, definire due ‘trombamici’ è un’offesa?

No, secondo il giudice del Tribunale di Lecce Valter Vavalle, il quale con sentenza resa nota oggi ha assolto l”avvocato barese Leonardo Sessa dall’accusa di diffamazione, intentatagli dal magistrato di Trani Simona Merra.

I due si erano frequentati in passato, da ‘trombamici’ appunto, almeno secondo l’avvocato, definizione che al magistrato non era piaciuta per niente, a tal punto da fargli causa.

La loro frequentazione era stata resa nota otto anni fa nell’ambito di una complessa e pesante vicenda giudiziaria, una bufera mediatica, su cui ovviamente in molti ebbero da ridire, Consiglio Superiore della Magistratura più di tutti, sul fatto che il giudice che doveva decidere nel merito, e quello che era il difensore di uno degli imputati, si frequentassero.

Una foto divenne virale e finì non solo sui siti di gossip, ma pure sui più importanti quotidiani,

In essa si vedeva ad una festa l’avvocato che baciava il piede del magistrato.

Quindi, che cosa implica, sottintende e sottende per un uomo baciare il piede di una donna?

E’ un atto di per sé sessuale, per giunta di perversione, magari pure di sofisticato quanto appagante feticismo, oppure è solo una innocente manifestazione di frequentazione, fine a sé stessa, tanto per e basta?

Una trattazione della questione viene ampiamente sviluppata in una scena del film – cult del 1994 “Pulp fiction’ di Quentin Tarantino, in cui discutono animatamente dell’argomento Vincent Vega e Julies Vinnfield, i due scagnozzi del boss della mala Marsellus Wallace, senza peraltro arrivare ad una conclusione, ad una valutazione univoca per quanto accaduto.

Era successo infatti che il capo, venuto a sapere che uno dell’ organizzazione criminale aveva toccato il piede della sua donna, la donna del capo, Mia, si era diciamo così abbastanza risentito e aveva punito il povero sottoposto troppo audace, spezzandogli le gambe.

Una punizione esemplare, così non avrebbe potuto più avventurarsi in iniziative audaci, per quanto apparentemente innocenti, ma pure clemente: invece di farlo torturare, o di gonfiarlo di piombo, come era solito fare con chi dei suoi sgarrasse, nell’occasione si era limitato a scaraventarlo giù dal balcone del sesto piano.

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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