IL PRANZO DELLA DOMENICA / PIC NIC CON GIOVANNA CIRACI’ 

| 11 Agosto 2024 | 0 Comments

di Raffaele Polo  ______

Giovanna Ciracì, giornalista e speaker radiofonico, ha organizzato tutto lei. Infatti, ci dice subito:

«Per il mio pranzo della domenica ti invito in un luogo particolare. Potrei accoglierti a casa mia a Lecce, ma sarebbe troppo scontato e banale… mi ritroverei a preparare un pasto tipico del leccese e io preferisco sempre essere originale nelle mie scelte. Per questo ti offro un pranzo a San Pancrazio Salentino.

Perché San Pancrazio Salentino? Perché qui posso farti degustare un qualcosa di davvero buono e gustoso: il pizzo all’ampa, una sorta di cugino della classica puccia salentina. E poi perché qui sarei più ispirata nel raccontarti di quello che riguarda il mio mondo, in particolare quello lavorativo: a San Pancrazio Salentino si trova infatti la sede di Radio Punto Sud, emittente radiofonica dove lavoro da qualche anno».  

Naturalmente, accettiamo con entusiasmo, ci spostiamo, seguendo le indicazioni di Giovanna; essendo ormai estate inoltrata, pranziamo all’aperto, in un luogo dove ci può rilassare completamente e chiacchierare tranquillamente: la Pineta di Sant’Antonio alla Macchia.

Da buona giornalista, Giovanna ci spiega: «È poco fuori il paese, si tratta di una specie di bosco dove i sanpancraziesi solitamente si recano per fare una passeggiata, andare a correre o fare un pic nic come quello che faremo noi oggi. La pineta delimita una cripta sotterranea antichissima, in cui si intravede un affresco dedicato a Sant’Antonio Abate, ma non accessibile perché si dice che ci sia il pericolo di crollo. Eppure c’è stato un tempo in cui si poteva scendere sottoterra e immergersi in un’atmosfera che riportava indietro nei secoli e faceva scaturire tante domande su come quell’immagine fosse nata. Si può invece visitare la piccola chiesa abbastanza nuova e intitolata a Sant’Antonio da Padova, costruita sempre a ridosso della pineta. Non mi dilungo sulla storia di questa sorta di santuario, altrimenti sarei troppo prolissa e si perderebbe il senso del nostro momento conviviale».

A prestarsi da tavola imbandita una panchina in legno, coperta da una tovaglia a quadri e allestita con tutto l’occorrente per il nostro pranzo.

Al centro il protagonista indiscusso: il pizzo all’ampa, che così ci viene presentato: «San Pancrazio Salentino ha una forte tradizione panificatrice da cui deriva questo piatto. È molto simile alla puccia, come ti dicevo prima. Viene realizzato con l’impasto della pizza, a cui si dà diverse forme: allungata, tonda o mezza luna a seconda della dimensione desiderata. Si condisce con qualsiasi cosa si voglia, dai salumi alle verdure, poi si inforna nuovamente, ma si può decidere anche di non farlo riscaldare. Sulla nostra tavola ci sono tre pizzi di diverse forme e vari ripieni, così possiamo provare tutte le varianti. Da bere, birra artigianale, secondo me la bevanda più adatta. Non manca il dolce, un tipo di pizzo all’ampa dalla forma di una pizza e totalmente ricoperto di crema al cioccolato, in alcuni locali del luogo viene chiamata “cannaruta” poiché molto golosa come ricetta».

Il nostro pranzo procede discutendo di come abbia iniziato a lavorare in radio: «Un editore ha creduto in me nonostante non avessi molta esperienza in questo ambito. Avevo sempre condotto eventi culturali di qualsiasi genere, ero stata ospite in qualche trasmissione televisiva e radiofonica, avevo anche fatto qualche servizio televisivo, ma condurre una trasmissione in radio era una scommessa. L’impresa è diventata ancora più ardua perché il mio intento era quello di fare cultura a 360 gradi in un’ emittente con un palinsesto in cui l’intrattenimento la faceva da padrona.

Io volevo parlare, togliendo un po’ di spazio al resto. Volevo far conoscere il bello del Sud, le sue risorse, soprattutto umane, in cui credo molto. Ci sono tanti personaggi che rendono interessante la nostra terra, ma spesso faticano a venir fuori.  Mi sono impegnata a creare un contenitore in una radio locale che andasse fuori dai confini regionali e abbracciasse qualsiasi persona o elemento fosse collegato al Sud. Ne sono uscite fuori delle situazioni stimolanti, a cui spesso sono seguite relazioni personali o professionali altrettanto belle.

Un lavoro più duro di quello che sembra: cercare ospiti che siano liberi dai propri impegni per essere intervistati, mantenere uno standard qualitativo alto di ciò che si propone, pensare alle domande giuste affinché la conversazione risulti efficace (non dimentichiamo che mantenere viva l’attenzione del pubblico usando solo la voce non è semplicissimo), individuare i personaggi che abbiano determinate capacità comunicative… e tanto altro ancora. I risultati, comunque, ripagano di tutto. Parlare di cultura, quella vera, non è mai facile, però io ci provo. E continuerò a farlo fino a quando ci saranno persone disposte a raccontarsi e ascoltatori curiosi di conoscere quanto il nostro Sud possa donarci».

E così, arriviamo alla fine di questo nostro ‘pranzo della domenica’: abbiamo conosciuto la simpatica Giovanna Ciracì che ci ha anche invitati a Radio Punto Sud… Saporito il ‘pizzo all’ampa’, ce ne sarebbero voluti ancora un paio, ma sarà per la prossima volta…

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( 12 ‐ continua )

Category: Costume e società, Cultura

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