ALAN DELON AMATO DAL MONDO INVISO ALLA SINISTRA
Melcore Valerio_______Alain Delon, credo che sia l’attore più premiato e più amato dal pubblico, per non parlare di quello femminile, ha fatto sognare tre generazioni di donne.
Innumerevoli i film ai quali ha partecipato basti solo pensare agli esordi della sua carriera, iniziò a fare l’attore ne 1957 e solo nel decennio che va dal 1960 al 1970, fu protagonista di capolavori come: Delitto in pieno sole, Rocco e i suoi fratelli, Il gattopardo, Frank Costello faccia d’angelo, La Piscina, Il clan dei siciliani , Borsalino, I senza nome.
Ma quest’uomo straordinario è sempre stato inviso alla sinistra. Alain Delon ha vissuto un’infanzia difficilissima, questo fece di lui un ribelle, a 17 anni partì per la Legione Straniera e neppure qui riuscirono a piegare il suo spirito indomito. Un ribelle di quelli veri, pronto a rischiare la galera e la stessa vita pur di non piegarsi a ciò che riteneva essere ingiusto, non come certi intellettuali, odierni commedianti a cui siamo abituati nel nostro tempo che si autodefiniscono ribelli nel tentativo di avere corsie preferenziali, da chi detiene il monopolio del mondo dell’industria cinematografica o dello spettacolo o dell’editoria.
Poi aveva un altro grosso difetto era francese ma era innamorato dell’Italia. A dimostrazione di quanto diciamo basta leggere cosa scrive oggi 18 agosto 2024 su Repubblica l’inviata Tonia Mastrobuoni. Ecco il titolo:
ALAIN DELON, GRANDE ATTORE E GRANDE REAZIONARIO: DAL MACHISMO ALL’AMICIZIA CON LE PEN AGLI ULTIMI ANNI DI FAIDA FAMILIARE.
Delon non è mai piaciuto alla sinistra francese e neppure a quella italiana perché aveva il difetto di essere un bell’uomo, che era arrivato al successo con le sue forze e non grazie alle combriccole, poi era uomo a cui piacevano le donne.
Gli piacevano le donne e non i gay e questo la sinistra non glielo ha mai perdonato.
In Italia un pò la stessa cosa era accaduta a Walter Chiari.
Nel sottotitolo si legge ancora:
“Una scomparsa che dividerà la Francia. Un attore formidabile che spesso ha fatto discutere per le sue affermazioni. Sui diritti delle comunità lgbtqi disse: “banalizza ciò che è contro natura”.
Si certo che Delon divide la Francia quella dei potenti delle lobby che hanno organizzato le olimpiadi appena terminate e il popolo, quel popolo che lo ha reso celebre e che lo ha amato sino alla fine, persino o forse sopratutto quando da questi si è congedato dicendo, consapevolmente, che oramai era giunta la sua ora.
Insomma, non potendo dire nulla della straordinarietà dell’attore attaccano, come sempre fa la sinistra, la persona.
C’è stato pure chi ha messo in dubbio la sua capacità di attore, ma non vale la pena neppure di citare costoro.
Chiudiamo questo nostro scritto riportando la nota di Alberto Barbera, direttore del settore Cinema della Biennale di Venezia che vogliamo pensare che di attori qualcosa capisca:
“Alain Delon è riuscito là dove la maggior parte dei suoi colleghi falliscono: essere considerato l’uomo più bello del mondo e al contempo un attore straordinario, se ha abbandonato oggi le sue spoglie mortali, è per ascendere all’Olimpo degli Immortali di cui ci ricorderemo per sempre”.
Category: Costume e società
OTTIMO VALERIO, GRAZIE! Lo dico da innamorata di questo attore “viso d’ angelo”. Notoriamente simpatizzante di destra. Per sorridere, aggiungo un episodio che si riferisce alla sua prima infanzia (è rimasto pichi anni coi genitori). La mamma, quando lo portava al parco metteva un cartello sul passeggino “GUARDARE MA NON TOCCARE!”, tanto era bello. Così bello da morirne. Si dice che la vecchiaia e conseguente decadenza fisica, furono le responsabili della grave depressione. Grazie ancora Valerio. Elena Vada
Grazie a Te Elena.