REPORTAGE / A PORTO CESAREO LE DUNE DI “Lago sereno”, DA POCO RICOSTITUITE CON UN’OPERA DI INGEGNERIA AMBIENTALE, SONO STATE GIA’ NUOVAMENTE DISTRUTTE DAI BAGNANTI
testo e foto di Fabio Coppola ______
Lo scorso inverno a Porto Cesareo in località “Lago sereno”, precisamente nel brevissimo tratto di spiaggia libera compreso tra gli stabilimenti “Bahia” e “Orange sun”, veniva realizzata un’importante ricostituzione del cordone dunale. Il fianco della duna veniva imbrigliato con rete in tessuto naturale fissata con picchetti in legno. Messa a dimora di piantine e recinzione alta circa un metro.
La stagione balneare non è ancora terminata, e già si notano i danni del calpestio dei bagnanti e del campeggio abusivo.
I picchetti in legno divelti, rete usurata e scivolata al piede della duna, piantine con relativo panetto di terriccio ormai scalzate e secche al sole. Non si nota alcun cartello di divieto di attraversamento, o cartello illustrativo sulle finalità dell’opera.
Denaro pubblico in fumo in pochi mesi.
Le dune costiere oltre all’aspetto paesaggistico svolgono l’importante funzione di trattenere la sabbia e filtrare il vento ricco di salsedine, proteggendo quindi la fertilità dei terreni agricoli dell’entroterra, e contrastare l’erosione costiera. Scomparsa la duna, è più facile che scompaia anche la spiaggia, consumata successivamente dalle mareggiate invernali e dal vento.
Purtroppo non si può pretendere senso civico o consapevolezza da tutti i bagnanti; purtroppo non si può pretendere da polizia locale e Guardia Costiera vigilanza continua su ogni tratto della lunga costa cesarina.
Pertanto per tutelare concretamente le dune costiere, si potrebbe forse prevedere in prima linea una recinzione più alta e robusta, e in seconda linea dissuasori più “convincenti”, anche se con un maggiore impatto visivo. Altrimenti si continuerà ad investire risorse economiche senza raggiungere l’obiettivo.
LA RICERCA nei nostri articoli del 27 luglio e del 14 agosto scorsi
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