NOVITA’ DISCOGRAFICHE / E’ USCITO “Jeremy”, PREGEVOLE ALBUM DEI SYNAESTHESIA. ANDIAMO A CONOSCERLI

| 16 Settembre 2024 | 0 Comments

di Roberto Molle ______ Qualche mese fa vi raccontammo di “Parole liberate vol.2”, un album collettivo di musicisti dell’etichetta “Baracca & Burattini” con la partecipazione di altri artisti nazionali e internazionali. Tredici canzoni dove i testi erano scritti da persone detenute in diversi carceri d’Italia e i suoni e l’interpretazione affidate all’ispirazione e alle voci dei musicisti coinvolti ; tra loro, Flavio Giurato, Andrea Chimenti, Morgan, Pase e Tony Levin tra i più noti, poi altri meno conosciuti ma non meno interessanti che hanno contribuito a dare spessore e carattere al progetto. Tra l’altro “Parole liberate vol.2” è stato finalisti al Tenco 2024 nella categoria “progetti speciali”.

Uno dei brani del disco mi aveva colpito particolarmente, sarà stato per la voce così giovane e ricca di pathos, per la trama sonora capace di trasformare un luogo angusto e spersonalizzante come quello di una cella nella metafora di in un veliero che solca un mare immaginario verso un luogo di espiazione e redenzione, capace di azzerare ogni errore riportando al punto di partenza. Il brano si chiama “Perdonami” e appartiene per le parole ad Haram e per il resto a una band che si chiama Synaesthesia.

Da pochissimo i Synaesthesia hanno pubblicato per Baracca&Burattini un album molto interessante dal titolo “Jeremy”. Dieci brani (compreso “Perdonami”) che spiazzano catapultando la band oltre l’immagine che mi ero fatta con “Parole liberate vol.2”.

Ma andiamo per gradi, conosciamo meglio i Synaesthesia.

Jacopo Fusario (testi, voce, chitarra elettrica e Lap steel); Giulio Bardi (Chitarra elettrica); Andrea Bellini (batteria, chitarra); Davide Tortora (basso, tastiere). Per inciso, Jacopo e Giulio sono figli d’arte: i padri Andrea Fusario e Antonio Bardi sono stati membri fondatori dei Virginiana Miller (storica alt-band di Livorno, recentemente tornata in attività).

Le note ufficiali che accompagnano disco e band parlano di grunge, Pearl Jam e Seattle sound, ma ci voglio vedere chiaro e capire meglio. Le sennheiser sono rotte, l’ascolto in cuffie compromesso; do volume alle casse e mi immergo nell’ascolto di “Jeremy” dentro il mio piccolo bunker chiudendo il resto fuori.

Tutti i brani sono in inglese tranne il succitato “Perdonami” e “Sobborghi” cover tributo al conterraneo Piero Ciampi.

Better Man apre violento e affonda le unghie dentro un grunge da ultima sfida. Un poetry-slam immaginifico all’ultimo sangue si consuma tra band (Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, Alice In Chains, Stone Temple Pilots,Screaming Trees, le prime che vengono in mente) decise a contendersi l’influenza sulle nuove generazioni di musicisti. Pezzo potente e lirico allo stesso tempo, tracciato da schitarrate oblique e un canto graffiante che si spegne nel finale dentro un blues ipnotico.

Deception And Death arriva a smorzare i bollori e si srotola attraverso un groove psycho-soul che sembra dettato direttamente da mr. James Browne in persona. La voce del giovane Fusario monta di intensità, addolcendosi a contrasto di chitarre acide che crescono in chiusura di brano.

Perdonami testo di Haram, musica di SynaesthesiaDi Haram è chiaro che sa giocare con le parole, e che, se consegnate in buone mani possono farsi potenti. Synaesthesia continua a tracciare percorsi che depistano con una ballata eterea e delicata. Le parole si fanno più sottili e chiare sull’onda di un perdono chiesto a qualcuno che, forse, starà aspettando in qualche lembo di memoria.

A Lack For My Rotten Mind tornano a impennarsi suoni e parole. Attacchi furiosi contrapposti a ectoplasmi che si materializzano disturbati da frequenze sporcate: Kurt Cobain e Jeff Buckley a contendersi l’anima dei Synaesthesia, dominandone a tratti la vocalità.

Drink parte nervosa su un drumming pulsante dominato dal controllo ipnotico di una voce che torna a farsi scura e determinata. Il grunge riemerge spappolandosi nelle sue origini migliori: punk, rock, hard, metal: niente si distrugge, tutto si trasforma…

The effect Of Sound entra come un riflusso dal passato. La chitarra arpeggiata anche se scura e decadente, riporta per un attimo a quell’Horizon’s dei Genesis che stringeva il cuore un po’ a tutti quando si era prog-dipendenti. In verità il brano respira a pieni polmoni da quelle latitudini, a riprova di quante pulsioni alimentino le fantasie di questi giovani musicisti.

Sobborghi (Piero Ciampi’s Cover) è l’omaggio al musicista livornese più illustre: Piero Ciampi. Un brano che i Synaesthesia interpretano regalandogli un respiro psichedelico senza intaccare lo spleen e l’algida bellezza dell’originale.

The Unease Company un organo dove poggia una chitarra leggera, poi la batteria e una voce floydiana a gridare tutto il disagio del mondo. Ancora echi di prog depotenziato a illuminare scenari con lo sfondo sfumato e sagome che si muovono lentamente nella nebbia.

Ashes è una ballata intensa e poetica che mi ha riportato agli Stones di “Angie”. “Ragazza mia, / lascia che ti racconti il ​​nostro mondo e il nostro mare / lasciami bere / lascia che le tue labbra si sciolgano sul mio petto / perfora la mia pelle / succhia il mio sangue / senti l’odore / hai paura?”. Il brano più intenso e profondo di “Jeremy”.

Disappointed freak l’epilogo rock di un album bello e complesso. Ricco di pathos e sfaccettature.

“Jeremy” è innanzitutto un disco “suonato”, senza tante complicazioni elettroniche. Si diceva grunge, forse potremmo dire post-grunge? Ma poi, perché etichettare a tutti i costi? Ci ho trovato dentro varie influenze, tanti spunti, mille invenzioni, che costringere i Synaesthesia dentro un genere mi sembra un po’ forzare.

Vedo dei giovani musicisti di talento, che sanno mettere le mani ai suoni e tirarne fuori good vibrations. Questo loro lo penserei come un disco di “formazione” e aspetterei il prossimo per capire la direzione; mi pare sappiano muoversi molto bene nel mare magnum della musica e che si divertano a depistare il pubblico… Fanno bene, mai adagiarsi.

______

LA RICERCA nel nostro articolo del 18 aprile scorso

Category: Cultura

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.