INCIDENTE SUL LAVORO MORTALE

| 12 Settembre 2024 | 1 Comment

(e.l.) ______ Incidente sul lavoro mortale questo pomeriggio a Lecce. La vittima è Domenico Miglietta, 57 anni, di Trepuzzi, operaio, caduto dall’alto una lunga scala in un capannone industriale.

Soccorso e portato d’urgenza all’ospedale Vito Fazzi di Lecce (nella foto) è morto poco dopo, a causa della gravità delle lesioni riportate.

Indagini dei Carabinieri in corso di svolgimento.

Category: Cronaca

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  1. Cgil Lecce - tramite mail ha detto:

    Lecce, 12 settembre 2024 – Ancora un incidente sul lavoro in provincia di Lecce. Ancora una tragedia. Oggi ha perso la vita D.M., operaio di 57 anni, dipendente di una azienda di fabbricazione di infissi e cancelli che stava lavorando ad un lucernario di un capannone nella zona industriale di Lecce.
    È precipitato da un’altezza circa otto metri, per ragioni ancora in causa d’accertamento.
    È l’ennesima vittima sul lavoro. “Una mattanza inaccettabile”, come ha detto oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

    I numeri. L’ultimo report mensile dell’Inail fa riferimento ai dati di luglio: nei primi sette mesi sono stati 7 i decessi sul lavoro in provincia di Lecce (4 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).

    Aumentano anche gli infortuni denunciati: ben 2.655 dall’inizio dell’anno al 31 luglio (161 in più rispetto al 2023). E purtroppo in questa statistica sfuggono centinaia di infortuni denunciati dai lavoratori, capitati nei mesi di agosto ed in questa prima parte di settembre.

    Il commento. “Esprimo a nome di tutta la Cgil Lecce dolore per l’ennesima vittima sul lavoro e vicinanza ai familiari del lavoratore”, dicono il segretario generale della Cgil Lecce, Tommaso Moscara, e la segretaria provinciale con delega alla Sicurezza nei luoghi di lavoro, Fiorella Fischetti. “Non spetta a noi ricostruire la dinamica dell’accaduto. Di sicuro nella maggior parte degli infortuni mortali latitano le misure di sicurezza e prevenzione, che restano una causa incomprensibile ed inaccettabile di questo fenomeno. Ogni giorno ci sono tre lavoratori italiani che escono da casa per lavorare senza più fare ritorno alle proprie famiglie. È assurdo. Servono misure urgenti e concrete per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro. Come parti sociali possiamo intervenire soprattutto sulla cultura della prevenzione, ma non basta. È necessario un investimento urgente del Governo sull’attività ispettiva e sui controlli. Ed urge un’attenzione particolare nella scrittura delle leggi: la patente a punti per le imprese va estesa ad ogni settore e non può bastare un corso di formazione per tornare alla normalità. Così come è necessario mettere di fronte alle proprie responsabilità i datori di lavoro, anche attraverso l’introduzione dell’aggravante di omicidio sul lavoro”.

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