DIARIO DEL GIORNO / MERCOLEDI’ 28 AGOSTO 2024

| 28 Agosto 2024 | 0 Comments

Buongiorno!

Oggi è mercoledì 28 agosto 2024.

La Chiesa festeggia Sant’ Agostino.

Buon onomastico ai nostri amici, e lettori, che portano questo nome!

Buon compleanno alla collega Paola Trotta!

Filosofo, vescovo, dottore della Chiesa del v secolo d.C.

Fra le altre opere, è autore di un libro eccellente di meditazione interiore, “Le confessioni”. Scritte intorno al Quattrocento, sono la storia della sua maturazione religiosa.

Il nocciolo del pensiero agostiniano presente nelle Confessioni sta nel concetto che l’uomo è incapace di orientarsi da solo: esclusivamente con l’illuminazione di Dio, a cui deve obbedire in ogni circostanza, l’uomo riuscirà a trovare l’orientamento nella sua vita.

La parola “confessioni” viene intesa in senso biblico (confiteri), non come ammissione di colpa o racconto, ma come preghiera di un’anima che ammira l’azione di Dio nel proprio interno.

Trentacinque anni fa, 1988. Durante una esibizione aerea a Ramstein, nella allora Germania Ovest, tre aerei delle Frecce Tricolori si scontrano in volo e precipitano sul pubblico: sessantanove vittime, fra cui i piloti.

Le inchieste di due giornali quotidiani tedeschi: Tageszeitung e Der Spiegel nell’aprile del 1991 ipotizzarono che l’incidente non fosse dovuto a un errore di manovra, ma ad un sabotaggio eseguito per eliminare due testimoni della strage di Ustica.

Nella sentenza-ordinanza del giudice Rosario Priore sulla strage di Ustica, laddove il magistrato parla dei colonnelli Mario Naldini e Ivo Nutarelli, ufficiali dell’AM e componenti della pattuglia acrobatica, si legge: «[…] È emerso in più punti dell’inchiesta, i due ufficiali piloti, del gruppo intercettori, in servizio presso l’aeroporto di Grosseto, la sera del 27 giugno 1980 fossero in volo su F104, fino a dieci minuti circa prima della scomparsa del DC9 Itavia: il loro atterraggio all’aeroporto di Grosseto è registrato alle 20:45 e 20:50 locali; che questo velivolo, insieme ad altro con ogni probabilità quello dell’allievo, avesse volato per lunga tratta di conserva al velivolo civile; che durante questo percorso e al momento dell’atterraggio avesse sbloccato i codici di emergenza».

In ogni caso, il giudice si dice non convinto della connessione, a causa della «sproporzione tra fini e mezzi, e cioè che si dovesse cagionare una catastrofe, con modalità peraltro incerte nel conseguimento dell’obiettivo, cioè l’eliminazione di quei due testimoni per impedirne rivelazioni».

Proverbio salentino: IESTI CEPPONE CA PARE BARONE
La traduzione letterale è: vesti un grosso ceppo che sembra un barone.
Ossia, se si prende un uomo basso,  tozzo, sgraziato, che ricorda un ceppo di albero, e gli si fa indossare un vestito elegante e costoso, alla fine sembrerà un nobiluomo, un aristocratico, un barone appunto.
Certo non avrà l’eleganza di un principe, la grazia di un duca, ma sicuramente potrà essere scambiato per un barone.
Quello di barone era il  “più basso” dei titoli feudali.
Questo proverbio ne ricorda un altro: “…E cussì tecia la mamma e cussì tecia lu tata ca pe come ai astuta peccussì si carculata”.
Questi proverbi non sono mai stati attuali come ai giorni nostri, in cui la cultura dell’immagine regna incontrastata.

Category: Costume e società

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