GLI UOMINI NON CAMBIANO

| 5 Settembre 2024 | 2 Comments

di Giuseppe Puppo ______

Gli uomini non cambiano
Prima parlano d’amore e poi ti lasciano da sola

E gliela avesse data, ‘sta consulenza! Ci saremmo risparmiata con gran giovamento questa telenovela all’acqua di ciclamino. In Italia del regime dei partiti da inveterato malcostume una consulenza non si nega a nessuno. Lei gliela aveva data, invece lui non le ha dato la consulenza. E’ stato qui l’errore. Quello decisivo.

Quello originario, e poi in aereo, in macchina, in albergo, con la generica qualifica di ‘collaboratrice’, mettersi in ufficio una senza arte, né parte, della quale ci voleva poco a capire, bastava dare appena un’occhiata al suo profilo social, la scarsa consistenza, sebbene mascherata dalla magica qualifica di influencer, ma per favore…Ma arridateci Chiara Ferragni!

Non c’era certo bisogno di essere ministro della cultura. la cultura infatti è capire le situazioni, rerum cognoscere causas, saper valutare le situazioni e agire di conseguenza.

Ma l’amava, dice. Dai…Forse chiamiamo amore solamente quello di cui abbiamo bisogno in un determinato momento, quando in un determinato momento lo troviamo.

Aveva bisogno di un orpello al Potere, ecco tutto, l’icastica rappresentazione del fascino dell’uomo maturo, quasi anziano ormai, a dirla tutta, che si mostra affiancato da una giovane e bella.

Ma qualcosa è andato storto.

Sarebbe stato conflitto di interessi, dice ancora, dal momento che l’amava…Il suo conflitto di interessi in realtà era con la moglie, che, ad un certo punto, scoperta, come prima o poi doveva succedere, la tresca, non deve averla presa bene e si è messa di traverso. Te la do io la consulente!!!

Il povero ministro della cultura, come un maschio italiano qualunque medio mediocre, è andato avanti come ha potuto, finché ha potuto, forte degli atavici insegnamenti che l’italico maschio italiano medio mediocre porta scritto nel dna: appellare sempre ‘amore’, così non sbagli mai il nome; dividersi brillantemente fra occasioni ufficiali con la legittima e situazioni ufficiose con la illegittima; negare, negare sempre, anche l’evidenza.

Finché ha potuto.

Poi la scena madre della sceneggiata napoletana, che avrebbe voluto chiudere trionfalmente una storia che invece non finirà qui, in diretta servile dalla tv di Stato, un quarto d’ora di intervista autoassolutoria, un quarto d’ora, dico, quando in tv due minuti di fila sono già un’eternità.

Chiedo scusa, e chi ha dato ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto ha avuto….

Il problema è che mentre lui parlava in televisione, lei postava sui social a smentirlo frase per frase in tempo reale.

Quello che è accaduto ieri, è un segno dei tempi inedito di cronaca, attualità e costume, un caso mediatico che in questo senso fra poco studieranno gli studenti dei corsi universitari di Scienze della Comunicazione e master di giornalismo vari ed eventuali.

Le donne sono abilissime nel passare dalla parte della ragione anche quando partono da quella del torto, figurarsi poi quando come in questo caso tutti i torti non ce l’hanno…

Ogni promessa è un debito, soprattutto in amore.

Mai sottovalutare le reazioni di una donna che si sente presa in giro nel momento della fine della ‘rapporto affettivo’.

Come nei telefilm americani, dove almeno la polizia ti avverte prima che ogni parola che dici potrà essere usata contro di te, allora dopo tirano fuori ogni singola parola, per giunta ai tempi nostri registrata al telefono, o scritta nelle chat, si accaniscono, piantano un casino che la metà bastava.

Poi, rimaste sole, mai sazie della vendetta, la alimentano incessantemente, con pensieri e parole.

Gli uomini ti cambiano
E tu piangi mille notti di perché
Invece, gli uomini ti uccidono
E con gli amici vanno a ridere di te.

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Politica

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Comments (2)

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  1. Luciano Tricarico ha detto:

    Viviamo in un paese mediocre sotto ogni aspetto e ancor più mediocri sono coloro che lo governano, se tanto mi da tanto. D’altronde che cosa ci si può aspettare da un’Italia che dell’immobilismo ne ha fatto il cavallo di battaglia, che per un concerto ad agosto con tanto di sciarpa e cappotto, obbligatori, nella valle dei templi di Agrigento, vengano spesi per la pagliacciata un milione di euro. Se la Sicilia ha sete poco importa, gli stessi siciliani preferiscono avere la gola arsa piuttosto che rinunciare ad apparire in televisione a Natale. Siamo il paese del cattivo gusto e dell’ignoranza ed è un dispiacere dott. Puppo che le poche voci come la sua che si ergono al di sopra di questo nulla per pungolarlo e cercare di dargli una spinta a risalire la china altra fine non possono fare che venire risucchiate nelle sabbie mobili di questa palude che è lo stivale italico.

  2. Elena ha detto:

    Ma che divertimento! Non so se ridere o piangere. Ma neanche sui “Grand Hotel” d’ epoca…

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